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Il falco - Una storia per genitori

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Il falcoIl falco è una storia per bambini e ragazzi, ma è anche una storia per genitori, dato che racconta le vicende di un falco adulto che si occupa di sette piccoli. Certo, si tratta di un genitore adottivo, ma si è genitori anche se non si hanno legami di sangue, anzi, alle volte lo si è di più di coloro che hanno messo al mondo una vita, anche se molti ritengono che l’essere tali dipenda solo dal legame biologico. I fatti tuttavia dimostrano che tale convinzione non sia propriamente corretta; certo, si trasmette parte del proprio materiale genetico, si hanno degli elementi fisici e caratteriali simili, ma ciò non basta a definire tale una persona, viste le continue notizie di cosiddetti genitori che maltrattano i propri figli, li fanno prostituire oppure li uccidono. Simili individui non possono essere considerati tali, anche se sono stati coloro che hanno messo al mondo un’altra vita.
E allora cosa vuol dire essere genitore?
Vuol dire prendersi a cuore qualcuno, occuparsi di lui, insegnargli, aiutarlo a crescere, stargli vicino nei momenti di difficoltà, incoraggiarlo a trovare la propria strada, a seguire le proprie aspirazioni. Messa così sembra una cosa pesante, che ricorda tanto un insegnamento scolastico, ma ci sono tanti modi per insegnare, anche in maniera divertente. Quello che occorre ricordare è che non esiste un modo d’insegnare valido per tutti, ma che c’è un modo unico per ciascun piccolo, e con unico in questo caso non s’intende “il solo” ma vuol dire “personale”. Chi è genitore deve per prima cosa conoscere il piccolo, sapere quali sono le sue caratteristiche, il suo approccio alle cose, la sua sensibilità, i suoi interessi; per questo essere genitore è un continuo divenire, perché il piccolo crescendo non fa che cambiare e un genitore per potergli stare dietro deve continuamente adattarsi momento per momento (in poche parole, crescere assieme a lui). Naturalmente ci sono sempre dei punti fermi, ma chi è genitore per poterli trasmettere deve adattarli al momento, alla situazione, a chi ha davanti: questa è la difficoltà di tale ruolo.
E’ in questo che chi è adulto può riconoscersi nel falco, ma non solo: la paura di come comportarsi, il domandarsi se si sarà all’altezza, il porgersi fisicamente in modo delicato verso i piccoli per paura di fargli male. E poi: il doverli sfamare diverse volte al giorno, il restare svegli la notte perché i piccoli non fanno dormire, le domande più strane.
Tutto ciò è la piccola grande avventura che è il crescere. Ad alcuni potrà sembrare banale, noiosa, insignificante, ma se ci si pensa bene ha tanto da dare, più di molti viaggi e vicende da romanzo.