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Una recensione su Strade Nascoste e altri lavori

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Sul blog Sole&Luna è stata pubblicata la recensione di Giancarlo Chiarenza su Strade Nascoste: fa piacere che l’opera che si è scritta sia apprezzata e valutata positivamente.
Quello di Strade Nascoste è stato un viaggio lungo, ma ne è valsa la pena, sia per il piacere del viaggio delle terre create accompagnati dai suoi personaggi, sia per quello che ho imparato su come migliorare lo stile, l’intreccio della trama, la caratterizzazione dei personaggi. Questo mi è stato di aiuto per le opere successive (L’Ultimo Potere, L’Ultimo Demone, la riscrittura di quello che era Non siete intoccabili e che ora è un’opera nuova), perché mi ha permesso di avere una maggiore sintesi che aiuta a mantenere un maggiore coinvolgimento nella lettura.
Parlando di altre opere che ho scritto, terminata come ho già scritto la revisione di L’ultimo potere (in attesa di risposta da parte di alcune ce, se ci sarà), adesso sto lavorando su un libro di saggistica: è un lavoro realizzato nel 2010, rimasto in attesa (sempre di risposte di ce che erano interessate al lavoro, ma che poi non se n’è fatto nulla per cambi al loro interno) e che ora ho ripreso sia per un ampliamento dei contenuti, sia per migliorare lo stile, renderlo più scorrevole e chiaro.
Scrivere un’opera di saggistica è un lavoro differente dal realizzare un’opera di narrativa, ma è comunque un viaggio interessante, perché si percorrono strade che solitamente non si prenderebbero, aiuta alla riflessione, all’osservazione e alla comprensione. Ma questa è un’altra storia, e si dovrà raccontare un’altra volta (citazione di una frase tipica di La Storia Infinita di Michael Ende).

Intervista su Autori sul web

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Segnalo l’intervista fatta sul sito Autori Sul Web.
Per chi fosse curioso di scoprire com’è nato il romanzo Strade Nascoste e i suoi personaggi, com’è stata sviluppata la trama, da cosa si trae ispirazione per creare la storia e del perché si scrive fantasy, questa è un’opportunità per farlo.

Strade Nascoste in biblioteca

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Strade Nascoste
Da lunedì 23 marzo, grazie all’iniziativa di Narcissus, con il quale ho pubblicato la mia opera, Strade Nascoste sarà in biblioteca, dove potrà essere noleggiato gratuitamente.
Il funzionamento è semplice: l’utente si reca in biblioteca e noleggia un ebook scegliendolo tra quelli disponibili. L’ebook viene protetto da uno speciale DRM a tempo che ne consente la lettura per due settimane. Passate queste due settimane, l’utente che ha noleggiato il libro non potrà più accedervi.
Una possibilità quella offerta da Narcissus interessante e importante, perché è un’operazione di valorizzazione delle biblioteche, che potranno continuare a svolgere la loro funzione avvalendosi anche delle tecnologie digitali. A questo va aggiunto che è un modo per l’autore di acquisire maggiore visibilità e per il lettore che, non completamente convinto dell’acquisto dell’ebook di un autore autopubblicato, ma magari curioso, può leggere l’opera gratuitamente.
Quindi, per chi vuole conoscere Strade Nascoste, questo è un modo per farlo senza spendere nulla.

Copertina di Strade Nascoste e non solo

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La copertina ha la sua parte per quanto riguarda un romanzo, dato che è la prima cosa che il possibile lettore vede di esso: in pochi istanti deve comunicare quello che è scritto nelle pagine, trasmettere il messaggio che l’autore vuole comunicare e soprattutto deve mantenere quanto in pochi istanti ha trasmesso. Perché non ci si deve trovare nella condizione, come spesso accade, di vedere delle belle copertine e poi trovarsi ad avere a che fare con un testo deludente che non ha saputo dare compimento alle aspettative create; peggio ancora, trovarsi davanti delle copertine che non c’entrano assolutamente nulla con l’opera.
Pertanto la sua scelta è qualcosa d’importante, da non sottovalutare.
Ma che cosa si può fare se non si è una grossa ce che può investire su artisti come Michael Whelan, specie in ambito fantastico?
O sì è dei bravi disegnatori, o si hanno degli amici che sono bravi disegnatori o si paga un bravo disegnatore.
Oppure si sfruttano le proprie capacità.
Nel mio caso, il fare fotografie.
Strade NascosteMi piace fotografare, è un hobby che ho da diverso tempo (in questo articolo avevo scritto che cosa può spingere a fare foto; o forse si tratta di un brano di un’opera non ancora pubblicata) e che mi è tornato utile per la realizzazione della copertina di Strade Nascoste. La scelta è caduta sulla montagna innevata perché nel romanzo i protagonisti si ritrovano davanti a uno scenario del genere, in un momento che sarà il punto di svolta delle loro vicende. Questa immagine riesce a trasmettere la fredda e ruvida bellezza del paesaggio, suscitando allo stesso tempo sentimenti di meraviglia e fascino, ma anche trasmettendo quello che si prova nel trovarsi dinanzi a qualcosa di più grande dell’uomo, proprio come succede ai personaggi dell’opera.
Questo deve fare una copertina: comunicare.
Anche per le altre copertine che ho realizzato è stato così: basta andare alla pagina Opere personali e articoli per rendersene conto.
In Inferno e Paradiso ho unito due foto di nuvole , una con le sfumature del tramonto e una con il sole alto nel cielo per creare il contrasto di colori tra rosso e bianco e rendere la contrapposizione che si ha nella concezione di Inferno e Paradiso.
Con Non siete intoccabili ho modificato la foto scattata a un fulmine mettendola in negativo e poi sfocandola per conferire un’atmosfera indefinita e spettrale, cupa, proprio come lo è il romanzo.
La copertina di Per sempre ha necessitato di un poco di costruzione. La scena è stata preparata (fogli, boccetta di vetro, candela accesa, ambiente buio). La macchina fotografica è stata montata su un treppiede, impostata con le giuste regolazioni di esposizione e l’inquadratura scelta (di me si doveva vedere solo la mano), si sono scelte le modalità in bianco e nero e l’autoscatto. A quel punto mi sono sistemato sulla sedia, preso tra le dita la penna (di poiana) e aspettato che lo scatto avvenisse: in questo modo ho creato l’immagine perfetta del centro del racconto dedicato ad Edgar Allan Poe.
L’immagine del volo del rapace in Lontano dalla Terra riesce perfettamente a esprimere il senso del racconto, così come è emblematica la copertina di Il Seme, rappresentazione della vita nuova che viene alla luce.
L’immagine usata per Il Baluardo è stata rielaborata per conferire toni cupi, di minaccia; nel racconto non ci sono castelli, ma quanto si vede vuole essere il simbolo di qualcosa che si eleva a difesa, che si frappone alla minaccia.
Anche per altri lavori che ho realizzato (L’Ultimo Potere e L’Ultimo Demone) ho già realizzato le copertine, ma di questo ne parlerò un’altra volta.

Racconti e pagina download

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Nella pagina Download sono stati fatti alcuni aggiornamenti.
Non sono più presenti i tre file pdf che costituivano Storie di Asklivion – Strade Nascoste, dato che dopo la revisione effettuata nei mesi scorsi, la nuova versione è stata messa in vendita sui vari store di e-book (ne ho parlato in questo articolo). E’ però possibile leggere gratuitamente il primo capitolo.
Sono stati aggiunti invece i file epub dei racconti (prima erano presenti solo in pdf); oltre al nuovo formato, è stata effettuata anche una revisione sul testo, apportando delle piccole modifiche sullo stile, che però mantengono inalterato il senso della storia.
A chi vorrà leggerli, buona lettura.

Strade Nascoste

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Strade NascosteChi ha avuto modo di seguire quanto scrivo su Le Strade dei Mondi ha potuto leggere una delle prime stesure di Strade Nascoste e ha anche potuto notare una piccola differenza con il titolo: il nome dell’opera in precedenza era Storie di Asklivion – Strade Nascoste. Cosa sta a indicare questa modifica?
Innanzitutto vuole porre l’attenzione sulle vicende dell’opera, dalle quali il romanzo prende nome, mentre con il titolo precedente l’attenzione sembrava volersi porre su un quadro più ampio come suggerito da Storie di Asklivion. Strade Nascoste fa parte del ciclo narrante vicende appartenenti a un determinato periodo del mondo di Asklivion, questo è un fatto che non è cambiato, ma il punto focale dell’opera dev’essere solo questa storia narrata, non quanto avviene dopo: di questo se ne parlerà in altre occasioni.
Ma vuole soprattutto indicare che nell’opera è avvenuto un cambiamento: sono cambiati i primi capitoli. In essi c’è stata una radicale modifica per quanto riguarda la struttura di narrazione e nell’approccio con cui ora la storia viene posta; un cambiamento che ha permesso di far entrare nel vivo delle vicende fin da subito. Il lavoro di revisione e di riscrittura non si è limitato solo a questo, ma anche al resto del romanzo, seppure in maniera minore, mettendo in atto piccoli accorgimenti che hanno reso lo stile più scorrevole. Se questo è avvenuto, è stato merito sia dell’esperienza accumulata negli anni nello scrivere e leggere, sia dei suggerimenti di chi ha letto l’opera e ha espresso un parere, permettendo così di apportare migliorie al testo. Il mio ringraziamento pertanto va a tutte le persone che con il loro giudizio hanno contribuito a migliorare il romanzo.
Quello di Strade Nascoste è stato un cammino lungo, iniziato verso la fine del 2001, e mi ha visto più volte tornare a viaggiare sui suoi sentieri per mettere in atto modifiche e migliorie; ora ritengo che il mio ruolo sia finito con quest’opera e lascio spazio alla storia e ai suoi personaggi, perché è il loro tempo di essere protagonisti.

Questa è la prefazione che ho scritto per Strade Nascoste per riassumere brevemente la strada percorsa dalla prima opera che ho scritto e che ora è in vendita nei vari store, approdandosi attraverso l’autopubblicazione. Una scelta a cui sono giunto dopo aver valutato per qualche tempo ed essermi informato sulle varie soluzioni a disposizione; la lettura di Come finisce il libro di Alessandro Gazoia non è stata fine a se stessa, ma volta ad avere una conoscenza maggiore dell’autopubblicazione e di quanto vi ruota attorno. Una scelta cui sono giunto dopo aver tentato per diversi anni (dal 2007) la via dell’editoria tradizionale, dalla quale non ho trovato riscontri e che non troverei andando avanti: ho avuto modo di vedere qual è la mentalità degli editori, su che cosa puntano e non ho potuto che constatare di non poter fare parte di questo mondo. Non potere, ma anche non volere, perché voglio rimanere fedele al lavoro che faccio, a quello che voglio mostrare e a come lo voglio mostrare: purtroppo, ormai è sintomatico in tutti i campi in Italia che non si vuole rischiare, non si vuole cambiare, ma seguire e adeguarsi a quanto dà profitto nell’immediato. Un mondo, quello del fantastico, che negli anni scorsi ha avuto la possibilità col fantastico di avviare un certo percorso, ma sia per mancanza di conoscenza del genere, sia per cieco desiderio di ottenere guadagno senza guardare alla qualità, l’ha persa, anzi l’ha bruciata, e ora si vedono i risultati.
Ne prendo atto, ma non voglio farne parte, non alle condizioni che impone, voglio rimanere fedele a quello che sento e non, per arrivare alla pubblicazione, trovarmi a scrivere di storie leggere, superficiali, che narrano di eroi adolescenti o di gente che finisce sempre con il fare sesso come spesso tanti libri oramai propongono: non è questa l’idea che ho del fantastico, non è questo di cui voglio trovarmi a scrivere, piuttosto preferisco fare altro. So di perseguire una strada non facile, dove non ci sono certezze e dove niente è semplice, dove magari non si avranno risultati, ma questa è la scelta che ho fatto.
Una scelta che mi ha portato a spendere tempo ed energie, a lavorare più volte sul testo per migliorarlo, perché mi piace, perché ci credo; un lavoro perfezionato anche grazie a chi ha letto una delle prime stesure che avevo messo a disposizione sul sito, il cui giudizio mi è stato utile per fare chiarezza su punti dove avevo alcuni dubbi.
Ora Strade Nascoste ha raggiunto quella che si può definire la sua forma migliore: i primi capitoli sono stati cambiati, piccole messe a punto sono state effettuate lungo tutto il testo (dettagli, ma sono poi quelli che rendono un lavoro migliore), anche la mappa ha subito un restyling per essere più chiara in chi la guarda. Per chi volesse farsene un’idea, nella sezione Download è possibile leggere gratuitamente il primo capitolo. Una precisazione sull’acquisto negli store: il prezzo fissato è di 2.99 E (come si può vedere su Kobobooks), ma per altri (come Google Play) il prezzo può risultare più alto. Questo perché operano secondo il modello Wholesale in tutto il mondo, per cui non è consentito definire il prezzo di vendita dell’ebook, perché è deciso indipendentemente dallo store, ma solamente il prezzo di listino (o prezzo suggerito).
Non resta ora che stare a guardare dove porterà questa nuova esperienza, vivendola senza aspettarsi niente, continuando ad andare avanti e a scrivere.

EDIT. Dall’inizio dell’estate, Strade Nascoste è in vendita negli store online a 1.99 E.

Archetipi - L'Orfano

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L’Orfano è una delle figure più antiche che esistono sulla Terra, le cui storie sono raccontate in ogni forma, in ogni civiltà, in ogni tempo. Guerre, epidemie, carestie, fato avverso, crudeltà umana: le cause che rendono i bambini orfani sono molteplici.
Un esempio famoso, la cui conoscenza è millenaria, è Mosè, abbandonato nelle acque del fiume Nilo per scampare alla persecuzione del Faraone e poi raccolto dalla figlia del sovrano e cresciuto a corte, divenendo poi colui che avrebbe salvato il popolo di origine dalla schiavitù, conducendolo verso la Terra Promessa. Mosè incarna perfettamente l’Orfano che ha sviluppato interdipendenza e cooperazione (è infatti grazie a lui e all’aver ascoltato e accolto la parole di Dio, che si riesce a mettere in atto il piano salvifico del popolo ebraico, cosa che da solo, senza un aiuto, non sarebbe mai riuscito a mettere in pratica): è l’Orfano che è andato oltre la sua condizione.
Ma l’Orfano non è solo questo: per arrivare a questo punto c’è tutto un cammino di crescita e comprensione.
Gatsu, protagonista del manga Berserk, da bambinoUn ottimo esempio di ciò è Gatsu, protagonista del manga Berserk di Kentaro Miura: l’autore è riuscito perfettamente a mostrare le condizioni in cui da bambino è vissuto e come è stato trattato per la sua condizione. Nei capitoli di Gatsu bambino, viene mostrato l’abbandono e il tradimento che il personaggio subisce, avendo dimostrazione che la vita è dolore, facendogli perdere fiducia verso il prossimo, al punto che non solo non vuole legami, ma non sopporta neppure il semplice contatto fisico di altri individui. Gatsu cresce con la convinzione di dover essere autonomo a tutti i costi, rimboccandosi le maniche e rialzandosi da ogni caduta con le sole proprie forze. Un modo di fare dovuto alle continue rinunce e privazioni, che l’hanno portato alla perdita della speranza, divenendo freddo, cinico, diffidente.
Un altro esempio vicino, per quanto ho realizzato, è Periin, personaggio di Storie di Asklivion – Strade Nascoste; anche se va detto che Periin non rappresenta solo questo archetipo, ma anche altri, come a esempio il Guerriero. Specie nelle vicende che lo vedono coinvolto con gli altri personaggi nella ricerca per l’Ordine, questo lato di sé viene a galla; soprattutto vengono mostrate le ragioni che l’hanno portato a essere quello che è. E’ così anche per Guerriero in L’Ultimo Potere, ma se non si è perso come può succedere all’Orfano, è perché, anche se senza genitori, ha avuto Vecchio che si è occupato di lui (come ha fatto il tutore di Periin, anche se non è stata certo la figura paterna che ci si poteva aspettare; ma in certi tempi si fa quello che si può con quello che si ha).
E’ chiaro che l’Orfano, proprio per le ragioni dimostrate finora, ha bisogno di fiducia e protezione per divenire un individuo maturo e responsabile e non crescere un essere vuoto, senza identità e carattere che si adegua alle icone imposte dalla società del tempo, come purtroppo la realtà attuale ne dà triste esempio.

Stato dei lavori

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In un altro post, ho parlato dello stato dei lavori delle opere che sono impegnato a realizzare.
Il lavoro su Non siete intoccabili è terminato. Anche se visto quanto fatto non si può più parlare di Non siete intoccabili: delle parti dell’opera sono state mantenute, ma è divenuto qualcosa di nuovo. I personaggi hanno ora connotazioni differenti, si presentano, parlano, pensano, agiscono in maniera diversa; scene sono state cambiate ed eliminate. Le ragioni e le cause di certe azioni sono mutate, dando una connotazione completamente diversa all’opera, al punto che c’è stato bisogno di cambiare titolo, dando al romanzo un nome nuovo.
Un lavoro che mi ha soddisfatto sia per il miglioramento di stile, di caratterizzazione dei personaggi e di approccio alla storia, sia perché ora il romanzo è maggiormente integrato in quell’insieme che è il raccontare gli eventi che si svolgono nell’arco narrativo della Caduta e si riallaccia in modo migliore agli eventi di L’Ultimo Potere e L’Ultimo Demone; è stata proprio la realizzazione di L’Ultimo Demone a permettermi di fare chiarezza su quello che doveva essere l’inizio di quanto accaduto alla Terra che ho descritto e a rendere quest’opera un’opera migliore.

Non l’avevo messo in preventivo, ma anche Storie di Asklivion – Strade Nascoste ha subito una revisione: meno totale di quella effettuata su Non Siete Intoccabili, ma comunque un lavoro di una certe entità. A livello di trama le cose non sono state cambiate; piuttosto è stato cambiato l’approccio delle vicende avvenute nei primi capitoli del romanzo. Il lavoro effettuato ha conferito una maggiore sintesi all’opera, mantenendo i punti salienti che permettono di delineare i personaggi ma eliminando quelle parti che rallentavano la trama, permettendo così al lettore di entrare fin da subito nel vivo della storia. A differenza di Non Siete Intoccabili, eliminare delle parti è stato più difficile, ma è stato necessario perché, anche se facevano comprendere in modo più approfondito il mondo, non erano indispensabili alla storia, portando a dilungarsi con il rischio di far perdere interesse.
Sistemato questa parte, al momento sono impegnato nella rilettura di Storie di Asklivion – Strade Nascoste: sia perché con l’esperienza acquisita in questi anni posso a livello di stile dare una maggiore sintesi a dialoghi e descrizioni, sia perché, per quanto si ponga attenzione, purtroppo qualche refuso sfugge sempre.
E mentre sono impegnato in questo lavoro, prendo appunti per lo sviluppo delle altre opere che ho in progetto di realizzare.

Archetipi - Il numero Quattro

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Il numero quattro« Certe cose », ha scritto il dott. Jung, « non possono divenire oggetto di pensiero, ma devono sorgere da lontane profondità, per esprimere gli atteggiamenti più profondi della coscienza, e le più sublimi intuizioni dello spirito, armonizzando in tal modo il carattere di unicità e irripetibilità della coscienza legata all’esperienza immediata, con l’arcaicità del passato dell’umanità ». (1)
Questa realtà, così ben spiegata da Carl Gustav Jung, accompagna da sempre l’uomo e i modi in cui ha cercato di trovare risposte sulla sua natura, sulla vita, usando simboli e proiezioni per giungere alla comprensione.
Di simboli, miti e religioni sono ricchi, al punto che anche in architettura la proiezione del contenuto psichico costituiva un processo puramente inconscio: città, fortezze, tempi, hanno avuto una specifica influenza sull’uomo che le vedeva. Per esempio, simbolo centrale della religione cristiana è la croce e a seguito di questo le chiese sorgevano all’incrocio delle due arterie principali che dividevano la città e che immettevano agli sbocchi delle quattro porte: questo era il modo per indicare che la città aveva un centro (mundus, che significa anche cosmo), valente a stabilire il rapporto della città e dei suoi abitanti con l’altro mondo, il regno e la dimora degli spiriti ancestrali. (2)
Come già si è visto in un altro post, il quattro ha una forte ricorrenza: i quattro evangelisti e la Trinità contrapposta a Satana, sempre restando nell’ambito cristiano, ma se si ricerca e si osserva con un poco di attenzione, si può vedere che è qualcosa di ricorrente, che salta fuori molto spesso, senza nemmeno rendersene conto. Il quaternario è il simbolo usato da Pitagora per comunicare il nome di Dio; nella religione ebraica il quattro simboleggia il Tetragramma biblico, cioè le quattro lettere che compongono il nome di Dio. Quattro sono gli elementi: fuoco, acqua, aria, terra. Quattro i punti cardinali: nord, sud, est, ovest.
Come si vede, il quattro è qualcosa presente in tutta la simbologia. Va fatto tuttavia notare che il punto di vista sul suo significato può cambiare: nella numerologia cinese (così come in altre lingue orientali) la parola “quattro” è omonima della parola “morte” e quindi il numero viene considerato sfortunato (un simbolo di morte che ben appare nel manga Berserk di Kentaro Miura con la Mano di Dio prima dell’arrivo di Phempt, dove i membri sono solamente quattro: dopo la trasformazione di Grifis a quinto membro, le cose in apparenza sembrano cambiate, ma le vicende sono ancora in divenire).
Che sia qualcosa d’inconscio, posso darne testimonianza per quanto riguarda le opere che ho realizzato. Ariarn, Periin, Ghendor e Reinor sono i protagonisti delle vicende di Storie di Asklivion – Strade Nascoste: non c’è stata progettazione in questo, è qualcosa che è nato naturalmente, venuto fuori in maniera istintiva. Certo, nella storia sono presenti personaggi che hanno un ruolo importante (Rentar, il Sorvegliante, Lerida: il loro aggiungersi porta a sette, altro numero importante), ma sono questi quattro personaggi con i quali la storia inizia, va avanti e termina. Con la conoscenza acquisita in seguito ad approfondimenti e letture varie, a posteriori ho riflettuto che ognuno di loro incarnava uno degli aspetti di cui tanto parlava Jung (intuizione, sensazione, pensiero, sentimento), ma quando ho cominciato a narrare le loro avventure non sono certo partito da questo presupposto, semplicemente fungevo da osservatore e riportavo quanto avveniva in quel mondo visto dalla fantasia.
Stessa cosa è avvenuto con L’Ultimo Potere, quando Guerriero si trova a entrare nel gruppo formato da Tempo, Spazio e Ombrosa.
Possono sembrare coincidenze, ma la parte inconscia lancia sempre segnali e il fatto che ricorra così spesso tale numero, che è simbolo di organicità e compiutezza, dimostra che anch’esso, come altri, è un archetipo che vuole portare a consapevolezza aspetti di cui è portatore.

1- L’uomo e i suoi simboli. Carl Gustav Jung, pag.230. Tea 2010
2- L’uomo e i suoi simboli. Carl Gustav Jung, pag.229. Tea 2010