Nel ricco mondo dell’editoria, tra le tante figure saltate fuori per aiutare gli scrittori, c’è quella del book coach. Tradotto in italiano, senza entrare troppo nel dettaglio, una sorta di allenatore per scrittori: se ne è parlato su Writer’s Dream. Riporto il piccolo racconto che lì ho scritto immaginando la scena con il book coach che mi “allena”.
“Allora, su dai” il book coach batte le mani. “Alla tastiera, bello carico, e ti metti a scrivere come un fosso”.
“Un fosso.” Immagini di fossi non proprio idilliaci scorrono nella mia mente.
“Sì, un fosso che scorre impetuoso, irrefrenabile, come quello che hai davanti a casa.”
“…il fosso davanti a casa mia è secco da mesi…è tutta l’estate che non piove…” andiamo bene come inizio, penso.
“Pensiero positivo, pensiero positivo! Ottimismo, ottimismo! è la scrittura che corre, la scrittura che va!”
Ho il sospetto che il book coach o è imparentato con Renzi e Berlusconi o è andato a lezione da loro. “D’accordo…”
“Forza, comincia a scrivere!”
“Un attimo che raccolgo le idee.”
“Niente pensare, devi solo andare! Partire a scheggia e BOOM! Un colpo e un morto!”
“…Mica siamo in guerra…”
“La scrittura è una guerra! E il mondo dell’editoria è un duro campo di battaglia dove si deve sbaragliare ogni nemico! Perché chiunque non è te, è tuo nemico!”
Proprio quello invasato dovevo beccare. “Comincio…”
“Aspetta! Cosa vuoi scrivere?”
“Pensavo a una storia con ambientazione post apocalittica dove attraverso i personaggi e le loro vicende si mostrano i lati più oscuri dell’animo umano e dei sistemi creati dalle istituzioni.”
“Non ci siamo, non ci siamo! Non va bene! Fa troppo pensare e i libri non devono far pensare. Intrattenimento! Intrattenimento! Bisogno che la gente si diverta.” Il book coach scuote il capo e tira una manata sul tavolo. “Adesso prendi e scrivi una storia tra due adolescenti che sono attratti l’uno dall’altra: devi far traspirare gli ormoni dalla carta, si deve sentire la passione, la voglia che hanno l’uno dell’altro. Li devi far avvicinare e poi allontanare, ci devono essere mille incomprensioni, tradimenti, ma poi alla fine l’amore trionfa!”
Sospetto dove voglia andare a parare. “…e poi ci danno dentro di brutto.”
“Esatto! Esatto! La gente vuole sesso, tanto sesso! Sesso every day and every night!”
Ho il sospetto che sia anche parente di Gigi D’Agostino. “…siamo proprio a posto…”
“Sììììì! Noi andiamo a scrivere! Noi andiamo a pubblicare! Forza! Ora scrivi la scena di un bello spupazzamento tra i due e abbonda con i dettagli! Alla gente questo gli piace!”
“…a parte il fatto che la frase non è costruita proprio bene, si deve dire “le” non “gli”: la gente è femminile”.
“Niente tecnicismi! Niente tecnicismi! La scrittura dev’essere un orgia!”
“Degli orrori (grammaticali, i tuoi)”.
“Ma quale horror! L’horror non va per niente”
“Stephen King ha scritto tanti horror (e non solo) e ha avuto molto successo.”
“Sopravvalutato! Sopravvalutato! La sua è roba vecchia che non vende più! Ci vuole il sesso! Sesso! Il sesso è vita! Il sesso è…”
A questo punto ci sono due possibilità.
A. Lascio perdere la scrittura e vado a fare qualcos’altro.
B. Prendo il book coach e lo defenestro.
Voi cosa ne dite? Un attimo che vi conto… 😛
Defenestra, defenestra…
🙂