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Il profumo di Patrick SuskindNei post precedenti ho parlato di come la vita dell’uomo sia una continua ricerca.
Che cosa cerca l’uomo?
Tante persone in tutti i tempi si sono fatti questa domanda: Dio, la felicità, conoscenza e comprensione di se stessi, raggiungere obiettivi, sogni. Molti pensano che tale ricerca comporti la realizzazione dei propri desideri, ma spesso succede che ciò sia solo un’illusione, che non sia ciò che si cerca davvero.
Ne è un esempio il personaggio Grenouille di Patrick Suskind. La sua esistenza è stato un assolutistico protrarsi verso la realizzazione di un unico obiettivo, come un rapace che ha occhi solo per la preda che ha puntato. Una corsa sfrenata che non gli ha fatto vedere altro nella vita.
Quante volte le persone hanno commesso questo errore, concentrandosi su una sola cosa, dimentichi di tutto il resto. E quante volte si sono ritrovati a rimpiangere ciò che era andato perduto e si erano lasciati sfuggire. Una vita spesa a rincorrere un sogno senza accorgersi di quanto è realmente importante.
Grenouille se ne accorge alla fine, quando riesce a realizzare il suo desiderio: scopre che l’averlo esaudito non gli dà quel senso di completezza che si credeva di trovare. E’ quello che spesso accade anche nella vita reale: ciò che si prova con la realizzazione dei desideri non è ciò che tanto si è atteso. Questo perché i desideri sono carichi di aspettative (e si sa che queste sono sempre superiori alla realtà), in essi viene proiettato un bisogno che necessita di trovare compimento; perciò al loro realizzazzarsi s’avverte un senso di vuoto e insoddisfazione. Il desiderio non è altro che una domanda che si rivolge alla vita; ma se si fa la domanda sbagliata, anche la risposta non sarà quella che si cerca e ci si aspetta.
Grenouille comprende questa verità. Per tutta la vita non ha fatto altro che cercare l’amore (anche se non se n’è mai reso conto) quel particolare profumo che tutti gli esseri umani avevano, ma di cui lui era privo, senza il quale gli altri non erano in grado d’accorgersi di lui, come se non esistesse. Grenouille credeva che trovando l’essenza intima dell’esistenza sarebbe riuscito a trovare l’amore, riuscendo così ad amare e a essere amato, ma si accorge che non esiste niente proveniente dall’esterno in grado di far sorgere un sentimento che nasce solamente dall’interno. Constata che in lui non c’è amore e che niente può farlo sorgere: in tutta la sua vita non c’è mai stato, ne è sempre stato privo. E capisce che un’esistenza senza amore non ha senso. Tutto allora appare insignificante: è preferibile la morte e l’oblio.
Non poteva avere l’amore perché non provava amore verso se stesso:tu ami gli altri alla stessa maniera in cui ami te stesso dice Gesù attraverso l’insegnamento trasmesso nei secoli, indicando come il rapportarsi con gli altri sia specchio di quello che si ha verso la propria interiorità.
C’è un ulteriore fattore da prendere in considerazione su questa vicenda: l’uomo è una pianta e dà frutti in base al nutrimento che ha avuto fin dalla nascita. Grenouille non ha mai conosciuto l’amore, non gli è mai stato trasmesso; non ha avuto figure paterne o materne che gli abbiano fatto conoscere questo essenziale aspetto dell’esistenza. E una cosa senza amore è una cosa morta, priva di odore: questo è il significato del libro Il Profumo.
Una lezione da assimilare con cura, specie in società come quella attuale che fa nascere Grenouille con estrema facilità; una cultura che sceglie la morte e l’oblio perché non conosce l’amore.

Desiderio

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Nel post Attesa ho parlato di come i desideri possano essere un modo per riempire i vuoti dell’animo umano. Si dice che l’uomo felice è quello che non ha alcun desiderio nel proprio cuore, perché indica uno stato di pace e serenità, perché il desiderio è un proiettarsi verso qualcosa all’esterno e portarlo all’interno.
Tale condizione è ben mostrata nel personaggio Flidais della saga di Fionavar di Guy Gavriel Kay, tormentato dal desiderio di conoscere l’ultimo indovinello che ancora non conosce, l’unica risposta che gli manca: il desiderio del suo cuore. E’ forte lo strazio, il protendersi verso di esso e grande è il sollievo quando riesce a esaudirlo. Rivelatrici sono le parole che pronuncia sulla natura che l’ha tormentato così a lungo: Mi avete liberato dal desiderio. Quando l’anima ha ciò di cui ha bisogno, non è più schiava del desiderio.
Quando l’anima ha ciò di cui ha bisogno, non è più schiava del desiderio.
L’uomo con il desiderio è come una freccia scagliata verso l’alto, protesa in un volo per raggiungere il suo obiettivo e colmare il bisogno interiore; difficile comprendere che ha già tutto quello di cui ha bisogno, basterebbe guardare dentro di sé. Non riesce a farlo e per questo è sempre in cerca, sempre in viaggio da un luogo all’altro, sempre in cerca di maestri e guide. Tante persone si sono recate, e si recano, in pellegrinaggio verso luoghi di culto sperando di riempire il proprio animo; quello che la gente non riesce a comprendere è che non è il luogo di culto, l’arrivo del viaggio, a dare le risposte che cercano, bensì il viaggio stesso a fargliele trovare. E sono loro a trovarle durante il cammino, un percorso che non è solo esteriore, ma anche interiore.
Tutto quello che serve è già dentro di sé.
Un insegnamento dato anche nel Vangelo, con Gesù che esorta a non ascoltare chi dice che il Messia è in un posto o in un altro, perché il Messia è uno stato della consapevolezza umana che chiunque può raggiungere, basta che sappia ascoltare la propria interiorità, connessa e facente parte del grande corpo che è il creato.
Se non si riesce a comprendere questa realtà, il rischio è di andare incontro a un destino ben rappresentato da Grenouille nel romanzo Il Profumo di Patrick Suskind: la ricerca del profumo perfetto, contenente l’essenza dell’amore, il desiderio in cui si era concentrata la sua vita, nella speranza di poter sentire il proprio odore, di poter conoscere se stesso. Ma si sa che questa conoscenza può avvenire solo se ci si guarda dentro: ciò che è esterno può essere uno specchio utile se si riesce a riconoscere l’immagine proposta, ma alla fine occorre sempre guardare dentro per scoprire chi si è. Perché è questa la ricerca che da sempre fa l’uomo: conoscere se stesso.