Nel post precedente, attraverso il brano tratto dal libro di Carl Gustav Jung, L’uomo e i suoi simboli, si è visto che cosa sono gli Archetipi: dei simboli. Che non sono la stessa cosa dei segni, dato che questi ultimi non hanno un significato particolare, ma sono utilizzati nell’uso comune per comodità per indicare o segnalare determinate cose (a esempio, cartelli stradali.)
Un archetipo è un qualcosa di universale, arcaico, che sta alla base di tutto, il mezzo per comprendere la vera natura delle cose, la forma preesistente e primitiva di un pensiero per indicare le idee innate e predeterminate dell’inconscio umano. Una parola o un’immagine è perciò simbolica quando implica qualcosa che sta al di là del suo significato ovvio e immediato; essa possiede un aspetto più ampio (come a esempio la ruota e la croce), inconscio, che non è mai definito con precisione o compiutamente spiegato. (1) I simboli possono essere collettivi, riconosciuti da tutti (il Mago, Il Guerriero), ma possono anche essere diversi per ciascuno, dato che ogni singolo individuo crea i propri, con i suoi significati, i suoi valori, in base alle proprie esperienze, alla propria educazione; cosa che spesso avviene inconsciamente.
L’interpretazione dei sogni e dei simboli richiede intelligenza; essa non può essere ridotta a un sistema meccanico con cui imbottire cervelli privi di immaginazione. Essa richiede contemporaneamente una sempre più approfondita conoscenza dell’individualità del sognante e un corrispondente affinamento della personale consapevolezza dell’interprete…Quando tentiamo di interpretare i simboli ci troviamo di fronte non solo il simbolo in sé, ma l’intera totalità dell’individuo produttore del simbolo. Ciò implica lo studio della sua formazione culturale…Le risposte usuali possono rivelarsi pratiche e utili finché si studia la superficie, ma quando si affrontano i problemi di fondo è la vita stessa a imporsi in primo piano e…l’immaginazione e l’intuizione sono di importanza vitale per la nostra comprensione.(2)
Quello che l’uomo moderno ha dimenticato, reputandolo di nessuna importanza, è che tutto può essere simbolo, capace d’insegnare a crescere, a evolvere; ogni immagine che vede può essere rappresentazione di elementi che lo caratterizzano, negativi e positivi. Ma di questi tempi, crescita ed evoluzione paiono fattori inutili, come si fosse raggiunto il punto più alto, mentre invece si è finiti piantati in una palude.
1- L’uomo e i suoi simboli. Carl Gustav Jung, 5. Tea 2010
2- L’uomo e i suoi simboli. Carl Gustav Jung, 73. Tea 2010
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