Qualche anno è passato (era l’aprile del 2013) da quando ho scritto l’articolo (1) sul manga Berserk di Kentaro Miura per la rivista Fantasy Magazine e nel frattempo l’autore non è andato molto avanti con la storia; la lentezza del mangaka (ma non è l’unico nel settore) ormai è ben conosciuta e la parentesi dedicata al lavoro non perfettamente riuscito di Gigantomachia non ha certo aiutato nel far progredire le avventure di Gatsu e compagni.
L’opera del mangaka si è sempre ispirata a film o elementi che caratterizzavano un determinato periodo: ne sono stati ottimi esempio i primi volumi del manga, con atmosfere cupe e personaggi che s’ispiravano alla famosa serie di Hellraiser. Come non citare L’armata delle tenebre, dove era evidente che Miura per Gatsu si è ispirato a Ash nella scena in cui si trancia un braccio da solo e poi lo sostituisce con uno artificiale di metallo. Per non parlare di I pirati dei Caraibi, che ha ispirato le avventure per mare di Gatsu deciso a raggiungere l’isola degli Elfi per far tornare sana di mente Caska.
Berserk è sempre stata un’opera di genere fantastico, ambientata in un mondo fatto di regni e castelli che ricorda il periodo rinascimentale, ma tendente prevalentemente all’orrore; seppur rimangano i temi cupi, essi hanno un’impronta meno marcata per lasciare più spazio a un’impronta fantasy che dal numero 47 della serie regolare italiana, pubblicato nell’aprile 2003. Tale data non è un caso, perché è in questo periodo che il fantasy ha un suo boom grazie soprattutto alla trilogia cinematografica di Peter Jackson su Il Signore degli Anelli. Chi ha seguito il manga si è accorto che parte della drammaticità dei primi volumi è andata perduta; l’elfo Pak è diventato sempre più elemento comico e di alleggerimento delle varie situazioni, mentre gli scontri, seppur ardui e con un prezzo da pagare, sono apparsi meno ardui e disperati: l’unico in cui Gatsu è parso davvero in difficoltà è quando si è scontrato Gurnbeld, elemento della nuova Squadra dei Falchi (Gatsu, privo di armatura, era già provato dall’incontro/scontro con un membro della Mano di Dio), ma niente a che vedere comunque con quelli del Conte Lumacone o di Lucine. Se la storia ha perso forza rispetto alla prima parte, c’è però da dire che i disegni si sono fatti ancora più curati, dettagli e belli: un vero e proprio spettacolo per gli occhi.
Com’è andata avanti la storia di Berserk dopo la scrittura di quegli articoli, che comprendevano l’intero arco narrativo fino al numero 72?
Dopo la sconfitta del Dio del Mare grazie all’iuto delle sirene, Gatsu e i suoi compagni (Caska, Silke, Farnese, Serpico, Pak, Ibarella, Isidoro, Isma, Roderick, Magnifico, continuano il loro viaggio per mare per raggiungere l’isola del re degli elfi. Nel mentre, Rickert giunge assieme a Erika a Windom: la capitale è rinata, raggiungendo una magnificenza e una ricchezza mai avute prima; senza contare che popoli prima in lotta tra loro ora convivono pacificamente. La luce di Falconia, il nuovo regno creato da Grifis, è grande, ma è altrettanto grande l’ombra che si cela in essa. Dinanzi alla scoperta di essa, Rickert si rende conto di ciò che ha fatto l’uomo che ha tanto ammirato, del perché abbia sacrificato la vecchia Squadra dei Falchi, e si rende conto che non è più quello che vuole seguire, anche se non riesce a odiarlo come fa Gatsu. Il rifiuto a restare ha però delle conseguenze: coloro che servono Grifis decidono di eliminarlo. Un intervento di qualcuno un tempo nemico evita il peggio e Rickert ed Erika, con i nuovi alleati, fuggono da Falconia diretti verso il villaggio segreto dei Barkilaka.
Nel frattempo Gatsu e il suo gruppo raggiungono l’isola degli elfi, trovandosi fin da subito a combatter con i suoi guardiani, spaventapasseri armati di falci, zucche zannute e fantocci di vimini. Lo scontro è duro, ma non impari e l’intervento di Shilke fa venire fuori chi guida gli artefatti animati: delle streghe come lei. Come si scopre, l’isola, oltre che la nazione degli elfi e di altre creature magiche, è anche il luogo dove vivono streghe e stregoni, preposti alla sua difesa. Uno dei Venerabili Maestri li accoglie e li informa del Grido del Mondo Spirituale, causato dal Falco di luce che sta distruggendo i sigilli terrestri, ovvero i Boschi degli Spiriti, luoghi dove colossali alberi crescono affondando le loro radici spirituali nell’Albero del Mondo, ostacolandone la crescita e impedendo che i suoi rami raggiungano il mondo reale; è così che si scopre la ragione dell’attacco alla casa di Flora, dove la maestra di Silke ha trovato la morte e Gatsu si è scontrato con la nuova Squadra dei Falchi. Distruggendo i sigilli, il Falco ha aumentato la forza dell’Albero che alterato la realtà: in cielo è sempre possibile vedere dei rami protesi, che altro non sono che quelli del leggendario Albero del Mondo che unisce paradiso, terra e inferi. Le sue azioni hanno creato una Strada del Drago, una gigantesca spaccatura che attraversa in profondità il mondo reale e spirituale e che conduce nelle profondità del mondo degli spiriti, ripristinando l’antico caos. Tutto questo perché il sogno di avere un suo regno, anzi di creare un unico regno, diventi realtà.
Come si evolveranno le vicende dopo l’incontro con il sovrano degli elfi lo si vedrà nei prossimi numeri, ma non mi sento di escludere che l’isola, dove cresce uno dei maggiori Boschi degli Spiriti, venga presa d’assedio dalle forze di Grifis e si arrivi a una sanguinosa battaglia tra Apostoli e Maghi, nonché un confronto tra Grifis e Gatsu. Una cosa che se avverrà, non sarà certo a breve, vista la modalità con cui lavora Miura.
1.
http://www.fantasymagazine.it/rubriche/18849/la-bonta-di-un-opera-non-sta-solo-nell-orig/
http://www.fantasymagazine.it/rubriche/18857/la-bonta-di-un-opera-non-sta-solo-nell-orig/
http://www.fantasymagazine.it/18858/la-bonta-di-un-opera-non-sta-solo-nell-originalita-berserk-34
http://www.fantasymagazine.it/rubriche/18859/la-bonta-di-un-opera-non-sta-solo-nell-orig/
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