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Nuove versioni per Elantris e Parole di Luce di Brandon Sanderson

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Elantris di Brandon SandersonSul suo sito, Brandon Sanderson parlando di Elantris e delle Cronache della Folgoluce ha parlato della rielaborazione di Elantris e Parole di Luce (traduzione italiana del secondo capitolo della Folgoluce, Words of Radiance). Da quanto scritto dallo scrittore, il lavoro più grosso sarà fatto su Elantris, dando una nuova forma al romanzo in vista dei dieci anni dalla sua prima uscita. Come scrive sul sito, la nuova edizione comprenderà il racconto “La speranza di Elantris”, una nuova prefazione di Dan Wells, un’appendice Ars Arcanum (era l’unico dei miei libri del Cosmoverso a non averne uno), nuove mappe rifatte di Isaac Stewart, e una breve scena in più. Nelle mappe sono state spostate le posizioni di alcuni edifici ed eventi. Il finale è stato ottimizzato: gli eventi sono gli stessi, ma è stato modificato dove accadono; tutto questo non dovrebbe cambiare la storia. Sono state apportate alcune modifiche stilistiche per rimuovere alcune delle stranezze della precedente prosa.
Il rilascio di questa nuova versione dovrebbe essere intorno al 20 ottobre.

words of radiance di Brandon SandersonPer Parole di Luce le cose sono diverse: il lavoro sarà meno impegnativo, ma i cambiamenti, seppur minori, saranno più marcati (avvertenza per chi legge: a seguire ci saranno SPOILER sulla storia).Nello scontro finale tra Kaladin e Szeth, il secondo non sarà ucciso dal primo, ma dalla tempesta, questo per essere coerenti con il credo del Cavaliere Radioso, che è quello di proteggere, non di cercare vendetta. Nella nuova scena, Sanderson vuole mostrare l’esitazione di Kaladin nell’uccidere, ritenendola importante, perché si ricorda dei suoi giuramenti e perché si rende conto che Szeth vuole essere ucciso. Una scelta per Sanderson non facile, dato che questa scelta andrebbe a modificare la scena della resurrezione di Szeth, e del fatto che le Stratolame vive possono guarire l’anima, mentre invece quelle morte non ne hanno la capacità.

La decisione presa da Brandon Sanderson non è certo nuova, già altri scrittori hanno intrapreso questa strada. Rimanendo in campo fantastico viene in mente Stephen King con L’ombra dello scorpione (la nuova versione è un’espansione della prima versione pubblicata, avvenuta oltre dieci anni prima, aggiungendo quelle parti che erano state tagliate) e con L’Ultimo Cavaliere della serie della Torre Nera, tanto per fare qualche esempio.
Che queste scelte siano buone, sta al singolo lettore deciderlo: per chi non ha mai letto tali opere può essere un’occasione per scoprirle in una versione migliorata, per chi l’ha letto dipende (personalmente non sono per il riacquisto di opere che già possiedo, ma chi è patito e magari colleziona può essere motivo di felicità).
Ragiono invece sulla questione scrittore. Non condivido molto il modificare la storia una volta pubblicata e messa in vendita. Uno, per una questione di rispetto nei riguardi di chi ha già speso dei soldi per acquistare l’opera. Due, quando si procede per la pubblicazione, si deve avere la forma definitiva: se si hanno delle incertezze, è meglio chiarirle prima di dare il romanzo alle stampe.
Posso comprendere che in successive ristampe si correggano refusi che erano scappati alla prima edizione, ma non che si cambi la storia, perché questo modo di fare rischia di suonare come un modo per fare soldi e spingere i fan all’acquisto di qualcosa di diverso e perciò nuovo, anche se in verità è in gran parte lo stesso.
Un modo di fare del genere posso accettarlo da un autore che mette a disposizione gratuitamente un proprio lavoro e poi in seguito lo modifica magari anche grazie ai commenti ricevuti dai lettori. Come invece si è visto fare, risulta essere una decisione che può infastidire, perché uno scrittore deve avere le idee ben chiare di quello che vuole far leggere quando mette in vendita il suo lavoro.