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Meglio reprimere o comprendere?

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È di qualche tempo fa la polemica per la ristampa del libro Mein Kampf di Adolf Hitler: una decisione ritenuta inappropriata perché considerata pericolosa, dato che poteva dar adito al ritorno di idee che hanno contribuito a uno dei periodi più oscuri, brutali e catastrofici qual è stato quello perpetrato dal nazismo.
Quanto sostenuto è giusto perché ci sono degli individui fortemente influenzabili che possono essere condizionati da idee traviate e seguire movimenti pericolosi.
C’è però anche un altro punto di vista da prendere in considerazione: occorre conoscere certe idee e comprenderle per poterle combattere e fermare. Più si reprime e si censura qualcosa, più si fa sorgere nelle persone la voglia di conoscere, e magari seguire, quanto spaventa tanto.
Entrambe le posizioni comportano dei rischi.
Nel primo caso, mettendo al bando il libro, sembra quasi di voler limitare la libertà, e quindi s’innesca un senso di ribellione che porta a voler scoprire quello che viene visto come tabù (succede sempre così: più una cosa viene vista come tale, più sorge la curiosità di svelarla).
Nel secondo caso, pubblicando liberamente, si corre il pericolo di diffondere un’idea sbagliata e far sì che riprenda piede.
Allora qual è la soluzione al dubbio che sorge nel fare la scelta?
La risposta è semplice e allo stesso tempo difficile e sta nell’essere consapevoli.
La consapevolezza è qualcosa di complesso sia da insegnare, sia da raggiungere: occorre tempo ed esperienza per avere la capacità di discernere il valore di qualcosa, per riuscire a comprendere che cosa ha di valido da dare e che cosa ha di sbagliato. Ignorare a priori qualcosa e non voler conoscere che cosa di cela in essa porta solo a ritrovarsi poi nei guai.
Il primo re di Shannara è un' opera di fantasia di Terry Brooks, eppure aiuta anche a riflettere per comprendere certe realtàTerry Brooks, quando ancora realizzava romanzi validi, aveva mostrato questa realtà in Il primo re di Shannara. Il libro narra la storia di Bremen e del suo piccolo gruppo di alleati che lotta contro le forze del Signore degli Inganni; un tempo questa creatura era un essere umano e un druido, ma Brona, questo il suo nome in origine, addentrandosi nello studio della magia, non prese le dovute cautele, si fece ammaliare dal potere fino a farsene possedere e controllare, perdendo la sua umanità e divenendo un mezzo d’impulsi oscuri e distruttivi. A seguito di tale vicenda, il consiglio dei druidi di Paranor non permise più lo studio della magia, ritenuta pericolosa. Solo Bremen e pochi altri, compresero che soltanto la magia avrebbe potuto aiutarli nella lotta contro il Signore degli Inganni e per questo continuarono a studiarla, naturalmente con molta attenzione, non spingendosi oltre certi limiti e certe direzioni.
Il tempo diede ragione a Bremen: il consiglio, ignorando i suoi avvertimenti, incapace di opporsi alla minaccia in arrivo, fu distrutto da Brona, lasciando le Quattro Terre senza uno dei baluardi che poteva opporsi al ritorno del pericoloso nemico. Solo con grandi sacrifici, alla fine, il Signore degli Inganni poté essere fermato (non definitivamente: questo avverrà nella storia La spada di Shannara).
L’opera di Brooks è una storia di fantasia, eppure aiuta anche a riflettere sul comprendere certe realtà. Fare certe scelte non è mai facile e non ci sono certezze nel seguirle, eppure comprendere più cose possibili, avere discernimento di certe realtà, è qualcosa che andrebbe sempre tenuto in considerazione.
E visto che si è parlato di Mein Kampf, sarebbe giusto che chi lo legge, leggesse anche, per esempio, Se questo è un uomo di Primo Levi: aiuterebbe a comprendere a che razza di orrori hanno portato certe idee distorte e folli.  Comprendere e ricordare, perché ricordare è un dovere.