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Dare il peggio di sé

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“Questa pandemia tirerà fuori il meglio delle persone” è stato il ritornello che tante volte è stato ripetuto da politici e forze di governo: non si sapeva se definirlo un motto nato dall’ignoranza o dal prendere in giro. I fatti, com’era logico prevedere, hanno smentito tali parole: infatti tante persone hanno dato e stanno dando il peggio di sé.
Perché si dice che era logico prevedere che si sarebbe mostrato il peggio e non il meglio?
Perché culturalmente gli italiani hanno avuto come esempio che si poteva fare tutto quello che passava per la testa, tanto non sarebbe successo nulla, tanto le cose sarebbero andate lisce. Quando si metteva in guardia che il modo di fare di Berlusconi non solo avrebbe causato danni nell’immediato, ma avrebbe avuto conseguenze anche a lunga scadenza, non si è voluto ascoltare, si tacciava chi faceva questi ammonimenti d’invidia, di accanimento. I fatti hanno dimostrato che il ventennio berlusconiano ha portato un peggioramento del mondo del lavoro con la legge Biagi, la perdita di credibilità dell’Italia a livello internazionale, scandali a non finire, soldi pubblici usati per fini privati, una classe politica sempre più becera e incompetente, ma non solo: sotto il martellamento costante dei media, molta gente ha assimilato i comportamenti portati a esempio da quelle forze di governo, perpetrandoli, e così ci si è ritrovati ad avere a che fare non più con un solo Berlusconi, ma con tanti Berlusconi che ritengono che sia lecito fare di tutto.
Il risultato è che sperare nella responsabilità delle persone italiane non ha dato i risultati sperati; questo appellarsi all’essere responsabili è stato sciocco e cieco, ma molto probabilmente è stato dovuto alla mancanza coraggio di fare delle scelte necessarie. Ne è esempio su tutti la questione vaccinale: dopo aver rifiutato per un anno di rendere obbligatoria la vaccinazione per evitare contestazioni, ma soprattutto per evitare di perdere voti (perché, non ci si dimentichi, che per i politici italiani si è sempre in campagna elettorale, dove tutto serve per portare consensi dalla propria parte), ora si è deciso di utilizzare l’obbligatorietà del vaccino. In tutto questo ci hanno sguazzato critici e virologi e sembra quasi grottesco che alcuni di quelli che auspicavano l’obbligatorietà ora dicano che l’obbligatorietà non serve a niente. In parte è vero: si è agito troppo tardi e adesso non si possono avere quei benefici che si avrebbero avuto se ci si fosse mossi per tempo. L’unica cosa che si è ottenuta è di aver logorato la pazienza degli italiani, di averli resi più insofferenti e meno tolleranti, perché davvero il tamtam fatto con le vaccinazioni è stato esasperante. Se a questo ci si aggiunge il continuo cambiamento delle regole a seconda dell’estro del momento o di quello che facevano altri paesi, si capisce perché il livello di esasperazione si è innalzato di molto.
Esempio di ciò lo è in questi giorni il mondo del calcio, con fatti che hanno dell’assurdo. Le varie Usl locali hanno fermato squadre come Torino, Udinese, Salernitana con alcuni casi di covid, non consentendo così di giocare le partite da disputare; l’Usl di Verona invece ha dato il via libera libera alla squadra della città (il Verona appunto), nonostante fosse il team con più contagiati (undici). Ora, è chiaro che c’è qualcosa che stride, perché ognuno non può fare come gli pare, serve un modo di agire uniforme; dinanzi a tutto ciò, le istituzioni sportive dimostrano la loro incapacità di guidare, proprio come fa il governo. Salvo poi mettersi a fare la voce grossa quando tutte le cose sono avvenute e non si può fare più nulla. Davvero assurdo quello capitato a Bologna: la Usl mette in quarantena il Bologna (otto positivi al Covid) che non può disputare la gara. L’Inter, nonostante sapesse già che non si sarebbe giocato, scende lo stesso in campo; l’arbitro dopo quarantacinque minuti dichiara la fine della gara con la probabile vittoria a tavolino dei nerazzurri. A questo punto o il Bologna farà ricorso e allora si deciderà quando rigiocare la gara oppure verrà deciso direttamente quando riguocare la gara. Ma visto che da giorni si sapeva qual era la situazione delle squadre, non si poteva rinviare la giornata di campionato da disputare per l’Epifania, come per esempio avevano già fatto nel basket senza tante polemiche e casini?

il peggio dei novax

raid vandalico dei novax all’hub di San Lazzaro di Savena

Ma si sa che al peggio non c’è limite e occorre assistere all’imbecillità dilagante di tante persone. O forse è qualcosa di peggio d’imbecillità: è delirio, è follia. Perché è folle minacciare di morte chi si occupa della salute dei malati, è folle aggradire infermieri e dottori che fanno il loro dovere. Semplicemente è pura follia presentarsi con gli avvocati ai pub vaccinali e tempestare di domande, prendendo nota delle risposte, in stile terzo grado gli operatori che vi lavorano; come è folle che i pazienti dicano ai dottori come debbono essere curati senza avere basi se non ciò che hanno sentito dire in rete.
Tutto quello che sta accadendo è fortemente sbagliato. Altro che tirare fuori il meglio delle persone.
Ma forse si tratta di una semplice omissione o di un qualcosa che è sfuggito ai più dato, dato che probabilmente si voleva dire che questa pandemia avrebbe tirato fuorio il meglio del peggio delle persone.