In questi giorni si sta discutendo la Manovra e tra i punti in discussione c’è quello di poter licenziare i lavoratori a prescindere dalla Costituzione e dallo Statuto dei lavoratori.
Un punto che serve contro la crisi economica?
Assolutamente no.
E’ semplicemente una questione di potere. Potere che vogliono gli imprenditori e che viene concesso senza remore dal governo (che guarda caso è formato da imprenditori). Potere di fare della gente quello che si vuole, usarla e sfruttarla senza limiti, a qualsiasi costo ed essere intoccabili da qualsiasi legge.
Invece di trovare soluzioni che puntino a innovazioni, a ricerche che aprano nuove strade per nuovi mercati per uscire da questa palude, la soluzione che si trova è quella di massacrare ulteriormente la gente.
E’ un ritornare al medioevo, ai tempi degli schiavi.
E’ sopraffazione dell’uomo sull’uomo.
E’ un assassinio.
Di che cosa c’è una scelta ampia.
Assassinio dei diritti, perchè il lavoratore potrà lavorare solo per essere sfruttato alle condizioni dettate da chi sta in alto senza possibilità di scelta e di tutele.
Assassinio della dignità, perché per lavorare dovrà accettare di tutto, anche quanto va contro i suoi valori, le sue aspirazioni, la sua vita.
Assassinio della libertà, perché se vuole mantenere il lavoro deve restare in silenzio e subire (e non è detto che questo non possa evitargli una brutta fine), pena l’essere buttato fuori dalla porta senza pensarci due volte.
Sì, tutto questo è assassino.
E assassini sono quelli che propongono simili leggi.
Assassini sono quelli che vogliono queste leggi.
Assassini sono coloro che di fronte a tutto ciò non levano nemmeno una parola di protesta, non capendo la gravità di tale scelta e delle conseguenze che porterà in futuro.
Non fatevi abbagliare dal fatto che dicono che è solo una cosa temporanea, perché non c’è niente di più definitivo in Italia di qualcosa di temporaneo.
Tale giudizio è un’esagerazione?
No, perché è sempre dalle piccole cose che si comincia a costruire l’inferno. Per questo non va fatto passare nulla, bisogna resistere contro l’ingiustizia, i soprusi, la sopraffazione.
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