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E' tutta una questione di soldi

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Vivendo nell’Era dell’Economia è normale che tutto sia incentrato sul denaro, che tutto ruoti attorno a esso e sia l’elemento più importante sul quale le società fanno basare la vita degli individui. Senza denaro nella civiltà che ormai esiste da molto tempo non si può costruire nulla, è necessario per realizzare e portare avanti progetti, sogni, per avere una vita sociale; senza denaro si è esclusi, perché esso è tutto ciò che conta ed è tutto ciò che si cerca.
Se non si crede a queste parole, ci si fermi un attimo a osservare: in qualsiasi ambito si è raggiunti da proposte atte a far spendere soldi.
La pubblicità televisiva, quella che arriva per mail, cellulare, sui giornali, è un elemento che viene subito in mente di questa realtà, ma se si sa guardare altre cose saltano all’occhio.
Se si va in un centro commerciale (alle volte succede anche nei singoli negozi) non è raro essere “abbordati” da promoter che vogliono vendere i loro prodotti o proporre contratti di qualche ente di telefonia (mobile o fissa non fa differenza).
Se si va a fare una semplice passeggiata, un giro in bici o una nuotata in piscina ci si ritrova a essere avvicinati da persone che invitano a partecipare a iniziative, a iscriversi per far parte di gruppi con la scusa di socializzare (ma dove l’unico scopo è “accalappiare” gente per aumentare gli introiti).
Se capita di andare a messa durante l’omelia ci si ritrova ad ascoltare richieste d’offerte per finanziare dei lavori di ristrutturazione degli edifici legati alla chiesa o iniziative a favore della parrocchia, a supporto della comunità.
Se si ricerca su internet una certa notizia non è raro finire in siti che nel parlare di essa spingano con forza all’acquisto di un prodotto legato a essa (può essere di tutto, da una rivista a un gadget).
Poi bisogna tenere conto delle numerose le richieste che arrivano da tutte le parti inerenti il dare un piccolo aiuto a chi è bisognoso (bambini africani, terremotati, vittime di alluvioni, malati di cancro) da associazioni di ogni genere.
Per non parlare delle banche, che sono solerti nel richiedere che si facciano investimenti, ma che non fanno prestiti o mutui a chi ne ha bisogno accampando ogni genere di scusa ai rifiuti.
Questi sono solo alcuni esempi, ma la realtà è piena di cose del genere e da tutto ciò si deduce una sola verità: l’unica utilità, l’unico scopo dell’individuo è quello di dare soldi ad associazioni per permettere a queste di mantenersi e di mantenere chi le ha create e le gestisce; poi può anche morire, non importa, l’importante è che sganci denaro. La verità, è che in questo mondo (inteso come mentalità della maggioranza, non come pianeta) l’essere umano non conta nulla, non ha nessun valore: i suoi sogni, i suoi valori, le sue aspettative, i suoi diritti non valgono nulla. Basta vedere come vengono trattati i lavoratori, dove si vuole che lavorino sempre di più per sempre di meno, dove elementi come Poletti asseriscono che devono rinunciare ai diritti perché sono solo un ostacolo alla crescita. O come si sia disposti a creare anche disastri ambientali perché qualcuno possa arricchirsi, senza considerare le conseguenze che possono seguire da certe scelte.
Si rifletta su questo e si pensi che, dopo aver distrutto tutto (foreste, corsi d’acqua, falde acquifere), ed eliminato tutto (pesci, animali), senza più nulla con cui sostentarsi, i soldi non sono commestibili e non possono essere usati come cibo.