Il pianeta dei venti (The storms of Windhaven) è un racconto del 1975 realizzato da Lisa Tuttle e George R.R. Martin. In un pianeta composto da isole e sferzato dai venti, si è sviluppata una civiltà dai sopravvissuti di un’astronave precipitata su di esso e mai più riuscita a ripartire; dopo conflitti interni che hanno rischiato di portare alla rovina, chi è rimasto ha imparato dagli sbagli del passato, costruendo un sistema di leggi che non facesse rivivere gli errori commessi. Tra queste, vi è quella che impone che le ali siano tramandate al primogenito di ogni famiglia che le detiene. Le ali altro non sono che strutture meccaniche che consentono a chi le indossa di planare per lunghi periodi sulle continue e forti correnti ventose presenti sul pianeta, e sono l’unico mezzo che permette di comunicare alle isole tra loro, dato che i mari sono abitati da pericolose creature, rendendo difficile effettuare lunghe traversate.
Proprio le ali sono al centro della vicenda che vede come protagonista Maris, figlia adottiva di un Volatore: dopo che per anni ha provato l’ebrezza del volo, visto il raggiungimento dell’età adulta del fratellastro, si vede costretta a cedergli le ali che tanto ha amato e di cui tanto ha avuto cura. Dinanzi a un sistema rigido, di stampo medievaleggiante, con i Volatori che si ritengono una classe superiore e migliore di tutto il resto della popolazione (chi non è come loro viene etichettato spesso con disprezzo come terricolo), costringendo i figli a seguire una strada anche se non è quella che vogliono, la ragazza si ribella, rubando le ali e facendo indire un consiglio per far mutare le cose. Con la sua determinazione e le sue parole, riuscirà a cambiare un sistema secolare, con le ali che passeranno d’ora in avanti a chi è davvero meritevole d’indossarle: un merito che dipende dalle proprie capacità e non dall’ereditarietà.
Il pianeta dei venti è una storia di fantascienza, con l’elemento fantascientifico limitato al nominare navi stellari con le quali gli antenati della popolazione attuale sono giunti sul pianeta, di cui quello che rimane sono solo pezzi della vela usata per imbrigliare i venti stellari e ora utilizzati per le ali. Una storia dove ben viene mostrato l’amore per il volo e il senso di libertà che scaturisce nel librarsi in alto, dando realizzazione a uno dei più grandi desideri dell’essere umano; quella libertà che fa lottare contro tradizioni ingiuste, liberando gli individui da costrizioni pesanti come macigni.
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