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Berserk continua

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BerserkIn questi giorni è giunta la notizia che il manga Berserk verrà continuato. Per un anno dopo la morte del suo autore, Kentaro Miura, si è discusso se si sarebbe conosciuta la fine di questa lunga storia iniziata nel 1989, avendo la possibilità di fare solo delle illazioni, fino alla notizia rilasciata di recente dalla casa editrice Young Animal: le avventure di Gatsu, Caska e dei suoi compagni verranno riprese da Kouji Mori, mangaka e amico intimo di Miura, con cui il padre di Berserk avrebbe parlato spesso del suo lavoro, rivelando come si sarebbe concluso. Mori ha asserito che non aggiungerà nulla di suo, ma che racconterà solo quello che Miura gli ha raccontato, fiancheggiato dagli apprendisti dell’amico, che ormai hanno imparato a disegnare come il loro maestro. Con gli ultimi capitoli disegnati da Miura che dovrebbero essere pubblicati nei prossimi mesi (in Giappone avverrà a giugno, per gli altri paesi occorrerà un po’ di più com’è logico che sia), non resta ora che aspettare fiduciosi.
La notizia ha diviso i fan: c’era chi era a favore di ciò e chi asserviva che Berserk non poteva andare avanti dopo la scomparsa del suo autore. Personalmente, sono favorevole alla prosecuzione del manga, perché merita che sia data una conclusione a una storia complessa, che dura da decenni. Non è stato fatto così anche per La Ruota del Tempo di Robert Jordan, con Brandon Sanderson che ha realizzato gli ultimi tre romanzi della serie con il materiale lasciato? Anche se probabilmente non è stato completamente come Jordan l’avrebbe mostrato, c’è da dire che Sanderson ha fatto un lavoro buono, anzi molto buono, visto che ha saputo dare un’impronta nuova in quanto a stile e approccio che ha fatto guadagnare, senza ombra di dubbio, piacevolezza nella lettura (cosa che purtroppo era venuta a mancare in alcuni volumi realizzati da Jordan, soprattutto tra il sesto e il decimo volume).
Si spera che possa ripetersi lo stesso con Mori, magari avendo un’uscita di capitoli più regolare e veloce (e curiosità personale, chissà se il finale che avevo realizzato quando non si sapeva se si avrebbe avuta una conclusione, ha dei punti in comune con quello ideato da Miura).