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Notte senza stelle

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Una lunga notte scura è calata sull’umanità. Venti di morte (e non è il titolo di un’opera di Steven Erikson) spazzano la terra: guerre, catastrofi naturali, disastri ecologici, crisi economiche hanno velato le luci del cielo, portando una pesante cappa che sembra togliere ogni speranza.
Ma dietro le nubi la luce non scompare, continua a esistere anche se non si vede, anche se è offuscata.

In mezzo all’angoscia, alla disperazione sono i piccoli gesti delle persone, e non dei potenti e dei governi, a dimostrare che esiste ancora umanità nelle persone. Alle volte basta solo un gesto, qualcuno che dia inizio perché altri si mettano in moto creando una catena di solidarietà verso chi è in difficoltà. Certo, da soli non si può risolvere catastrofi immani che colpiscono interi paesi, ma l’unione di tanti può dare un contributo notevole, soprattutto tiene viva la speranza, permette a chi è colpito dalla disgrazia di non sentirsi abbandonato, isolato. E’ quello che fa Autori per il Giappone , nato da un’idea di Lara Manni che ha trovato la collaborazione di scrittori conosciuti e sconosciuti, ma anche il supporto tecnico di persone come Valberici per la realizzazione del sito e il postare le opere. Un’iniziativa che sta trovando sempre più supporti, economici, letterari e tecnici, volontari che danno il proprio contributo per una causa giusta e importante. Perché anche se le popolazioni abitano su continenti differenti, non sono isole isolate, fanno parte dello stesso mondo, sotto un unico cielo.
E anche se la notte sembra lunga, può sorgere una luce a rendere l’oscurità meno fredda e spaventosa.

« Il bujo, ove doveva essere lume, la solitudine delle cose che restavan lì con un loro aspetto cangiato e quasi irriconoscibile, quando più nessuno le vedeva, gli avevano messo in tale subbuglio l’anima smarrita, che Ciàula s’era all’improvviso lanciato in una corsa pazza, come se qualcuno lo avesse inseguito il buio totale è lo smarrimento dei suoi punti di riferimento e quindi non sa come muoversi. E Ciàula si mise a piangere, senza saperlo, senza volerlo, dal gran conforto, dalla grande dolcezza che sentiva, nell’averla scoperta, là, mentr’ella saliva pel cielo, la Luna, col suo ampio velo di luce, ignara dei monti, dei piani, delle valli che rischiarava, ignara di lui, che pure per lei non aveva più paura, né si sentiva più stanco, nella notte ora piena del suo stupore. » (Ciàula scopre la luna-Luigi Pirandello)