Il fantasy negli anni scorsi ha avuto il suo periodo di maggior diffusione, questo grazie al grande successo dei film di Peter Jackson su Il Signore degli Anelli: come conseguenza, molte nuove opere di tale genere hanno visto la luce sugli scaffali delle librerie, dato che le case editrici hanno voluto sfruttare il mercato che si è andato creando. Sembrava che per il fantasy ci fosse una ribalta in Italia, ma questo non è avvenuto a causa di mancanza di conoscenza, preparazione e organizzazione: il genere non è stato conosciuto a dovere da chi pubblicava, realizzando prevalentemente opere che si adattavano alla moda ma che non davano qualità, e così si è persa l’occasione di dare risalto a un genere spesso sottovalutato e che è ritornato a essere di nicchia. Certo, alcune opere hanno avuto dopo quel periodo una buona diffusione lo stesso (ma si tratta sempre di autori stranieri), come la saga di Geralt di Rivia di Andrzej Sapkowski e Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco di George R.R. Martin (che aveva però già un suo seguito e un buon numero di vendite in Italia), questo grazie al successo dei videogiochi dedicati al primo e della serie televisiva dedicata al secondo. Tutto questo non sorprende: già alla fine degli anni Novanta, i romanzi basati sui mondi di D&D (es. Forgotten Realms) avevano avuto il loro periodo di gloria grazie ai videogiochi creati dalla Black Isle (la serie Baldur’s Gate, per citarne una).
Come si può vedere, la maggior diffusione di certe opere fantasy è data al successo che hanno avuto in altri settori. Di certo questo aiuta (si veda il grande risalto avuto dalla saga di Harry Potter di J.K. Rowling grazie ai film), ma non significa che senza di esso un’opera non possa trovare grandi consensi: basta pensare alla serie di Shannara di Terry Brooks, a La Ruota del Tempo di Robert Jordan (conclusa alla sua morte da Brandon Sanderson) e a Il Libro Malazan dei Caduti di Steven Erikson.
Questa è l’introduzione dell’articolo che ho scritto e pubblicato su Letture Fantastiche, nel quale analizzo brevemente i punti di forza e quelli deboli di alcune delle saghe fantasy più famose: Shannara di Terry Brooks, Geralt di Rivia di Andrzej Sapkowski, La Ruota del Tempo di Robert Jordan, Harry Potter di J.K. Rowling, Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco di George R.R. Martin, Il Libro Malazan dei Caduti di Steven Erikson, La Torre Nera di Stephen King.
Leave a Reply