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Volontariato

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Il volontariato, se fatto come scelta consapevole personale, è qualcosa di positivo. Sta però ora succedendo che da tante parti si cerchi di sfruttarlo, quasi si esige, si pretende, che le persone facciano volontariato. Inutile girarci attorno: questo accade perché tutto è divenuto una questione di soldi. Le varie istituzioni, associazioni non vogliono spendere denaro e si rivolgono al volontariato perché le cose vengano fatte.
Di casi ce ne sono tanti.
Se in un comune c’è da fare un percorso ambientale o pulire un parco, si richiede ai cittadini di aiutare volontariamente puntando sul loro senso civico, giocando sulla volontà e il desiderio di migliorare il territorio.
Visti i pochi soldi a disposizione delle biblioteche, è capitato spesso di chiedere alla gente di andare in libreria, comprare un libro e donarlo a una biblioteca.
Per non parlare dei vestiti, dove si chiedeva alle persone di donare i capi che usavano poco perché in fondo ne avevano tanti e di alcuni ne potevano fare tranquillamente a meno (vestiti che non venivano donati a chi ne aveva bisogno, ma poi rivenduti).
Ci sono tante iniziative dove si deve fare la spesa per le associazioni che aiutano i bisognosi e donare i prodotti che vengono richiesti: quante volte andando in centri commerciali si sono viste persone rappresentanti queste associazioni dare (alle volte è proprio un “assalire”) sacchetti e liste delle cose da acquistare per loro.
Tutte le volte che c’è un qualche disastro naturale, quasi più velocemente dei soccorsi, si attivano numeri verdi dove donare denaro per aiutare le persone colpite.
Il volontariato è una bella cosa, questo è certo. Come è certo che è molto meno bello il volerlo sfruttare. Perché, purtroppo, è un fatto che ci sono persone che si arricchiscono giocando sulle buone intenzioni delle persone e sulle tragedie che colpiscono certe zone. Sono tanti i casi di prodotti come farmaci, cibarie, che invece di andare alle persone che ne avevano bisogno sono state rivendute e i soldi se li è intascati chi non doveva.
Come tanti sono i casi in cui i soldi donati (per i terremotati, per la lotta contro malattie e tumori) sono stati intascati da certe persone e non date a chi ne aveva bisogno e per le quali le raccolte erano state create.
Da poco ci sono state le alluvioni in Piemonte e Liguria: eventi eccezionali, certo, ma la catastrofe è anche dovuta alla mancanza di manutenzione di torrenti e fiumi per non spendere soldi. Dopo questi fatti, ci si lamenta, ci si piange addosso, non mancando il chiedere aiuto alla popolazione che dovrà dare volontariamente per rimettere a posto le cose. Piccolo esempio per far vedere del sistema assurdo che vige in Italia. Gli enti preposti non fanno più manutenzione a fiumi e torrenti, ma se per caso c’è una buon’anima che vede il corso di un torrente ostruito da un albero e per senso civico interviene per evitare i disastri in cui si potrebbe incorrere con piogge abbondanti, se viene colto mentre interviene dalle forze dell’ordine, si prende una multa, una denuncia e rischia anche la galera.
Questa è l’Italia ora, dove i soliti cercano di arricchirsi e il paese deve essere portato avanti dal volontariato dei suoi cittadini. Sarà un’esagerazione, un portare all’estremo certe situazioni, ma è un paese che, se continua di questo passo, fra poco vedrà gli imprenditori pretendere che anche i lavoratori facciano volontariato nelle loro aziende, perché in fondo questo è il loro grande sogno: far sì che la gente lavori gratis per loro, così da avere solo guadagni, diventando così sempre più ricchi.