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The Batman

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Tha BatmanCon The Batman ero partito prevenuto e tutto era dovuto alla scelta di Robert Pattison come interprete di Bruce Wayne: memore che aveva recitato nella serie di Twilight, la cosa non mi aveva invogliato né ad andare al cinema né a prendere dvd o roba simile. Ho visto The Batman per curiosità quando è passato in televisione e devo dire che non è stato male come temevo, anzi, direi che il giudizio è abbastanza positivo. Certo, Pattison non è molto espressivo (verrebbe da dire che è monoespressivo), ma è abbastanza adeguato nel ruolo di Batman (anche se ho preferito Crhistian Bale e Michael Keaton): la sua interpretazione di un Bruce all’inizio del cammino di Batman è discreta ed è abbastanza convincente. Molto più convincente però è Zoë Kravitz nel ruolo di Selina Kyle/Catwoman: davvero buona la sua interpretazione (come già in altre pellicole, vedasi quelle della serie Divergent, il secondo film di Animali Fantastici, X-men – L’inizio, Mad Max – Fury Road).
Cosa dire della trama? In un qualche modo ricalca la struttura di Il cavaliere oscuro (a mio avviso il miglior film su Batman finora realizzato) seppur non riesca a raggiungere lo stesso livello, benché tutto sommato si sia su un buon livello. Perché non siamo sullo stesso piano? Uno, perché l’Enigmista non è al livello di Joker come nemico e Paul Dano non può raggiungere la magnifica interpretazione di Heath Ledger. Due, perché gli attori in ruoli secondari danno un’interpretazione migliore in Il cavaliere oscuro. Tre, la storia di The Batman, benché cupa, non raggiunge il dramma di Il cavaliere oscuro: in The Batman non ci sono le stesse perdite che Bruce deve affrontare, anzi, si può dire che non ce ne sono affatto. Certo, Alfred viene ferito; sì, scopre che il padre non era così retto come credeva. Ma il Bruce di Pattison non subisce gli stessi traumi del Bruce di Bale. In Il cavaliere oscuro Bruce si trova a dover fare scelte più combattute e dolorose: se vuole avere una relazione con l’amata Rachel deve scegliere se continuare a essere Batman, trovandosi però costretto a non poterlo fare per non darla vinta al crimine e a Joker; quando deve scegliere tra la vita di Rachel e quella di Dent lui sceglie la prima ma il Joker lo beffa e lui si ritrova a salvare il secondo, con lei che muore nell’esplosione; dopo aver puntato tutto su Dent come paladino di Gotham, si ritrova a dover fare i conti che Dent è diventato uno dei cattivi e ad affrontarlo, vedendo il lavoro che lui e il commissario Gordon hanno fatto andare quasi in frantumi, tutto ciò evitato solo perché come Batman si prende la colpa di tutti i crimini commessi dall’ex procuratore, divenendo così il nemico pubblico numero uno.
In The Batman le cose non sono così drastiche. Gotham è certamente più cupa e corrotta, tutti hanno una parte oscura (tranne forse il commissario Gordon), ma a parte l’assassinio di alcune figure che dovrebbero essere dalla parte della giustizia e invece sono marce e coinvolte in qualcosa di losco, non ci sono perdite eclatanti: alla fine è tutta una questione di mafia e corruzione. L’Enigmista, anche se fuori di testa, ha una ragione nel suo modo di agire che non è poi così sbagliata di base: sta cercando di far venire alla luce un sistema traviato. Certo, il modo in cui lo attua è sbagliato, dato che porterebbe alla fine a una carneficina, ma di base le sue sono le azioni di una vittima di un sistema che è per i potenti, con i deboli che sono sfruttati e gettati sempre più nel fango. Senza contare che il suo modo di agire è ispirato da un Batman mosso da vendetta per la morte dei genitori (non per niente lui dichiara “io sono vendetta”) ed è proprio questo che alla fine fa capire a Bruce che non è il modello, l’esempio che voleva dare alla città e che se vuole che ci sia davvero un cambiamento lui è il primo che deve cambiare.
Interessante il finale che non vede lo scontro fisico tra Batman e l’Enigmista (dove non ci sarebbe storia, dato che, come dice il villain, lui non è un tipo fisico), ma che vede affrontare una minaccia che è molteplice: bello, intelligente nel mostrare i danni che può fare la rete se usata in un certo modo, ma la risoluzione che non avviene con lo scontro finale tra protagonisa e antagonista si è già vista in Il cavaliere oscuro (magnifica la frase che il Joker rivolge a Batman mentre combattono prima di arrivare all’epilogo: “Non avai pensato che rischiassi di perdere la battaglia per l’anima di Gotham in una scazzottata con te?” facendo intendere che le cose non si sarebbero risolte con il loro scontro).
In definitiva The Batman è un buon film, non il migliore ma abbastanza valido da non far pentire di averlo visto (vedasi Batman Forever ma soprattutto Batman & Robin).

2 comments to The Batman

  • Uno dei pochi film di supereroi decenti degli ultimi tempi, in effetti. Il protagonista ha indubbiamente fatto molti passi avanti.

    • Concordo. E pensare che ero partito prevenuto (e non poco): soddisfatto di essermi sbagliato (per quanto riguarda altri film no: Morbius mi ha deluso e non poco. Anche se va detto che Morbius non è un eroe, ma un antieroe).

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