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Tornano le opere di R.A. Salvatore in Italia

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Gauntldrym di R.A. Salvatore
In Italia tornano le opere di R.A. Salvatore pubblicate da di nuovo da Armenia. Dopo il fallimento della casa editrice e il ritorno sul mercato grazie alla sua acquisizione da parte del gruppo Il Castello, Armenia ha ripreso a pubblicare fantasy terminando la saga Malazan di Steven Erikson con la pubblicazione degli ultimi tre volumi mancanti (in realtà dell’ottavo era uscita la prima parte) e riproponendo tutti i precedenti in una nuova edizione. I fan dello scrittore canadese sono stati soddisfatti di poter terminare in italiano la famosa serie; non tanto quelli che seguivano le serie fantasy pubblicate dalla Wizard of the Coast, specialmente quelle sui Forgotten Realms, che si ritrovavano nell’impossibilità di leggere nuove avventure di quel mondo e di recuperare volumi che non possedevano.
Le cose però sono cambiate: da fine maggio in libreria è possibile acquistare un volume inedito finora in Italia, Gauntlgrym, che vede come protagonisti Drizzt Do’Urden e i suoi compagni. Ma questa non è l’unica novità: Armenia, oltre a romanzi non ancora giunti in Italia, ripubblicherà anche le opere già viste negli anni passati. Magari per i neofiti del fantasy Drizzt Do’Urden è un nome nuovo, ma per i lettori di fantasy degli anni ’80, ’90 e inizio 2000, era un personaggio conosciuto. Non solo per i lettori, ma anche per i giocatori di AD&D e delle edizioni successive di D&D, oltre che dei videogiocatori (chi ha giocato ai giochi creati dalla Black Isle, Baldur’s Gate 1 e 2, ha potuto fare il suo incontro); Drizzt Do’Urden, con le sue avventure, è diventato uno dei personaggi più famosi dei Forgotten Realms, una della tante (e forse la più famosa) ambientazioni del mondo di D&D. Questo grazie, e forse soprattutto, alla penna di R.A.Salvatore.
Sia ben chiaro: non si è dinanzi a capolavori della letteratura di genere, ma a buoni libri d’intrattenimento fantasy. Niente di complesso, profondo e stratificato come la saga Malazan di Erikson, ma di classiche avventure epiche dove la magia, le creature magiche, le varie razze e gli atti eroici sono i padroni incontrastati. Storie d’intrattenimento, ma di gran lunga superiori a tante pubblicazioni che sono state servite al mercato durante il boom del fantasy.
I lettori più esigenti del fantasy potranno storcere il naso dinanzi a queste letture, considerandole le tipiche storie di spada e magia ambientate in un classico mondo fantasy, roba ormai già vista, ma R.A. Salvatore è uno scrittore onesto, che fa il suo dovere (senza contare che alcuni suoi romanzi sono meritevoli davvero di essere letti). Certo, queste storie hanno avuto il loro momento di gloria in Italia quando hanno avuto diffusione i giochi di ruolo, senza contare che i videogiochi dedicati all’ambientazione Forgotten Realms (i già citati Baldur’s Gate 1 e 2, poi Icewind Dale 1 e 2, quelli dedicati a Newerwinter Nights) hanno fatto da traino (basti pensare a quanto è successo ai libri di Sapkoski, che hanno trovato grande diffusione grazie ai videogiochi della serie The Witcher), ma possono ancora ritagliarsi il suo spazio tra gli appassionati del fantasy.
Salvatore però non ha scritto solo opere ambientate nei Forgotten Realms: ha realizzato la serie The DemonWars Saga, che s’ispira alla terza edizione di D&D, introducendo personaggi che appartengono alla classe dei monaci (una delle classi immesse nell’edizione successiva alla AD&D che più ha fatto discutere i giocatori).
Per chi volesse conoscere le opere di R.A. Salvatore, su quali puntare?
Sono passati tanti anni da quando ho letto i libri di questo scrittore e quindi entrare nei dettagli diventa difficile, tuttavia le sensazioni sono rimaste.
Molto bella la Trilogia degli elfi scuri (Il dilemma di Drizzt, La fuga di Drizzt, L’esilio di Drizzt), che mostra la nascita di Drizzt, la sua crescita a Menzoberrazan, il mondo crudele del Sottosuolo, la lotta tra le casate e il rigetto che l’eroe ha di un mondo che non sente suo, fuggendo da esso e andando a vivere sul mondo di superficie. Storia avvincente e ben costruita, con ottima caratterizzazione dei personaggi.
La Trilogia delle terre perdute (Le lande di ghiaccio, Le lande d’argento, Le lande di fuoco) vede Drizzt unirsi al nano Bruenor, al barbaro Wulfgar e all’umana Cattie-brie nella lotta contro la malvagia reliquia Crenshinibon e nella ricerca di Mithral Hall (la patria di Bruenor); in questa serie fa la sua comparsa Artemis Entreri, che diverrà nemesi di Drizzt in continui scontri per dimostrare chi dei due è lo spadaccino migliore. Serie carina per l’entrata in scena di uno dei più grandi avversari dell’elfo oscuro, ma non eccezionale; s’intuisce che questo è uno dei primi lavori di R.A. Salvatore e che non ha raggiunto la profondità e lo spessore della trilogia successiva (La trilogia degli elfi oscuri sopra menzionata).
R.A. Salvatore dà il meglio quando usa come personaggi gli elfi scuri e lo dimostra con la quadrilogia L’eredità di Drizzt (L’eredità, Notte senza stelle, L’assedio delle ombre, L’alba degli eroi), con ciò che resta della famiglia d’origine di Drizzt che scatena una guerra per eliminare l’elfo scuro rinnegato. Storia epica e ben realizzata.
In I sentieri delle tenebre ((La lama silente, L’ora di Wulfgar, Il mare delle spade), il gruppo di eroi cerca un modo per distruggere Crenshinibon, mentre Wulfgar, ritornato dall’Abisso dove era stato imprigionato per lungo tempo, cerca di ritrovare se stesso. Storia gradevole ma che non coinvolge come le altre.
Di I soldati di ventura ho letto solo Il servitore della reliquia, ma non è nulla di trascendentale.
Per quanto riguarda The DemonWars Saga, molto bella la prima trilogia del Demone, soprattutto il primo libro (Il risveglio del demone) e il secondo (Lo spirito del demone) che mostra un gruppo di eroi guidati dal ranger Elbryan e dal monaco Avelyn combattere contro il Demone dactyl.
Mortalis e la seconda Trilogia del Demone non sono invece all’altezza della serie precedente: solo per chi è curioso di vedere come si chiude il cerchio di questa serie. Purtroppo, quando vengono a mancare personaggi cardine e ben riusciti, una saga ne risente sempre: o si è in grado di rimpiazzarli a dovere oppure diventa dura mantenersi agli stessi livelli mostrati in precedenza. Di buono questa serie ha come il Demone, una volta persa la sua manifestazione fisica, s’impossessi di qualcuno d’insospettabile per portare avanti i suoi fini: in questo Salvatore ha fatto delle valide scelte.
Concludendo, se qualcuno volesse conoscere questo autore, per apprezzarlo al meglio, è bene che legga La trilogia degli elfi scuri e La prima trilogia del Demone: non ne rimarrà deluso.

2 comments to Tornano le opere di R.A. Salvatore in Italia

  • Io Salvatore non lo reggo a prescindere, forse sbaglio?

    • No. Dipende se piacciono storie fantasy di avventure che vedono protagonisti elfi, barbari, nani, draghi, maghi, dove spada e magia la fanno da padroni, il tutto basato su ambientazioni create per giochi di ruolo. Personalmente, il mondo dei Forgotten Realms mi è piaciuto, anche se non lo metterei allo stesso livello di Ravenloft (ambientazione molto più oscura e profonda). Per narrare delle storie interessanti, non basta avere personaggi e ambientazioni, occorre saper scrivere (ne è esempio Ed Greenwood, che ha creato l’ambientazione dei Forgotten Realms e ha fatto una bel lavoro, ma è meglio lasciar perdere i romanzi che ha scritto): questo R.A. Salvatore sa farlo. Il suo non è uno stile ricercato, complesso o poetico (niente a che vedere con Kay o Erikson), ma uno stile semplice e chiaro. Logicamente scrive di genere e quello che scrive di questo genere è commerciale (ma molto superiore a certe pubblicazioni degli ultimi anni in Italia). Non tutte le sue opere sono allo stesso livello; già da adolescente quelle delle Lande non mi presero molto come storia, stile e caratterizzazione dei personaggi; carine ma nulla di eccezionale. Ben altra cosa la trilogia degli elfi scuri con una bella caratterizzazione dei personaggi e soprattutto un approfondimento sul mondo oscuro in cui è nato Drizzt davvero meritevole. Come per tanti autori, ci sono cose riuscite e altre meno.

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