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Il Battesimo del Fuoco

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Quinto volume pubblicato in Italia, dove i primi due sono antologie di racconti, Il Battesimo del Fuoco è il terzo capitolo della esalogia di romanzi di Andrzej Sapkowski dedicati allo strigo Geralt di Rivia. Come spesso accade ai volumi di mezzo di una saga è quello che risulta più lento, dove accadono meno eventi salienti e le vicende si svolgono con più calma, aggiungendo alla trama meno di quanto è accaduto nei volumi precedenti e di quanto il lettore desidera.
L’attenzione in questo romanzo è centrata prevalentemente su Geralt con qualche scorcio dedicato a Ciri (ora unitasi alla banda dei Ratti con il nome di Falka, dove, senza più una guida si ritrova a dare libero spazio a lati di sé oscuri e inaspettati), a Yennifer (sparita dalla scena all’improvviso nel romanzo precedente e ricomparsa magicamente in questo) e agli intrighi politici delle varie nazioni coinvolte in un conflitto dove molto pare girare attorno alla Bambina Sorpresa salvata anni prima dallo strigo. Regnanti, maghi: davvero in tanti sono interessati a ritrovare quella che è l’erede di Cintra e utilizzarla per i propri fini.
Anche Geralt è alla sua ricerca, legato a lei da un legame che era stato ben mostrato in La Spada del Destino, qualcosa di così potente che non può essere ignorato, che rende lui e la ragazza vicini anche se sono lontani, seguendoli con sogni che lasciano da pensare. Dopo essere rimasto per qualche tempo a Brokilon, dove è stato curato dalle driadi per le gravi ferite subite a Thanedd a causa dello scontro con il mago Vilgefortz, lo strigo si è rimesso in marcia in compagnia di Ranuncolo e di Milva, una giovane arciera, e ha visto il proprio gruppo aumentare strada facendo. Un viaggio pericoloso attraverso regioni solcate dalla guerra, segnate dalla crudeltà e brutalità dei soldati, dagli orrori delle carneficine perpetrate, dove però è possibile incontrare anche piccoli miracoli e gesti gentili da chi meno ce lo si aspetta, facendo domandare quale sia la vera origine del male, se esso sia insito nella natura degli esseri viventi, se dipenda dalla necessità del momento o da ciò che uno decide di essere. Un viaggio se si vuole disperato, visti gli ostacoli con cui ha a che fare e soprattutto il non sapere dove possa trovarsi la giovane Ciri. Geralt avanza mosso dall’incrollabile volontà di trovarla, non importa come e con quali sacrifici (ma solo all’apparenza), deciso a farcela da solo, come se si trattasse di una sorta di espiazione, ma costretto ad accettare suo malgrado la necessità di dover ricevere aiuto da altri per riuscire nella sua impresa, trovandosi a sorridere amaramente per gli scherzi che alla volte la vita ha da riservare.
Il Battesimo del Fuoco risulta essere una lettura piacevole, che scorre veloce, senza mai annoiare, ma meno d’impatto come è stato La spada del destino. Andrzrej Sapkowski si dimostra essere uno scrittore capace di coinvolgere il lettore con storie semplici (questo però non significa semplicistiche), anche quando tende a raccontare più che a mostrare: altri autori sono stati stroncati per aver fatto tale scelta. Sarà il fatto di narrare storie che vedono protagonisti creature del mito e delle favole, di mostrarle per quelle che sono, ma anche di porle sotto una luce diversa, di non rendere così definito il confine tra luce e tenebre, di giocare con i luoghi comuni, ma i romanzi dell’autore polacco non risultano mai noiosi o banali, adempiendo bene al compito d’intrattenere con una buona lettura.

5 comments to Il Battesimo del Fuoco

  • Sono a metà del libro. Per adesso devo dire che è più interessante del precedente nella serie, che m’era parso un po’ strascicato e scontato in alcuni punti.
    Speriamo che la buona impressione sia confermata.

    • Magari è dovuto al fatto che il romanzo è più incentrato su Geralt e meno dispersivo per questo sul precedente.
      C’è un punto passata la metà del romanzo che non m’è piaciuto tanto, perché è molto “raccontato”, svolto quasi come se fosse una lezione: non che sia scritto male o che si dovesse fare diversamente, ma mi sarei aspettato qualcosa in più.

  • Seconda parte e finale deludente, libro che non porta avanti la storia quasi per niente…

  • […] e per questo risulta essere più coinvolgente, soprattutto meno didascalica del volume precedente (Il Battesimo del Fuoco), facendone guadagnare in piacevolezza. Naturalmente non manca la parte riguardante Geralt, che […]

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