Una delle armi più importanti nella lotta contro il Covid 19 è la vaccinazione: su questo non ci sono dubbi. E allora perché ci sono delle persone che sono contrarie alla vaccinazione?
Il discorso sarebbe lungo e non si ha voglia di analizzare le ragioni dei no vax (alcune veramente discutibili), quindi ci si limita a fare qualche riflessione su quanto si sta verificando con un vaccino in particolare, ovvero Astrazeneca.
I primi dubbi alla sua uscita sono stati legati al fatto che rispetto ai vaccini Pfizer e Moderna dava una copertura minore contro il virus, risultando quindi meno efficace nella lotta contro di esso. A questo andava aggiunto che nella fase di sperimentazione, oltre a dare meno risultati convincenti, ci sono stati errori nei test nelle reazioni dei soggetti vaccinati, facendo pensare a vaccinati di serie A e serie B.
Essendo nella parte iniziale del lavoro e dovendo il vaccino essere perfezionato, degli inconvenienti erano da tenere in conto e questo poteva attenuare le critiche rivolte al vaccino Astrazeneca; inoltre, essendo in una gara contro il tempo per cercare di limitare il numero di vittime, si aveva meno tempo a disposizione per testare a dovere il prodotto. Visto come si era (e come si è messi) si è cercato di fare il più in fretta possibile tutti i vari step che portano a validare e considerare sicuro un vaccino, sempre tenendo conto che ci possono essere degli episodi di reazioni a esso. Questo vale per Astrazeneca, Moderna, Pfizer e qualsiasi tipo di vaccino, non solo quelli per il Covid.
E allora perché tra tutti, proprio Astrazeneca è il vaccino che più è nel mirino della critica?
Per la poca chiarezza che c’è: dati che cambiano, omissioni, il cercare di minimizzare certi fatti e il voler a tutti i costi puntare su di esso quando ci sono vaccini più efficaci e anche più sicuri.
Da un giorno all’altro le percentuali sulla copertura del vaccino Astrazeneca cambiano, aumentando di diversi punti percentuali; per non parlare del bugiardino che ometteva il rischio di trombosi nei soggetti in cui era inoculato, salvo poi essere stati costretti a metterlo dopo i vari decessi avvenuti dopo la sua somministrazione. Anche il cercare di negare che tali morti fossero legate al vaccino ha fatto aumentare la diffidenza verso di esso.
Come ha fatto aumentare la confusione il continuo cambiare la fascia d’età dei soggetti cui somministrarlo: prima poteva essere dato solo agli over 55, poi la soglia si è alzata ai 65 anni per arrivare poi fino agli 80 anni. Adesso il vaccino Astrazeneca può essere somministrato solo agli over 60, ma non è così per tutti i paesi: in alcuni, come l’Italia, si continua la vaccinazione con Astrazeneca, mentre in altri, come l’Olanda, la somministrazione con esso è stata bloccata (la Gran Bretagna sta valutando di non somministarlo agli under 30, dopo aver asserito che il suo vaccino non dava alcun problema). Questo modo di fare ha generato ancora più dubbi e paure in chi lo deve ricevere. Come ha suscitato qualche perplessità dare un nome (Vaxzevria) al vaccino di Astrazeneca dopo mesi dalla sua uscita.
Non aiuta certo a tranquillizzare il martellamento da parte di esponenti del governo che continuano a dire che il vaccino è sicuro, che i benefici sono superiori dei rischi (meglio però in questo caso parlare di danni gravi e anche di più, visto che certe persone sono andate incontro alla morte): questo vedere gli individui deceduti solo come un numero basso rispetto a tutti quelli vaccinati non aiuta certo a guadagnare fiducia, fa pensare a una scarsa considerazione della vita umana, a un voler avere la coscienza a posto perché si è fatta vaccinare la gente e si pensa di aver fatto tutto quello che c’era da fare per tutelare la popolazione.
Soprattutto, ci si chiede perché tra i diversi vaccini che ci sono (con gli altri che danno più copertura e meno rischi), quello su cui s’insiste di più è Astrazeneca? Forse perché è quello che costa meno? Ci sono degli accordi particolari di cui non si è a conoscenza perché questo vaccino venga spinto così tanto?
Solitamente, quando un prodotto vende poco o ha dei problemi, viene pubblicizzato più degli altri per cercare di convincere le persone ad acquistarlo e questo è quello che sta avvenendo con Astrazeneca.
La situazione è grave e occorre fare al più presto qualcosa per uscirne, ma questo non significa che si debba sorvolare sulla qualità del lavoro che porterà aiuto alle persone, perché non deve essere fatto passare che occorrono dei sacrifici per un bene più grande.
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