Racconti delle strade dei mondi

Il falco

L’inizio della Caduta

 

Jonathan Livingston e il Vangelo

Jonathan Livingston e il Vangelo

L’Ultimo Demone

L'Ultimo Demone

L’Ultimo Potere

L'Ultimo Potere

Strade Nascoste – Racconti

Strade Nascoste - Racconti

Strade Nascoste

Strade Nascoste

Inferno e Paradiso (racconto)

Lontano dalla Terra (racconto)

365 storie d’amore

365 storie d'amore

L’Ultimo Baluardo (racconto)

365 Racconti di Natale

365 racconti di Natale

Il magazzino dei mondi 2

Il magazzino dei mondi 2

365 racconti d’estate

Il magazzino dei mondi 2
Maggio 2020
L M M G V S D
 123
45678910
11121314151617
18192021222324
25262728293031

Archivio

Il cacciatore solitario

No Gravatar

In Il Cacciatore Solitario di R.A. Salvatore proseguono le vicende narrate in L’Orda degli OrchiIl cacciatore solitario. L’esercito degli orchi si fa sempre più grande, dato che tante tribù stanno rispondendo alla chiamata di re Obuld, che, dopo un rituale sciamanico, acquisisce ancora più potere, come se il dio orchesco si fosse incarnato in lui. Con re Bruenor sul letto di morte, Catti-brie, Wulfgar, Regis e il loro alleati nani devono predisporre le difese per fermare l’avanzata dei nemici; l’invasione della regione però non riguarda solo loro, anche gli umani di Nesmè sono attaccati dai troll alleati degli orchi e cercano aiuto presso Mithral Hall.
Nel frattempo Drizzt, che crede tutti i suoi amici morti, muovendosi tra le fila nemiche, uccide quanti più nemici può per vendicarsi. Sulle sue tracce ci sono due elfi, Tarathiel e Innovindil, decisi a scoprire qual è stato il fato di Ellifain, l’elfa salvata da piccola da Drizzt da un’incursione drow ma traumatizzata dall’accaduto e convinta che l’elfo scuro non sia l’individuo che tanti credono.
In scontri che si fanno sempre più cruenti e disperati, con perdite strazianti, gli eroi riescono a sopravvivere e a non farsi schiacciare dalla marea nemica soverchiante, pronti a combattere contro il nemico che sono riusciti incredibilmente a fermare.
Il Cacciatore Solitario oltre ad atti d’eroismo mostra Drizzt che ritrova il proprio equilibrio dopo essere tornato a essere il Cacciatore, avviandosi verso il cammino di che cosa significhi essere un elfo.

Il viaggio di ritorno, la storia di Trix il tricorno

No Gravatar

La strada del ritorno, la storia di Trix il tricorno è il primo racconto che ho scritto per il sito Piccoli grandi sognatori.

C’era una volta Trix, un tricorno che viveva in una verde vallata. L’acqua dei ruscelli era chiara, gli alberi pieni di frutti e tutti gli animali della foresta gli volevano bene. Ma lui si sentiva fuori posto, dato che era l’unico ad avere tre corni sulla fronte. Per quanto gli altri animali della foresta cercassero di coinvolgerlo nei loro giochi, il tricorno si sentiva sempre un pesce fuor d’acqua. Spesso lo si vedeva in cima a una collina a sospirare, standosene seduto con le orecchie mogie, gli occhi che guardavano lontano, verso quella casa che non era dove si trovava.
“Eppure dovrei essere felice” pensava mentre fissava l’orizzonte. “Ho degli amici, una bella caverna dove dormire, l’erba e i frutti della vallata sono buoni. Perché allora mi sento così?”
Più ci pensava e più si faceva triste.
“Ah, se solo ricordassi da dove vengo” si disperava. Ma per quanto ci provasse, non gli veniva in mente nulla: quando era giunto nella foresta, era troppo piccolo per ricordare da dove proveniva. E gli animali che l’avevano trovato non avevano visto da dove era arrivato.
Camminava per ore da solo e quando tornava alla caverna, si sdraiava a fissare per ore la sciarpa nera che teneva con cura su un sasso, l’unico ricordo che aveva di quella che era stata la sua casa.
«Ah, se solo potessi parlare» sospirò un giorno mentre guardava la sciarpa. «Magari potresti essermi di aiuto.»
«Certo che potrei» disse la sciarpa.
Il tricorno si tirò sulle zampe di scatto. «Tu parli.»
«Certo.»
«Perché non l’hai fatto prima?» sbottò il tricorno.
«Te ne stavi sempre a pensare e non volevo disturbarti» rispose con calma la sciarpa.
«Quindi tu sai da dove vengo?» chiese ansioso il tricorno.
«Certo.»
Il tricorno prese a saltare dalla gioia. «Allora tornerò a casa!»
«Uhm» fece la sciarpa. «Non così in fretta.»
«Perché?» chiese allarmato il tricorno.
«Dunque… so qual è casa tua ma…»
«Ma…» lo incalzò il tricorno.
«Ma non so quale strada hai preso per arrivare fin qui» concluse la sciarpa.
«Com’è possibile?»
«Vedi, il mago che mi ha incantato era un po’ distratto e si è dimenticato di darmi la vista. Quindi non so qual è la strada che ti ha portato qua.»
Il tricorno si mise sconsolato seduto con un tonfo e rimase in silenzio.
«Come ci abbattiamo facilmente!» esclamò la sciarpa. «Basterò chiedere in giro del Castello delle Tre Torri e qualcuno ci indicherà la via per raggiungerlo.»
Ritrovate le speranze, il tricorno si avvolse la sciarpa attorno al collo e, dopo aver salutato gli amici, partì, seguendo le parole del vecchio orso Boby, il più saggio degli animali della foresta e quello che aveva viaggiato di più: per lui, il Castello delle Tre Torri doveva trovarsi oltre le montagne della regione.
Il tricorno attraversò la pianura, superò laghi e fiumi, finché raggiunse le montagne indicate dal vecchio orso. Salì sentieri stretti e pieni di rocce e presto incontrò la neve, ma non patì il freddo, perché la sciarpa con la sua magia lo teneva al caldo. Fu un viaggio faticoso, ma riuscì a superare le montagne.
Quando però fu oltre di esse, il castello non si vedeva da nessuna parte.
«E adesso dove devo andare per trovarlo?» Il tricorno stava per mettersi a piangere quando sentì uno strano suono, che piano piano si fece più vicino. Alzò il muso e scorse una strana macchia blu che scendeva dalla cima delle montagne. Quando fu più vicina, vide che non era una macchia, ma tante grosse api blu che volavano insieme.
Le api presero a ronzare con forza quando furono sopra la sua testa. Il tricorno indietreggiò spaventato.
«Non aver paura» disse la sciarpa. «Non vogliono farti del male.»
«Riesci a capirle?» chiese il tricorno.
«Il mago che mi ha incantato mi ha dato la capacità di tradurre molte lingue» spiegò la sciarpa. «Le api dicono che non troverai il castello perché lo cerchi nel posto sbagliato: non è sulla terra ma sulle nuvole.»
«E come faccio ad arrivare lassù?»
«Le api dicono che ti porteranno loro: è un servizio che fanno spesso.» La sciarpa rimase in silenzio ad ascoltarle. «Dicono che lo faranno volentieri, perché così renderanno felici i tuoi genitori: ti stanno cercando da tanto tempo, da quando da piccolo un tornado ti ha portato via da casa.»
Le api si strinsero attorno al tricorno e lo sollevarono, volando sempre più in alto. Il tricorno guardava trepidante la nuvola verso la quale si stava avvicinando. Quando le api lo posarono sul soffice suolo bianco, le ringraziò; poi posò lo sguardo sul castello che vedeva in lontananza e luccicava alla luce del sole.
L’aveva ormai raggiunto quando il portone si aprì e una tricorna gli venne incontro.
«Mamma! Papà! Venite!» gridò la tricorna. «Trix è tornato!»
Il tricorno sentì il cuore riempirsi di felicità: era finalmente a casa.

Alla seguente pagina è possibile vedere anche il video che è stato fatto per il racconto.

Piccoli grandi sognatori: immagini e parole a servizio della fantasia.

No Gravatar

piccoli grandi sognatoriIl Covid-19 ha lasciato e sta lasciando dei segni su tutti e non solo sulle persone colpite dalla malattia di cui è portatore. L’isolamento portato dalla quarantena è pesante per gli adulti e lo è anche per i bambini, che si ritrovano a vivere una situazione difficile che fanno fatica a capire e ad affrontare. Per questo nasce Piccoli Grandi Sognatori, un progetto davvero interessante. Il progetto Piccoli Grandi Sognatori nasce dal desiderio di coinvolgere i più piccoli e rendere la quarantena meno pesante. È un invito ai bambini a viaggiare con le ali della fantasia dando sfogo alla loro creatività attraverso il disegno. A partire dalle immagini saranno realizzati mini-racconti che verranno pubblicati sul sito, accessibili a tutti gratuitamente. Non solo i racconti potranno essere letti, ma sarà possibile anche ascoltarli, dato che saranno creati anche dei video su queste storie, come è possibile vedere a questa pagina.
Una bella iniziativa da seguire, sia per i più piccoli, sia per i più grandi, perché in un periodo come questo c’è bisogno di allentare la tensione e lasciare che la mente si alleggerisca. E come scriveva Gianni Rodari, la mente è una sola e la sua creatività va coltivata in tutte le direzioni.

L’orda degli orchi

No Gravatar

L'orda degli orchi
L’orda degli orchi è il primo volume della trilogia La lama del cacciatore di R.A. Salvatore, ed è il diciassettesimo della nuova edizione di Armenia. Gli eventi di questo nuovo capitolo delle avventure di Drizzt Do’Urden si collocano dopo la serie I Sentieri delle Tenebre, con tutto il gruppo di nuovo riunito dopo che Wulfgar è riuscito a ritrovare se stesso dopo essere ritornato dall’Abisso. Bruenor è tornato a essere re di Mithral Hall dopo la morte di Ganfalug e si sta apprestando a tornare dalla Valle del Vento a riprendere il ruolo che già un tempo era stato suo; ma prima che ciò avvenga vuole godersi ancora l’avventura e magari ritrovare Gauntlgrym, la leggendaria fortezza sotterranea dimora di migliaia di umani e nani.
Il viaggio pare relativamente tranquillo, con qualche scontro di quelle che sembrano tribù di orchi impegnate a depredare i viaggiatori della regione; esse però non sono che l’avanguardia di un vero e proprio esercito guidato da Re Obould, alleatosi con i giganti del ghiaccio di Gerdi e un gruppo drow che si è allontanato dal Sottosuolo. Rifugiatisi nella cittadina di Shallows, si ritrovano a subire un assedio feroce; Drizzt, per cercare di allentare la morsa dell’attacco e impedire che le mura vengano distrutte dal bombardamento dei giganti, esce dalla città e attacca i nemici alle spalle. Il suo intento riesce parzialmente, ma è costretto ad allontanarsi per non soccombere e vedere il suo amico Bruenor cadere dalla torre distrutta dai lanci dei giganti e le mura farsi sempre più piene di brecce. Solo tra i nemici, per sopravvivere Drizzt è costretto a risvegliare il Cacciatore, la parte più istintiva e feroce di lui.
Seppur in grosse difficoltà e feriti gravemente, Bruenor e gli altri compagni ricevono un aiuto inaspettato, riuscendo a fuggire dalla città in rovina e dal suo destino di morte.
L’orda degli orchi è una buona lettura d’intrattenimento, che mostra il continuo delle avventure degli eroi più conosciuti di R.A. Salvatore e lo sviluppo delle loro personalità in base a agli eventi accaduti. Piacevole libro, ma niente di trascendentale.

Weathering with you

No Gravatar

Weathering with youWeathering with you è un romanzo scritto da Makoto Shinkai in contemporanea alla realizzazione dell’omonimo film. La storia è abbastanza semplice: Hodaka, un ragazzo di sedici anni, scappa di casa e va a Tokyo; una fuga non organizzata, che potrebbe finire male se il giovane non incontrasse delle persone che gli danno una mano. Il primo, Keisuke Suga, è un uomo all’apparenza duro, ma disposto ad aiutare chi è in difficoltà; è da lui che Hodaka trova ospitalità e un lavoro per potersi mantenere. La seconda è Hina, una ragazza che gli offre da mangiare in un momento di bisogno, e che si rivelerà essere al centro delle vicende che si svilupperanno dopo il loro incontro.
Hodaka, grazie al lavoro di aiuto reporter per Suga e la nipote Natsumi, viene a sapere dell’esistenza della donna del sole, una persona capace con le sue preghiere di far venire il bel tempo; all’apparenza sembra essere soltanto una leggenda metropolitana, ma poi viene a scoprire che Hina è proprio quella persona. Insieme mettono su un’attività per potersi mantenere esaudendo le richieste delle persone che vogliono ci sia bel tempo in determinate occasioni. Tutto sembra andare per il meglio, ma ombre cominciano ad allungarsi su di loro; c’è la storia di un vecchio signore secondo cui le persone con il dono di Hina si dovevano sacrificare per mantenere l’equilibrio; poi la polizia si mette sulle tracce di Hodaka perché i suoi genitori hanno fatto denuncia della sua scomparsa e perché c’è un video di lui con una pistola; senza contare che anche Hina è nei guai, dato che è minorenne e dopo la morte di sua madre non può badare da sola al fratellino.
Hodaka, Hina e il fratellino fuggono dalla polizia, trovano riparo in un love hotel, ma la giovane, che cominciava a divenire trasparente come l’acqua per via delle sue preghiere per far apparire il bel tempo, la notte sparisce. Hodaka viene arrestato, ma riesce rocambolescamente a fuggire e andare alla ricerca di Hina per farla tornare indietro, catapultandosi in un finale adrenalinico dove scegliere tra la propria felicità e il bene di molti.
Weathering with you è una lettura piacevole, ambientata in una Tokyo dove piove sempre, che scorre via senza grossi problemi, ma non è certo l’opera migliore di Makoto Shinkai e neppure la più profonda (entrambi i titoli appartengo a 5 cm per secondo). Una storia gradevole, con alcuni spunti interessanti, ma niente di eccelso. Raccontata in prima persona dai vari personaggi della storia, presenta alcune forzature per far andare avanti la trama; per esempio il modo in cui Hodaka riesce a fuggire dalla polizia o come il fratellino di Hina elude la sorveglianza di chi è in custodia, senza contare come tutti convergono nello stesso momento nello stesso posto in cui il ragazzo si reca per riportare indietro Hina. Lascia un po’ perplesso che tutti i poliziotti vengano descritti come dei bastardi o come il fratellino di Hina (che va alle elementari) abbia l’esperienza di un latin lover navigato. Non male il finale che parla di un ritorno alle origini, con la natura che riprende quanto l’uomo le ha tolto.
In definitiva, Weathering with you è una buona lettura d’evasione, con un finale certo più accomodante di altre opere di Shinkai (Il giardino delle parole, 5 cm al secondo), ma non di quelle che lasciano il segno.