La manifestazione avvenuta a Roma si è svolta senza incidenti.
Non avevo dubbi che così sarebbe stato: le parole del ministro si sono rivelate vuote.
Meglio così, penseranno molti. Da un lato, certamente: il caos, la violenza sono fattori che con la comprensione devono sparire; dall’altro no. Perché questi non sono stati semplici allarmismi, un modo per screditare i manifestanti e gli appartenenti a organizzazioni sindacali; non è stato nemmeno un modo per distogliere l’attenzione da altri problemi. O meglio, non sono solo questo: è stato anche un tentativo per non annullare la manifestazione.
E’ un dato di fatto che la Fiat spinga per eliminare il diritto allo sciopero. Il motivo è semplice: togliere ai lavoratori l’unica arma che hanno a disposizione per ottenere e far valere i diritti. Chi ha fatto la scelta d’essere imprenditore lo fa per il guadagno, è questo il nucleo del suo essere e se si vuole rendere qualcuno sensibile a certi elementi occorre arrivare al suo centro. Scioperando, i lavoratori privano l’imprenditore della sua energia: i soldi. Niente lavoro, niente guadagno. Questo alla classe dirigente non è mai andato giù e ora, con un governo che li appoggia, cercano di eliminare questo importante mezzo di riconoscimento di diritti dei lavoratori.
Questa non è una storia inventata, dove qualcuno verrà a richiedere che sia reso conto delle decisioni prese: questa è la realtà e occorre che ognuno, insieme a tutti gli altri, lotta e resista per ottenere diritti, per non piegarsi alla precarizzazione, con cui governo e padronato intendono controllare (l’importante invito di Nichi Vendola). Perché altrimenti davvero la fantasia diverrà realtà.
Leave a Reply