Racconti delle strade dei mondi

Il falco

L’inizio della Caduta

 

Jonathan Livingston e il Vangelo

Jonathan Livingston e il Vangelo

L’Ultimo Demone

L'Ultimo Demone

L’Ultimo Potere

L'Ultimo Potere

Strade Nascoste – Racconti

Strade Nascoste - Racconti

Strade Nascoste

Strade Nascoste

Inferno e Paradiso (racconto)

Lontano dalla Terra (racconto)

365 storie d’amore

365 storie d'amore

L’Ultimo Baluardo (racconto)

365 Racconti di Natale

365 racconti di Natale

Il magazzino dei mondi 2

Il magazzino dei mondi 2

365 racconti d’estate

Il magazzino dei mondi 2
Luglio 2011
L M M G V S D
 123
45678910
11121314151617
18192021222324
25262728293031

Archivio

La Caduta dell'Illusione delle Cause

No Gravatar

Era finita. Due scheletri sepolti sotto una città morta. Non esisteva tumulo più opportuno per un guerriero dell’Apocalisse e un soldato Malazan. Sembrava una cosa giusta, perfino poetica. Non avrebbe protestato e, in piedi accanto a quel sergente davanti alla Porta di Hood, sarebbe stato fiero della sua compagnia.
Era cambiato profondamente. Non credeva alle cause, non più. La certezza era un’illusione, una menzogna. Il fanatismo era veleno per l’anima, e la compassione la prima vittima sulla sua lista inesorabile, sempre più lunga. Chi poteva parlare di libertà, avendo l’anima in catene?
Pensava, finalmente, di comprendere Toblakai.
E quella grande rivelazione giungeva troppo tardi. Così, muoio da saggio, non da sciocco. C’è qualche differenza? Sempre morire devo.
Eppure c’è. La sento. La differenza: ho gettato via le catene! Le ho gettate via!

Cacciatori di Ossa-Parte prima. Steven Erikson

Steven Erikson ha la capacità di perforare la realtà attraverso il fantastico, affondare nella consapevolezza e mostrare i percorsi che tutti prima o poi arrivano a percorrere, non importa il come, non importa il quando: si arriva sempre a prendere coscienza di certe cose.
E si comincia davvero a vedere la verità.

(dialogo tra Kenshin e Hiro Seijiro, suo maestro)
“La tecnica Mitsurugi non va forse utilizzata per proteggere gli altri proprio in momenti come questi?”
“Stupido, non hai imparato niente. Cosa credi di ottenere andando a sfidare da solo il caos? Mirando a cambiare questo mondo in tempesta finiresti per affiliarti a qualche fazione, ma ciò significherebbe lasciarti sfruttare da un potere. E non è certo per questo che ti ho insegnato la tecnica Mitsurugi. Non badare a quello che accade all’esterno: impegnati negli allenamenti e basta.”
“Ma davanti ai miei occhi io vedo solo gente che soffre, tanta gente implorante dallo sguardo afflitto: come posso ignorarla?”
“Quella di Hiten Mitsurugi è una tecnica di combattimento senza pari, una nave nera calata sulla terraferma.”
“Appunto per questo è ora di usare la sua forza per difendere i deboli oppressi da quest’epoca di guerra, la scuola Mitzorughi esiste…”
“Quella di Mitsurugi è un’arte mortifera e omicida: puoi nasconderla con belle parole, ma è questa la verità. Salvi una persona e ne sventri un’altra, perché uno viva un altro viene ucciso. Questo è il principio dell’arte della spada. Quando ti ho salvato non ho forse sterminato a colpi di spada decine di banditi? Eppure anche loro erano persone; cercavano solo di vivere in questo mondo dissoluto. Fuori da questa montagna ti aspetta solo un infinito spargimento di sangue, dove ognuno dei contendenti crede di essere nel giusto, ma se ti lasci imprigionare da questa logica, la scuola di Mitsurugi farà di te soltanto un massacratore.”

Kenshin, Samurai Vagabondo-Memorie del Passato

G.L. D'Andrea e Kai Zen J-San Lazzaro Estate 2011: Evento e Incontri

No Gravatar

Ieri nella Sala Eventi della Mediateca di S.Lazzaro di Savena, si è tenuto l’incontro con G.L.D’Andrea e Kai Zen J nell’ambito dell’iniziativa culturale Altrimondi, l’ultimo incontro di un ciclo di letture dedicato al fantastico; un modo per rendere consapevoli che questo genere è un altro punto di vista per leggere la realtà. Un incontro interessante perché le letture tratte dalle sue opere (Wunderkind-La Rosa e i tre chiodi, e un’anteprima di un brano del suo terzo romanzo in arrivo) sono state spunti per riflessioni.
La media dei lettori italiani considera un libro un intrattenimento, un’evasione di qualche momento, ma non si rende conto che può essere un mezzo molto potente per far prendere consapevolezza alle persone della realtà; come ha detto G.L.D’Andrea, un mezzo per colpire la realtà. Può essere una difesa, un’arma contro chi vuol far passare menzogne o mezze verità, può smascherare certi meccanismi a cui la gente si è assuefatta o non se ne rende conto. Un libro può essere, citando una frase di V per Vendetta, un usare una bugia per dire la verità, una finzione per far cadere le illusioni che il sistema ha creato per condizionare la gente e farle fare quanto è più utile ai propri interessi; un sistema mosso da persone che hanno voluto distorcere la realtà, che hanno manipolato la percezione delle cose.
Ma come ogni cosa, un’arma può avere un doppio utilizzo: essere usata per qualcosa di positivo come già detto (difesa, preservazione) o qualcosa di negativo (distruzione). E un uso distorto della narrativa fantastica può fare molto male, specie se si fa muovere la narrativa fantastica in base agli stereotipi: tutti sanno quanto può essere fastidioso e limitante avere addosso delle etichette, come lo stereotipo di donna nato negli anni 80 che ha portato poi ad avere l’ormai famoso bunga bunga.
Non è un caso che in questo periodo dove la realtà è diventata iper-realtà( specie dopo eventi come l’11 settembre, come fa notare Kai Zen J), in un modo che non può essere raccontato attraverso il noir, il trhiller o altri generi, molti giovani scrittori abbiano riscoperto il fantastico. Un modo per dare un’etica a questa realtà distorta e dannosa che vuol essere fatta passare per giusta: una responsabilità che questi scrittori sentono quando molti non vogliono farsene carico perché il grosso problema della mentalità vigente nel mondo è il fatto che non c’è una gerarchia di valori che permette di distinguere cosa è giusto da cosa è sbagliato, dove tutto è estremamente relativo, finendo con il vivere in una sorta d’inferno per cui siamo tutti anonimi, dove non si ha un nome, non si ha nemmeno la forza di chiedere di avere una chiave di lettura per capire lo spartito di cosa è bene e cosa è male. E così facendo non si riesce a comprendere come la vera violenza sia la sopraffazione dell’uomo sull’uomo, come descritto in Cecità di Saramago e e ricordato dall’autore della trilogia Wunderkind.
Un’osservazione profonda, come può esserlo quella che fa notare come adesso, nello stesso modo in cui è avvenuto all’inizio del secolo scorso, nel fantastico le figure ricorrenti sono il vampiro (figura che seduce giovani fanciulle, che le concupisce e che gli dà sangue, la forza per mantenerle senza fare niente; non è un caso che l’attuale idea di molte ragazze sia raggiungere il matrimonio per farsi mantenere e non la propria realizzazione personale) e il fantasma (inteso come corpi che mancano, come quelli dell’11 settembre). Corpi che possono ritornare, come Kai Zen J fa notare ricordando i famosi film sugli zombi di qualche decennio fa di Romero, uno specchio di come è la società attuale; figure che attualmente però non sono utilizzate perché lo zombi è un mostro proletario, mostra la massa e la gente non vuol vedere come è, non vuol prendere coscienza dello stato in cui versa.
Perché questo non si sta ripetendo?
Perché gli artisti non riescono a provare quella rabbia contro il sistema ingiusto che li ha colpiti con forza e che ha colpito tante persone come loro; Romero, King quando scrisse IT, erano furiosi contro il sistema e attraverso le loro opere lo denunciarono, mostrando la sua violenza e il suo orrore.
Per riuscire a far questo occorre vivere le esperienze di persona: solo dopo, la parte che è scrittore, regista, potrà comunicare con gli altri per riuscire a far cogliere la percezione della realtà e far rendere conto dell’ignoranza.
E’ questa la potenza delle storie. E’ questo che succede quando s’incontrano storie meravigliose: la capacità di cambiare la visione del mondo.
Storie che nessuno potrà toglierci.

Un evento piacevole e interessante, come lo è stato il dopo, quando la serata è proseguita in pizzeria, dove ho avuto modo di conoscere di persona Val e famiglia, Giulia e JessicaGiulia e Jessica, perché è bello poter scambiare pareri e opinioni in rete, ma nulla può raggiungere il dialogo che si ha guardando negli occhi una persona: incontri dove si è potuto conoscere meglio delle persone con cui si condividono interessi e passioni, momenti belli e arricchenti, in cui ci si sente a proprio agio e si sta bene.
Una serata davvero positiva, che ho apprezzato (soprattutto grazie alle persone che vi hanno partecipato) e per la quale rendo grazie.

Lontano dalla Città

No Gravatar

La Notte della Rete

No Gravatar

“Siamo una nazione orrenda.” Le parole di Dario Fo rispecchiano lo stato in cui il paese italiano versa da molto tempo.
Una voce che si è unita alle tante voci che stanno protestando contro l’ingiustizia, e se vogliamo possiamo dire anche crimine, del tentativo del governo di tarpare la libertà d’espressione e informazione. Tentativo purtroppo non nuovo né nel nostro paese, né nella storia.
Per questo tante persone si sono unite nella Notte della Rete, per dire no alla delibera Agicom.
Perché non succeda come quei paesi che vivono sotto dittatura e regime, perché non accada quanto narrato in 1984 di Geroge Orwell, perché non si verifichi quanto mostrato da Alan Moore e David Lloyd in V per Vendetta.

“Abbiamo avuto una sfilza di malversatori, imbroglioni, bugiardi e maniaci che hanno preso una sfilza di decisioni catastrofiche.
E’ un fatto assodato.
Ma chi li ha eletti?
Sei stato TU! TU che hai nominato queste persone! TU che hai dato loro il potere di prendere decisioni per te!
Per quanto ammetto che si possa fare errore una volta, fare gli stessi errori letali un secolo dopo l’altro mi sembra pura e semplice premeditazione.
Hai incoraggiato questi incompetenti criminali che hanno ridotto un inferno la tua vita lavorativa.
Hai acetato i loro ordini insensati senza sollevare dubbi.
Hai permesso loro di riempire il tuo spazio lavorativo di macchine pericolose.
Potevi fermarli.
Dovevi soltanto dire “NO”.

Censura Internet da parte del Governo Italiano

No Gravatar

Riporto un’iniziativa di Avaaz che ho avuto modo di scoprire sul sito di Andrea “Negròre” D’angelo. Un’iniziativa da far conoscere e diffondere perché la libertà è il fondamento della vita.

Cari amici,

Il nostro governo ha lanciato un nuovo attacco alla libertà di accesso all’informazione, e fra qualche giorno un organo amministrativo sconosciuto ai più potrebbe ricevere poteri enormi per censurare internet.

L’Autorità per le comunicazioni, un organo di nomina politica, sta per votare un meccanismo che potrebbe perfino portare alla chiusura di qualunque sito internet straniero – da Wikileaks a Youtube ad Avaaz! – in modo arbitrario e senza alcun controllo giudiziario. Gli esperti hanno già denunciato l’incostituzionalità della regolamentazione, ma soltanto una valanga di proteste dell’opinione pubblica può fermare questo nuovo assalto alle nostre libertà democratiche.

Non c’è tempo da perdere. La prossima settimana l’Autorità voterà la delibera, e se insieme costruiremo un appello pubblico enorme contro la censura su internet potremo fare la differenza. Inondiamo i membri dell’Autorità di messaggi per chiedere di respingere la regolamentazione e preservare così il nostro diritto ad accedere all’informazione su internet. Agisci ora e inoltra l’appello a tutti!

http://www.avaaz.org/it/it_internet_bavaglio/97.php?cl_tta_sign=53ff7ac345daa2c71f5e749c88842f58

Negli anni Berlusconi ha cercato più volte di controllare l’informazione su internet, ma finora i suoi tentativi sono sempre falliti. Ora, lontano dai riflettori, il governo ha la possibilità concreta di espandere i suoi tentacoli sulla rete, a meno che i cittadini non alzeranno la voce per fermarlo.

La nuova regolamentazione permetterebbe all’Autorità per le Comunicazioni di rimuovere contenuti sospetti di violazione del copyright da siti internet italiani senza alcun controllo giudiziario. Ancora peggio, la pubblicazione di una canzone o di un testo sospetto potrebbero perfino portare alla chiusura di interi siti internet stranieri, inclusi siti d’informazione, portali di software libero, piattaforme video come YouTube o d’interesse pubblico come WikiLeaks.

Se approvata, la nuova regolamentazione garantirebbe di fatto poteri legislativi e giudiziari a un organo amministrativo le cui funzioni dovrebbero essere esclusivamente consultive e di controllo, aprendo così la strada a un processo decisionale arbitrario e incontrollato. L’Autorità, nella speranza di passare inosservata, sta velocizzando al massimo la decisione, che è prevista per la prossima settimana.

Ma insieme possiamo costruire un enorme grido pubblico e convincere i membri chiave dell’Autorità che sono ancora indecisi a opporsi alla regolamentazione e rimandare così la questione all’unico organo che ha i poteri costituzionali per legiferare sulla materia: il Parlamento. Manda un messaggio ora e inoltra l’appello il più possibile:

http://www.avaaz.org/it/it_internet_bavaglio/97.php?cl_tta_sign=53ff7ac345daa2c71f5e749c88842f58

I governi sono sempre più impauriti da internet, che è diventato uno strumento per aprire il dibattito pubblico e per la mobilitazione dei cittadini, e stanno cercando così di imporre regole più strette di censura. Ma i cittadini stanno rispondendo, come in Gran Bretagna, dove l’opposizione dell’opinione pubblica ha costretto il governo a ritirare la legislazione sul copyright che voleva mettere un bavaglio alla rete. In Italia lo scorso anno siamo riusciti a fermare la “legge bavaglio” liberticida. Vinciamo di nuovo!

Con determinazione,

Giulia, Luis, Ben, Ricken, Pascal, Benjamin e tutto il resto del team di Avaaz

FONTI

Campagna di Agorà Digitale, Altroconsumo e altre associazioni contro la delibera AGCOM sulla rimozione automatica dei contenuti su internet:
http://sitononraggiungibile.e-policy.it/

6 luglio, muore il web italiano:
http://espresso.repubblica.it/dettaglio/6-luglio-muore-il-web-italiano/2154694

Agcom, si sveglia l’opposizione politica: “Modifica diritto d’autore spetta al Parlamento”:
http://www.lastampa.it/_web/CMSTP/tmplrubriche/giornalisti/grubrica.asp?ID_blog=2&ID_articolo=1219&ID_sezione=&sezione=

Internet: Fini su delibera Agcom, no ai paletti, si tuteli la libertà:
http://www.adnkronos.com/IGN/News/Politica/Internet-Fini-su-delibera-Agcom-no-ai-paletti-si-tuteli-la-liberta_312189942267.html

D’Angelo (Agcom): “La libertà non è un procedimento amministrativo”:
http://zambardino.blogautore.repubblica.it/2010/12/15/dangelo-agcom-il-decreto-romani-un-errore-aver-paura-della-liberta/

Delibera n. 668/10/CONS dell’Agcom, Lineamenti di provvedimento concernente l’esercizio delle competenze dell’Autorità nell’attività di tutela del diritto d’autore sulle reti di comunicazione elettronica:
http://www.agcom.it/Default.aspx?DocID=5415

Il governo britannico pronto a rivedere i suoi piani per bloccare i siti che violano il copyright (in inglese):
http://www.computerweekly.com/Articles/2011/02/02/245187/Government-to-review-plans-to-block-copyright-infringing.htm

CHI SIAMO
Avaaz.org è un’organizzazione no-profit e indipendente con 9 milioni di membri da tutto il mondo, che lavora perché le opinioni e i valori dei cittadini di ogni parte del mondo abbiano un impatto sulle decisioni globali (Avaaz significa “voce” in molte lingue). I membri di Avaaz vivono in ogni nazione del mondo; il nostro team è sparso in 13 paesi distribuiti in 4 continenti e opera in 14 lingue. Clicca qui per conoscere le nostre campagne più importanti, oppure seguici su Facebook o Twitter.

Futuro Bruciato

No Gravatar

Spesso si dice che i giovani sono il futuro dell’umanità. Questo in parte è vero, dato che portano avanti il sapere acquisito dalle generazioni precedenti e lo arricchiscono con le proprie esperienze e con nuove scoperte; un evolversi che porta la razza umana a crescere e a progredire.
Ora questa possibilità sta bruciando, sta venendo distrutta. Il sapere che si dovrebbe trasmettere generazione dopo generazione non viene trasmesso, ritenendolo qualcosa di superfluo, inutile, perché le cose del passato sono noiose, superate.
Si sta buttando via il futuro con la sua risorsa più preziosa. Perché i giovani sono abbandonati a se stessi, non hanno più guide: famiglia, istituzioni, scuola, si accusano e demandano l’un con l’altro la responsabilità di far qualcosa. E i ragazzi si ritrovano come unici modelli quelli della televisione, della pubblicità il cui unico scopo è quello di far vendere e consumare prodotti, ma che non danno nulla di educativo e che aiuta. Anzi, fa dei danni e per nulla irrilevanti.
I giovani sono stati abbandonati a se stessi, hanno come unico appoggio i propri simili, ma quando non si sa cosa fare e dove andare nella propria vita, non si può certo aiutare gli altri, si creano solo guai: ciechi guide di ciechi.
Allora cosa fanno questi giovani che non hanno guide, che sono isolati?
Soffrono.
E soffrendo cercano di trovare un modo per non soffrire, un modo per anestetizzare quel vuoto che li tormenta.
Come?
In tutti i modi possibili, il più delle volte facendo sciocchezze: giochi stupidi per vincere la noia, facendo schizzare in corpo quella scarica di adrenalina che li fa sentire per qualche momento vivi; divenendo violenti, scaricando la rabbia che provano sugli altri, sui più deboli, come dimostrano i casi di bullismo o gli atti di sadismo sugli animali; stordendosi con alcool e droghe per perdere coscienza di sé e dei propri problemi, un desiderio d’annullamento che faccia scomparire ogni cosa.
La situazione è grave. Perché quando si passa davanti a bar, pub, luoghi dove si ritrovano i ragazzi, si vedono sempre più spesso dodicenni, tredicenni con la sigaretta in bocca, una bottiglia di birra o un bicchierie di vodka alla frutta in mano.
Bambini vestiti da adulti, imitanti gli adulti che hanno davanti come esempio ogni giorno: uno specchio non certo bello da vedere, ma da osservare e comprendere. Perché i giovani considerano questo modo di vivere divertimento, il massimo che la vita può offrire, non rendendosi conto che invece è solo un modo per anestetizzare la sofferenza che provano. Un’anestesia molto pericolosa, dato non solo per il rischio che tale comportamento sfoci nella dipendenza, ma perché può portare al coma etilico, alla cirrosi epatica. Senza contare che data la giovane età le cellule cerebrali si bruciano più facilmente che in un adulto.
Quanto sta accadendo non è da sottovalutare: è un segnale quello che stanno mandando i giovani. Un segnale in cui dicono che sono stati abbandonati, sono isolati, hanno bisogno di qualcuno che li aiuti a crescere, che li supporti, li sostenga, perché da soli hanno difficoltà a farcela. I ragazzi stanno pagando la mancanza di presenze adulte responsabili, partendo dai genitori e continuando nei professori e negli incontri che fanno nella vita; stanno scappando dal dolore provocato dall’essere stati isolati e dimenticati dagli adulti.
Perché non c’è dialogo, perché non s’instaurano rapporti veri che cerchino di capire l’altro, ma sono solo superficiali, basati sull’apparenza.
Ci stiamo bruciando il futuro, i figli pagano le colpe e le mancanze dei propri padri e della società (e la società siamo noi): è tempo di tornare a essere responsabili, di cambiare rotta, smettere di seguire questo sistema d’egoismo, egocentrismo, narcisismo e consumismo perché è latore solo di morte, interiore ed esteriore. Perché piangere dopo non serve a nulla.