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Berserk - La prima serie animata

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Quando si tratta dei prodotti d’animazione relativi a Berserk, occorre fare subito una precisazione: nessuno di quelli realizzati finora raggiunge il livello del manga. Sceneggiatura, dialoghi, disegni: l’opera cartacea realizzata da Kentaro Miura è superiore su tutto. Quindi, chi si approccia a vederli per la prima volta tenga bene in considerazione questo, sia che si sia letto il manga, sia che non lo si sia fatto.
BerserkFatta questa premessa, partiamo con l’analizzare la prima serie televisiva di Berserk, composta di venticinque episodi, trasmessa per la prima volta in Giappone nel 1997 (trasmessa in Italia tra il 2001 e il 2002 sulle reti Mediaset). Considerando che non si aveva un gran budget a disposizione e sapendo che si è di fronte a un prodotto low cost, il risultato dal punto di vista visivo non è malvagio; chi ha letto il manga si aspetta qualcosa di meglio, questo è sicuro, ma non è certo questa la pecca più grande della serie anime, che spetta di diritto ai tagli su storia, personaggi e adattamento di dialoghi.
Segnaliamo subito le cose che non vanno, a partire dai nomi, che vengono adattati quando non ce n’era bisogno (Gatsu diventa Guts, solo per dirne una). L’anime comincia quasi come il manga (anche se è stata eliminato il vero inizio, con Gatsu che uccide un Apostolo) con Guts che giunge in un paese per eliminare il signore locale, che è uno degli Apostoli della Mano di Dio, uccidendo alcuni suoi sgherri per far sapere del suo arrivo, e qui c’è il primo errore: Guts viene definito il cavaliere delle tenebre, quando in realtà è chiamato il guerriero nero. Un errore grosso, dato che Gatsu da quando è a caccia di chi l’ha marchiato non usa un cavallo e neppure porta tale titolo. Altra cosa che si vede subito dai primi minuti quando fa il massacro nella locanda, è che è stato eliminato l’elfo Pak, spalla di Gatsu fin dall’inizio del manga. La storia della prima puntata prosegue fino allo scontro con l’Apostolo (anche se nell’anime, al posto della cattura di Gatsu, viene mostrato il signore locale che massacra i suoi sudditi), ma poi salta completamente la parte dell’incontro con Colette e suo padre, per non parlare dello scontro con il conte lumacone, il che porta anche a non far vedere il primo scontro con i cinque della Mano di Dio (alcune delle parti più intense e drammatiche di Berserk); si arriva così al lungo flashback che mostra la storia di Gatsu prima che diventi il guerriero nero. E anche qui i tagli sono parecchi: è stato tolto che Gatsu è nato dal corpo morto di una donna impiccata, come è stato eliminato che Gambino, il mercenario che l’aveva adottato insieme alla sua compagna (morta di peste), l’ha venduto per una notte a un altro mercenario (un fatto importante, dato che Guts dopo questa vicenda odia essere toccato).
Altra eliminazione eccellente è quella della figura del Cavaliere del Teschio (un taglio non da poco e il motivo lo si vedrà più avanti); sono state tagliate anche quelle di Wiald e dei suoi Cani Infernali, di Shilat e dei Barkilaka.
Guts lavora come mercenario fino al giorno in cui incontra Griffith (nel manga è Grifis), comandante della Squadra dei Falchi: dopo aver perso un duello contro di lui, entra a far parte di questo gruppo di mercenari che battaglia dopo battaglia acquisisce sempre più valore per via delle sue continue vittorie. Guts è ben accettato dal gruppo, tranne che da Crocus (nel manga Kolcas) e da Caska, capitano e unica donna della Squadra. Le loro imprese attirano le attenzioni del re della Midlands, facendoli salire di rango, ma anche le invidie e l’odio di altri (la regina dà l’ordine di eliminare Griffith, ma la cosa le si ritorcerà contro). Il loro futuro sembra pieno di agi e riconoscimenti, se non fosse per l’ombra gettata dalle parole di Zodd l’Immortale, un mostro dalle apparenze umane contro cui Guts e Griffith si sono scontrati per conquistare una fortezza.
Ombre che si concretizzano quando Guts decide di lasciare la Squadra dei Falchi; per ottenere la libertà deve duellare di nuovo contro Griffith e questa volta vince. La sconfitta fa perdere lucidità al comandante dei Falchi, che commette un’imprudenza, andando a letto con la principessa Charlotte; scoperto, viene arrestato e rinchiuso nelle segrete, dove viene a lungo torturato. La squadra dei Falchi viene dichiarata fuorilegge e braccata senza posa. Guts, saputo del fatto, ritorna sui suoi passi, e aiuta ciò che rimane dei Falchi a salvare Griffith.
Ma ormai siamo prossimi alla fine. Distrutto nel corpo, senza più possibilità di coronare il suo sogno, Griffith colmo di dolore attiva il Beherit (Bejelit nel manga) rosso (comprato da una zingara indovina prima dell’arrivo di Guts) aprendo un varco nella dimensione dove vive la Mano di Dio e facendola giungere sulla terra; grazie a essa ha la possibilità di rinascere e divenire il quinto della Mano, ma per farlo deve sacrificare qualcuno di caro e lui immola tutta la Squadra dei Falchi, che per questo ottiene sul corpo un marchio sacrificale: è l’inizio dell’Eclissi. Guts vede tutti i suoi compagni massacrati e mangiati da mostri usciti dai peggiori incubi (l’anime rovina una delle scene più toccanti: Judo, per salvare Caska, viene ferito a morte ma mentre nel manga ci sono i suoi pensieri profondi per non essere mai riuscito a dichiarare il suo amore per la donna, nell’anime si rovina tutto con un semplice “ti ho sempre amato” in punto di morte). Combattendo per sopravvivere, vedendo massacrata quella che era arrivata a essere la famiglia che non aveva mai avuto, Guts diventa sempre più feroce, fino a quando non vede Griffith rinato violentare Caska, con cui sta insieme da dopo il suo ritorno: a quel punto va in berserk. Si trancia da solo il braccio sinistro dopo che un mostro gliel’ha addentato trattenendolo, perde l’occhio destro mentre il suo odio per quello che era il compagno e amico di un tempo cresce.
La prima serie anime di Berserk finisce qui; l’ultima scena è quella di Guts che esce dalla fucina del fabbro Godor con l’Ammazzadraghi, lo spadone che d’ora in poi l’accompagnerà nella crociata contro gli Apostoli e la Mano di Dio. Un finale tronco, che non mostra come lui (e anche Caska) sono riusciti a sopravvivere all’Eclissi (nel manga, solo l’intervento provvidenziale del Cavaliere del Teschio li salva da morte certa).
Questa prima serie di Berserk, che praticamente ricopre l’arco narrativo dell’Epoca d’Oro (ovvero quella della Squadra dei Falchi), è discreta, anche se con un ritmo che a tratti annoia, e si può dire che mantiene in buona parte lo spirito del manga, benché ci siano stati dei cambiamenti che non passano inosservati (i tagli già citati, ma anche la riscrittura di alcuni dialoghi) e che non rendono giustizia all’opera. Se si vogliono apprezzare davvero la storia, i personaggi e il mondo creati da Kentaro Miura, si legga il manga: non c’è proprio paragone.