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Il mondo è un vampiro

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Era il 1995 e gli The Smashing Pumpkins cantavano Bullet with Butterfly Wings e fin dalle prime strofe fa capire quale sia lo stampo di questa canzone: il mondo è un vampiro e il commercio è desideroso di oscuri guadagni. Poche parole per mostrare discorsi molto più ampi: il mondo, inteso come sistema, non come pianeta, è un vampiro, ovvero un essere superiore, un padrone che dispone delle vite delle persone e se ne alimenta, ne succhia la linfa vitale, le energie, facendone suoi sudditi. Il commercio, sia suo alleato, sia sua estensione, è qui sinonimo di capitalismo, di consumismo, visto come qualcosa di oscuro che invece di aiutare le persone a vivere meglio, le hanno soggiogate e fatte divenire sue serve.
Il messaggio non è certo una novità: negli anni in tanti hanno giudicato sbagliato il sistema economico attuale, pieno di errori e storture, e la pandemia del Covid in poco tempo ha mostrato tutte le sue criticità e vulnerabilità. In altrettanti si sono scagliati contro quelli che hanno demonizzato il denaro, vedendo il denaro come fonte di libertà, altri come segno che la persona ricca era benedetta dalla volontà divina (uno degli elementi su cui si basava il Calvinismo).
Nosferatu il vampiro, immagine tratta da Di Pèter - screenshot catturato da me, Copyrighted, https://it.wikipedia.org/w/index.php?curid=4625772La verità, come sempre, sta nel mezzo: il denaro in sé non è né buono né cattivo, tutto dipende da come viene usato ma soprattutto come viene vissuto. Nel Vangelo il denaro, la ricchezza, vengono indicate con il termine Mammona, assegnandone un’interpretazione negativa, dato che Mammona è uno dei demoni (e proprio per questo Gesù dice: “Nessun servo può servire a due padroni: o odierà l’uno e amerà l’altro oppure si affezionerà all’uno e disprezzerà l’altro. Non potete servire a Dio e a mammona.”) (1); ma il giudizio di Gesù non è dato sul denaro, che è soltanto un oggetto, un mezzo, ma all’attaccamento al denaro e ai comportamenti sbagliati che esso fa avere, quali il tradimento della giustizia, della libertà, della vita, perché si è visto nella storia dell’uomo, nell’esistenza di ogni giorno, cosa si arriva a fare per avere denaro.
Sia la figura del demone, sia quella del vampiro, ben rappresentano un modo di fare sbagliato, anche se forse nei nostri tempi quella del non morto ha una presa maggiore, forse grazie a tanta letteratura e cinema che parlano di lui. Oppure perché il vampiro è qualcosa di molto più antico radicato a fondo nell’inconscio umano.

«È divertente sentir tirare in ballo Dio quando non si è creduto che nel denaro.» Il sorriso scomparve com’era apparso. «Gli imprenditori come tuo padre si sono ritenuti Dio. Soltanto perché avevano soldi, si sono arrogati il diritto di decidere per la vita degli altri e di giocare con la loro dignità. In ogni modo hanno cercato di far credere di essere superiori agli altri esseri umani, di essere sopra qualsiasi legge. Quello che non capiscono è che non sono intoccabili, che niente gli è dovuto. Anche loro sono umani, non degli dei con potere di vita e di morte sui loro simili.» Mark si alzò in piedi, appoggiando il libro sul tavolo. «O forse sarebbe meglio dire che un tempo lo erano. Ora sono solo un mezzo che sfrutta gli altri e risucchia ogni energia, che affama le famiglie e le fa vivere negli stenti e nelle umiliazioni; non hanno canini appuntiti, ma sono veri e propri vampiri. E proprio come i vampiri spadroneggiano in ogni luogo in cui vanno, cercando di piegare ogni cosa con il loro potere, inquinando la mente delle persone e l’ambiente in cui vivono; sono appestatori di vita, dei virus che fanno marcire il mondo, eppure si reputano dei creatori di magnifici sistemi. Non si accontentano mai, vogliono succhiare tutto il midollo della vita, senza lasciare nulla agli altri: un cancro dilagante che lascia miseria e aridità. Proprio come i vampiri» tornò a sottolineare Mark. «Si crede che essi siano mostri inventati dalla fantasia di uno scrittore geniale o da qualche storia folcloristica, ma sono un archetipo vecchio come l’umanità, un’icona che le civiltà antiche hanno voluto trasmettere per mettere in guardia dal pericolo comportato dagli eccessi. Rappresentano la fame smodata di dominio, potere e brama per le cose materiali; rappresentano la strumentalizzazione e la manipolazione. Tutti gli uomini hanno quest’indole nell’animo; i più grandi filosofi e pensatori sanno che persino la persona più saggia e meritevole nasconde tali zone d’ombra. Il problema insorge quando tutto è ombra. Allora accade che per l’ombra di alcuni, tutto cada nella tenebra e nella rovina. Ed è quello che hanno fatto gli imprenditori come tuo padre, creando uno squarcio nella barriera che separa i due Mondi, permettendo il ritorno di Mammon e rafforzandolo a ogni loro azione scellerata.» (2)

1 – Luca 16,13
2 – L’inizio della Caduta.

Ancora sulla questione vaccini

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Le questioni vaccini /no vax, green pass/ no green pass stanno assumendo connotati che sono un misto tra una battle royal e una farsa grottesca. Sensibilizzare le persone a vaccinarsi facendo leva sul senso di responsabilità, sul tutelare la propria salute e quella altrui non ha ottenuto i risultati sperati, ma è bastato dire che senza vaccinazione non si poteva andare nei locali a bere e ballare e boom, c’è stata un’adesione di massa.
Vaccini Pfizer (immagine presa dal sito https://www.lastampa.it/cronaca/2021/07/29/news/covid-studio-di-pfizer-efficacia-del-vaccino-cala-dopo-6-mesi-ipotesi-terza-dose-1.40548317)La cosa però non si è risolta, perché ancora ci sono quelli che si rifiutano di accettare i fatti della pandemia e vedono i vaccini come una manipolazione, un modo per controllare le persone, per limitare la libertà. Si urla alla dittatura e si fanno manifestazioni e contestazioni contro ciò che è legato ai vaccini, leggasi green pass (alle volte questo è solo un pretesto per dare sfogo a una violenza che non aspettava altro che essere scatenata).
Di certo, in tutto questo c’è chi si è arricchito, vedasi le case farmaceutiche che, superata la fase pandemica stanno già annunciando forti aumenti dei vaccini (stando alle attuali notizie, Pfizer potrà arrivare a costare 175 dollari a dose). Un’azione che fa inorridire, ma che comunque è legale dato che non contravviene nessuna legge, poiché non esiste nessuna legge che regolamenti i prezzi dei farmaci (un po’ come gli stipendi dei calciatori, con individui che guadagnano decine di milioni l’anno). Purtroppo, le case farmaceutiche hanno il coltello dalla parte del manico, possono fare quello che vogliono, hanno carta bianca, senza che praticamente nessuno possa controllare a fondo quello che fanno.
E mentre si crea sempre più confusione, dove ognuno dice la sua e ci sono decine di versioni contrastanti (e qui ci si mettono pure virologi e dottori a fare la loro parte comparendo nelle più disparate trasmissioni per dire la loro), non mancano quelli che parlano di complotti e congiure.
A questo punto alla gente comune restano poche cose e di certo tra queste non c’è di conoscere la verità (ancora non si sa come ha avuto origine questa pandemia; o forse si sa ma non si vuole che si sappia); quello che si può fare è provare a riderci un po’ sopra (ma è una risata amara, priva di divertimento) oppure fermarsi e riflettere su come impedire che altre situazioni del genere si ripetano ancora.

 

Fate/stay night: Unlimited Blade Works

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Fate/stay night: Unlimited Blade Works Sul Santo Graal sono state scritte tante cose ed è stato ispirazione di tante opere letterarie, cinematografiche, videoludiche. Fate/stay night: Unlimited Blade Works, serie animata del 2015, è una di esse. Occorre fare subito una premessa per chi la vedesse per la prima volta e avesse il sospetto che ci siano delle mancanze o non vengano approfonditi certi personaggi o aspetti della trama: Fate/stay night: Unlimited Blade Works è una delle tre route narrative della visual novel giapponese (un genere videoludico) Fate/stay night, precisamente la seconda, che vede come protagonista femminile Rin Tōsaka assieme al protagonista maschile Shirō Emiya. Quindi, se certi aspetti appaiano lasciati in secondo piano (a esempio il ruolo nella storia di Sakura Matō, protagonista femminile della terza route), questo è il motivo.
Veniamo dunque alla storia. La città di Fuyuki è il centro di una guerra segreta (la quinta) tra sette maghi che vogliono ottenere il Santo Graal, il leggendario calice capace di esaudire qualunque desiderio. Ogni mago (detto anche master) può evocare e avere al suo fianco un servant, uno spirito eroico (passato, presente o futuro); tali reincarnazioni di eroi leggendari hanno poteri sovrumani e armi speciali (dette nobili) e appartengono a ognuno a una classe tra Saber, Archer, Lancer, Berserker, Rider, Caster e Assassin. I loro nomi vengono tenuti segreti anche se possono venire scoperti (tra di essi si avrà per esempio Eracle, Gilgamesh, Medea e una versione, manco a dirlo, di re Artù) e sono gli unici che possono toccare il potente artefatto. I servant, come dice il nome stesso, sono asserviti ai loro master da tre incantesimi di comando e devono eseguire i suoi ordini, ma come si vedrà la cosa non è sempre vera, visto che in diverse occasioni i servant fanno quello che vogliono.
Inizialmente la trama può sembrare un po’ contorta, dove si è un po’ tutti contro tutti, dove alleanze si fanno e si disfano e quelli che prima erano nemici poi diventano alleati. Certi comportamenti di alcuni personaggi possono lasciare un poco perplessi all’inizio (vedasi quelli di Rin Tōsaka nelle prime puntate prima salva Emiya, poi cerca di eliminarlo e immediatamente dopo ciò collabora con lui per via dell’attacco di un altro servant), ma ricalcano un copione conosciuto e tanto caro a certi anime del rapporto conflittuale tra due personaggi che poi s’innamoreranno tra loro.
Tuttavia, dopo quelle che per alcuni possono essere delle pecche, la storia acquisisce spessore, oltre a farsi più drammatica. Emiya, sotto la tutela di Rin e con l’aiuto della sua servant Saber, cresce sia come mago che come persona, potendo così seriamente perseguire il suo ideale, che è quello di divenire paladino della giustizia per salvare tutti quanti, così che nessuno possa più soffrire. Il suo sogno può sembrare preso in prestito, dato che appartiene al padre adottivo, un mago che partecipò alla guerra precedente del Sacro Graal avvenuto dieci anni prima e che riuscì a salvare solo Emiya dalla catastrofe causata dalla guerra; l’essere l’unico sopravvissuto fa sentire in colpa Emiya e per questo decide di mettere la sua vita al servizio degli altri.
Tale scelta lo mette in forte conflitto con Archer, il servant di Rin, e questa è la parte più bella di Fate/stay night: Unlimited Blade Works, dando notevole spessore alla serie. Non si rivela nulla perché lo spoiler sarebbe troppo grande, ma come si arriva a scoprire la ragione del cattivo rapporto tra i due è davvero ben fatto, andando a toccare temi molto profondi come il costo di perseguire per una certa strada e le conseguenze che portano determinate scelte.
Visivamente, Fate/stay night: Unlimited Blade Works è uno spettacolo per gli occhi, bellissimi i paesaggi e strepitosi gli scontri che vedono coinvolti maghi e spiriti eroici. Molto azzeccata la colonna sonora, davvero coinvolgente.
In definitiva, Fate/stay night: Unlimited Blade Works è una buona serie anime, con la seconda parte migliore della prima che strizza più gli occhi al mondo degli adolescenti e un finale all’altezza; anche la scelta di cosa è in realtà il Graal fa guadagnare punti alla serie. Per chi è appassionato di questa famosa e misteriosa reliquia, condita da scontri adrenalinici e spettacolari, Fate/stay night: Unlimited Blade Works è un anime da vedere.