In un periodo dove molti settori sono in crisi, quello del gioco invece prospera. In apparenza incredibile, le persone hanno meno soldi da spendere, ma ne spendono di più per il gioco. Scommesse, siti online dedicati al poker, gratta e vinci, superenalotto, casinò, macchinette dei bar: questi sono solo alcuni esempi di tale ampio settore. Di fronte all’incertezza, al mare di problemi che ci sono, invece di darsi da fare e cercare ognuno di fare la propria parte, di puntare sull’impegno, molti rimangono fermi (demoralizzati da un sistema che non premia il merito e dall’esempio di guide incompetenti che se ne lavano le mani) e decidono piuttosto d’affidarsi alla fortuna, senza considerare che tutto il sistema gioco è un sistema dotato di un’efficacia straordinaria nello spillare soldi e sfruttare, che adesca e ammalia con il miraggio di grandi vincite.
Il problema non sono solo i soldi che ci si rimette, dato che sono più le spese che i guadagni, ma il fatto che sono sempre maggiori i casi di uomini e donne che hanno sviluppato una dipendenza dal gioco, vivendo solo per esso, facendo debiti spaventosi, perdendo tutto (affetti, proprietà), avendone la vita rovinata; si è arrivati al punto che si stanno aprendo cliniche per la disintossicazione da esso, tanto è alto il numero di vittime che non riescono a staccarsene senza un aiuto.
Nonostante stia diventando una piaga sempre più diffusa, ciò che stride è che continuamente non si fa che martellare con la pubblicità per spingere le persone a giocare, subito seguite da campagne che invitano a farlo con moderazione perché può nuocere alla salute. Una delle tante contraddizioni che dimostrano come con qualche bel discorso e raccomandazione si pensa di risolvere un problema quando si è stati il suo creatore, un lavarsene le mani perché quello che conta non è la salute del cittadino, ma fare sì che spenda denaro e lo faccia entrare nelle casse altrui.
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