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Your name

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Your nameYour name per molti è il capolavoro di Makoto Shinkai; personalmente non ne sono sicuro, dato che a mio avviso 5 cm per second ha una profondità (e una malinconia) superiore, tuttavia rimane un ottimo film, sotto tutti i punti di vista: regia, colonna sonora, disegni, fotografia, caratterizzazione dei personaggi. Qualcuno potrebbe obiettare che la trama non è tra quelle più originali, che Shinkai ha voluto strizzare l’occhio al pubblico con certe sue scelte, ma questo non inficia certo la bontà della pellicola.
La storia è incentrata su Mitsuha, una studentessa che vive in una piccola città rurale, e Taki, uno studente di liceo che vive a Tokyo: durante il sonno i due si scambiano di corpo, vivendo l’uno la vita dell’altro. Al loro risveglio ricordano poco o nulla del sogno che hanno fatto, con la memoria dell’altra esistenza che presto svanisce, e per questo cominciano a tenere un diario delle cose che hanno fatto; in questo modo i due si conoscono sempre di più e iniziano a provare dei sentimenti l’uno per l’altra (verrà rivelata la ragione di questo scambio, ma niente spoiler). Il film inizia in modo leggero, con gag divertenti per lo strano modo che hanno di comportarsi nei panni dell’altro, ma con l’avanzare della trama assume maggiore spessore e toni più drammatici quando Taki fa una scoperta sconvolgente.
Your name non è solo una vicenda di liceali e neanche una storia fantastica di sbalzi temporali e viaggi nel tempo alla Steins;Gate unita alla tradizione giapponese, ma un film che scava a fondo nell’animo umano, affrontando il tema della perdita che s’incontra crescendo, quel sentimento che si prova ma a cui spesso non si riesce a dare un nome e un volto. Taki e Mitsuha con il loro non ricordarsi più l’uno dell’altro, ma avendo nel profondo il sentore che qualcosa d’importante hanno perduto, sono metafora proprio di ciò. Makoto Shinkai, specie nella parte conclusiva del film, riprende quanto già affrontato in 5 cm per second, con i due finali sono molto simili a livello visivo: i due protagonisti s’incrociano per caso (in 5 cm per second al passaggio a livello di un treno, in Your name in una stazione di treni) e si riconoscono, solo che in Your name la conclusione non è amara come in 5 cm per second (anche qui niente spoiler).
Con questo film d’animazione Makoto Shinkai ha saputo dare al pubblico una pellicola stupenda, la cui visione è caldamente consigliata.

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