Da Arduim in poi, però, tutto era sprofondato in una tale melma d’incapacità che, invece di decidere chi fosse maggiormente degno del voto, si tendeva a cercare chi fosse più semplicemente scarso e meno pessimo, meno stolidamente inetto, meno drammaticamente incapace, e si votava per quello. La mediocrità era diventata un merito e l’incapacità la regola.
L’Ultimo Orco, pag. 60. Silvana de Mari.
Brano di un’opera di fantasia, è specchio dell’ultimo ventennio in cui l’Italia versa, non solo in ambito politico, ma in tutto il modo di fare che caratterizza il paese.
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