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The first slam dunk

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The first slam dunkCosa dire di The first slam dunk, il film che mostra l’atto conclusivo del manga Slam Dunk di Takehiko Inoue? Che è un buon prodotto, ma che allo stesso tempo è e non è Slam Dunk.
Certo, la pellicola mostra abbastanza bene la partita tra lo Shohoku e il Sannoh, ma ha perso quella freschezza, quella dichiarazione d’amore per il basket che aveva fatto il mangaka attraverso le sue tavole verso tale sport. La bellezza di Slam Dunk era la leggerezza con la quale si narrava il sogno di ragazzi di partecipare al campionato nazionale e vincerlo; in The first slam dunk si ha in Takehiko Inoue ingrigito e incupito dai suoi lavori successivi (Vagabond su tutti). Per quanto si apprezzino certe tematiche mature, in questo caso ci stanno a dir poco con Slam Dunk, andando ad appensatire lo spirito che aveva pervaso il manga sportivo probabilmente più famoso al mondo. Dare a Miyaghi, nel film il protagonista attraverso il quale viene mostrata la partita, un passato simile, sinceramente stona, perché così non era nella storia originale, dove era un ragazzo come tanti con la passione per il basket, unitosi al club di pallacanestro della scuola anche perché innamorato della manager che segue la squadra. Un simile approccio avrebbe potuto andare bene per Real (altra opera sul basket di Inoue), ma non per Slam Dunk.
A questo va aggiunto che pure l’approccio alla partita così immediato, toglie attesa e trepidazione: non viene mostrato in alcun modo come il Sannoh sia la squadra più forte, quella che tutti vorrebbero battere. Il Sannoh è il best of del basket liceale giapponese, così forte da poter battere addirittura squadre unoversitarie. Per fare un buon lavoro Inoue si sarebbe dovuto limitare a quanto scritto nel manga: aveva già tutto pronto per fare un buon lavoro. The first slam dunk sarebbe dovuto partire subito dopo la prima vittoria nel campionato nazionale, mostrando i momenti della notte prima della sfida col Sannoh. L’ansia, la preoccupazione, la tensione di ogni membro dello Shohoku nel dover affrontare un avversario così forte: tutto avrebbe contribuito a creare l’aspettativa per affrontare LA partita. Perché questo è la sfida tra Shohuku e Sannoh: la partira delle partite, la gara più importante da giocare e da vincere.
Invece tutto questo pathos viene tolto. Inoue si è dimenticato che Slam Dunk è una storia che parla di sogni di adolescenti, non è una storia di adulti con dei rimpianti, con voglia di dimostrare qualcosa per qualcosa che si è perso. Non aiuta certo poi il fatto che della partita sono mostrati solo dei frammenti, mentre molto del tempo viene impiegato per mostrare il passato di Miyaghi, soprattutto il legame che ha avuto col fratello maggiore e dei contrasti nati in seguito con la madre per via di un evento che cambierà la loro vita e il modo di rapportarsi. Pure la scelta dei colori delle animazioni, così “smorti” rispetto a quelli della serie animata degli anni 7Nnovanta, non aiuta a entrare in sintonia con il film. E se ci si aggiunge che è stato cambiato il cast di doppiatori che aveva reso così caratteristico e carismatico l’anime, il giudizio non è dei più entusiasmanti.
Se con la recensione ci si fermasse qui, dopo aver visionato i primi venti minti, per The first slam dunk si andrebbe incontro alla bocciatura. Alla prima visione del film, proprio per un senso di delusione per come era stata approciata la parte finale di Slam Dunk, ho deciso di fermarmi e mettere per iscritto questa recensione. Poi ho ripreso la visione, perché non ritenevo possibile che Inoue potesse venire meno alla sua opera migliore, quella che a mio avviso aveva più amato, quella che aveva sentito più sua. E a ragione: i restanti minuti delle due ore della pellicola sono volati, coinvolgenti ed entusiasmanti. Alla fine The first slam dunk è un gran bel film. Un po’ diverso dall’originale (con un Inoue che ha scelto un approccio più maturo, perché le esperienze della vita cambiano tutti e da quando è finito il manga sono ormai passati trent’anni) ma un gran bel film. Dati i tempi di durata, nella pellicola sono state eliminate alcune scene (Haruko e Uozumy hanno veramente poco spazio), ma ciò non influisce sulla storia, rendendola veramente notevole.
Allora perché mantenere nella recensione la prima parte che sa di bocciatura se alla fine della visione The first slam dunk viene promosso a pieni voti? Perché se c’è chi ha amato il manga e all’inizio del film prova delusione per quanto si sta vedendo, si vuole dire che Inoue ha dato alla versione animata della sua storia la conclusione che merita e di non mollare. Perchè un film è fatto per far provare emozioni e non sempre sono quelle che ci si aspetta; soprattutto, alle volte non sono immediate. Spesso ci si ritrova a rinunciare per non aver avuto una prima impressione positiva: alle volte si ha ragione, alla volte no. Con The first slam dunk si sarebbe nel secondo caso e si perderebbe un’occasione.
Naturalmente la visione la consiglio a chi già conosce il manga o ha seguito l’anime, perché altrimenti sarebbe difficile capire certe scene e passaggi, ma se si è stati fan di Slam dunk, la visione è fortemente consigliata.

Per chi volesse saperne di più sulla comparazione tra film e manga, consiglio la visione di questo video di Sommobuta (attenzione: ci sono spoiler sulla storia).