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Big Snow: disagi, disservizi e limiti della tecnologia.

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Danni Big SnowBig Snow con il suo carico di neve ha portato disagi e disservizi, mostrando i limiti della tecnologia.
Già le grosse nevicate di tre anni fa avevano portato disagi in Emilia Romagna, ma non a questo livello, almeno non nella provincia di Bologna. Il tutto è stato causato da una neve particolarmente pesante che ha portato alla rottura e alla caduta di grossi rami e alberi; ci sono state strade interrotte, auto danneggiate, linee telefoniche ed elettriche saltate, intere aeree dove non c’era campo per i cellulari (qualsiasi gestore si avesse), in alcuni casi ci sono state località rimaste senza acqua, decine di antenne tv si sono piegate e spezzate.
La mancanza di elettricità ha messo fuori uso tutte quelle tecnologie che sono diventate così di uso comune nella vita quotidiana: cellulari e smartphone (una volta scaricati, impossibile ricaricarli), pc, televioni. Ma essendo il superfluo, queste sono le cose meno importanti, perché senza energia elettrica si è rimasti senza riscaldamento (senza luce si poteva andare con le candele) a meno che non si avessero stufe a pellet o a legna, e il cibo conservato in frigoriferi e freezer dopo diversi giorni senza che gli elettrodomestici funzionassero cominciavano a scongelarsi e ad andare da male.
Riuscire a contattare i numeri di pronto intervento degli enti dei servizi elettrici e telefonici è risultata essere un’impresa: parlare con un operatore per segnalare guasti o situazioni di pericolo è stato qualcosa di quasi impossibile, riuscendoci solo dopo due/tre giorni, arrivando per questo a contattare altri numeri di emergenza (quali carabinieri e vigili comunali) per segnalare i fatti e sentirsi dire di portare pazienza, che si stava facendo tutto il possibile e di stare tranquilli.
Nel mentre che si aspettava che i vari servizi tornassero operativi e si cercava di tamponare i danni (a esempio puntellare alberi caduti in parte perché non cadessero sulle varie linee),  lo spalare la neve ha tenuti impegnati per diverse ore, sia quella che cadeva dal cielo, sia quella che continuamente gli spazzaneve gettavano nei cortili e contro i cancelli. Passi il fatto che in città non si sa dove mettere la neve, ma in aperta campagna questa cosa è sintomo o di limitatezza mentale o di cattiveria, perché tra un’abitazione e l’altra c’è mezzo chilometro e si ha a disposizione molto spazio dove depositare la neve tolta dalla strada: premere una leva o un tasto per spostare l’inclinazione della pala non è un gran dispendio d’energia, occorre solo un minimo di attenzione. Va fatto notare che i passi carrai vanno lasciati liberi: se si blocca il passaggio s’incorre in una sanzione, senza contare che si paga una tassa su di essi e per questo se ne deve avere il beneficio. Gli operatori addetti alla pulizia della strada dalla neve o non conoscono questa regola o se ne infischiano; se gli viene fatto notare, rispondono sgarbatamente, ed è una cosa reiterata, dato che tutte le volte che nevica, la storia regolarmente si ripete. Se si fa notare la cosa ai vigili, come risposta si ottiene che è compito del cittadino tenere libero il passaggio carraio a lui intestato e che non è responsabilità di chi pulisce la strada stare attento a non ostruirli.

Big Snow è stata una nevicata non da poco: come già scritto, non ha raggiunto i quantitativi delle nevicate di tre anni fa, ma come danni e disagi le ha superate, al punto che in diversi comuni sono state aperte delle unità di crisi e si sono attrezzate strutture per accogliere le persone e non farle dormire al fredde. E questo porta a un altro problema: molte località ora sono quasi deserte e, senza allarmi e sistemi di sorveglianza, i ladri vanno a nozze.
Non si fosse ancora consapevoli, la natura dimostra ancora una volta i limiti dell’essere umano e le mancanze dei sistemi da esso creati, dell’efficienza dei suoi mezzi e dei limiti di quella tecnologia che spesso viene vista come risoluzione a tutto, ma che basta poco per mettere fuori uso.
Di fronte a certi eventi non si può fare molto, ma se, come accadeva una volta, si facesse più manutenzione (non si tagliano più rami e alberi dove passano linee telefoniche ed elettriche), certi disagi sarebbero limitati. Invece, con la smania di voler risparmiare e non investire in prevenzione, ci si trova a pagare uno scotto (sia in termini di disagio, sia in termini economici) più alto.