
Terra. Era dell’Economia.
Il denaro domina incontrastato, incontrollato. Gli uomini sono considerati oggetti da usare, da sfruttare. Sempre più diritti sono persi, sacrificati in nome del guadagno, della produttività. I ricchi diventano sempre più ricchi. Imprenditori e politici hanno sempre più potere. Lavoratori e gente comune sono sempre più schiacciati.
Una storia che si ripete giorno dopo giorno.
Rassegnazione e costernazione sono i sentimenti che dominano il cuore delle persone; stati d’animo che sono divenuti regola, ritenuti inevitabili ma che non hanno più nulla di normale, perché quello che sta facendo l’economia è troppo distorto per poter appartenere solo all’uomo: è qualcosa che sa di soprannaturale, dove il denaro è diventato un dio. O qualcosa di molto peggio.
In un clima di morti bianche, perdita di lavoro, scioperi, lotte per mantenere diritti e dignità, iniziano i tempi della Caduta dell’uomo. Ma inizia anche la resistenza di chi vuole salvare l’umanità dalla follia e dalla sua distruzione.
Dedicato alle vittime sul lavoro, a chi subisce soprusi, a chi non si piega al volere dei soldi, a chi si sente sconfitto dagli eventi e dalla vita.
Questa è la presentazione di L’inizio della Caduta, terzo volume di I Tempi della Caduta. Faccio subito una precisazione: si tratta del terzo volume in ordine di pubblicazione, ma non lo è in ordine cronologico, come dovrebbe far intuire il titolo. I fatti narrati mostrano che cosa ha dato il via ai Tempi di cui ho narrato in L’Ultimo Potere e L’Ultimo Demone; quindi, niente scenari apocalittici, niente mondo futuro, ma quello presente. Non per questo il quadro è più roseo: la realtà spesso non lo è. Anche in L’inizio della Caduta si parlerà di sopravvivenza, ma in maniera differente: non sarà solo quella del corpo, ma anche quella della dignità. Una cosa per niente strana nell’Era dell’Economia, dato che si sacrifica tutto per il denaro.
Di quest’opera ne parlo da tempo , ma è uscita da poco: come mai?
Perché c’era qualcosa che non mi rendeva soddisfatto di quanto narrato, e non per lo stile, ma perché c’erano elementi cui non avevo pensato. L’Ultimo Potere e L’Ultimo Demone mi avevano permesso di capire perché la prima stesura realizzata nel 2008 non mi aveva soddisfatto del tutto; l’anno scorso invece, riflettendo se potevo ampliare il lavoro svolto, mi ha permesso di sviluppare parti della storia che rendono il quadro più approfondito e che meglio fa da introduzione alle vicende future già narrate. Quindi non solo sono andato più in profondità nei personaggi già presenti nelle altre stesure realizzate, ma ho avuto modo di farne comparire degli altri (a parte Masha, tutti gli altri sono già stati incontrati nelle opere che hanno preceduto L’inizio della Caduta).
Il quadro della serie I Tempi della Caduta è dunque concluso?
Ho ancora una storia da raccontare, ma questa è una faccenda che andrà affrontata in altre occasioni; adesso, è tempo di lasciare spazio all’inizio.
[…] chi volesse farsi un’idea di L’inizio della Caduta, avendo un punto di vista di quello dell’autore, segnalo la recensione di Bruno Bacelli (che […]
[…] i primi mesi del 2009 quando ho finito la prima versione di L’inizio della Caduta. Allora l’opera aveva un altro titolo, lo stile era diverso e anche alcune parti lo erano, […]