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Ghost Rider La strada per la dannazione

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Ghost Rider La strada per la dannazioneDa sempre la lotta tra angeli e demoni è presente nelle religioni di tutto il mondo (può cambiare il modo di chiamare queste creature, ma la sostanza è sempre la stessa) ed è stata ispirazione di tante storie: basta pensare al famoso Paradiso Perduto di Milton o a tutta quella letteratura che negli ultimi anni ha popolato le librerie con questa tipologia di storie (spesso riducendola a semplice pretesto per storie d’amore; tra le poche che si salvano da questa moda, va ricordato Quando il diavolo ti accarezza di Luca Tarenzi). Cinema e televisione non sono state da meno, basta pensare quanto queste trame sono state centrali nello sviluppo di una seria come Supernatural.
I fumetti non ne sono stati esenti ed è su queste basi che si basa la storia di Garth Ennis (autore divenuto famoso per un ciclo realizzato su Hellblazer e Preacher), Ghost Rider La strada per la dannazione. Johnny Blaze, acrobata motociclista creato nell’universo Marvel da Roy Thomas, Gary Friedrich e Mike Ploog, ha venduto l’anima a Mefisto per salvare il proprio mentore dal cancro (morto però ugualmente in un incidente perché non rientrava nell’accordo); a seguito di ciò Johnny diviene lo Spirito della Vendetta, un motociclista dal teschio fiammeggiante chiamato Ghost Rider. Le vicende che hanno caratterizzato questo personaggio sono tante (è nato nel 1972) e si arriva così al 2006, quando è scritta e disegnata La strada per la dannazione, dove Johnny Blaze cerca di sfuggire ai gironi infernali nel quale è stato trascinato per la salvezza della propria anima. Ogni notte gli abitanti dell’inferno gli danno la caccia, mentre lui cerca di raggiungere i portoni dell’inferno oltre i quali sarà in salvo. E ogni notte lo raggiungono e lo fanno a pezzi, punendolo per i suoi peccati. Ma quando sorge il sole il suo corpo è di nuovo integro e tutto ricomincia da capo, per l’eternità (una pena che ricorda tanto quelle dell’inferno di Dante, ma anche il famoso mito di Prometeo, il titano che concesse la conoscenza del fuoco all’umanità e per il quale Zeus lo punì incatenandolo sulla cima di una montagna e facendogli mangiare ogni giorno il fegato a una roccia, fegato che ogni notte si rigenerava per continuare il supplizio all’infinito).
Almeno fino a quando non interviene l’angelo Malachi, che lo fa uscire dall’inferno per fermare il demone Kazann al suo posto (dato che appartiene alla schiera di quelli che ritengono che gli agenti celesti non debbono agire direttamente), prima che altri (come l’arcangelo Ruth e il demone Hoss) mettano le mani su di lui. Naturalmente le cose non sono affatto quello che sembrano e gli angeli non sono quei stinchi di santi che appaiono, con tutti i loro complotti, le loro macchinazioni, per scalare la scala gerarchica e non far scoprire i propri altarini. Si ha così Ghost Rider in competizione con l’irriverente e pungente Hoss e la gelida e spietata Ruth (facendo sembrare un Terminator un essere misericordioso e sensibile). In mezzo a tutto ciò, Padre Adam e l’imprenditore senza scrupoli Mister Gustav, entrambi vendutisi alle forze infernali per ottenere quanto desiderano.
Un copione che non ha nulla di originale, ben diretto da un Ennis tagliente, violento e provocante, ma che non avrebbe ottenuto il successo avuto se non fosse stato per i dettagliati e spettacolari disegni digitali di Clayton Crain, che svolge davvero un ottimo lavoro, rendendo perfettamente l’atmosfera cupa e cruda di questa storia, dove nessuno ne esce bene.