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The Emperor's Soul

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The Emperor's SoulThe Emperor’s Soul è una delle novelle più famose di Brandon Sanderson. Protagonista della vicenda è Shai, una donna abile nella Riforgiatura, catturata e considerata pericolosa dall’Impero per via delle sue capacità di creare oggetti praticamente uguali a quelli originali: un compito non da poco, perché occorre avere una gran conoscenza dell’originale per poterlo copiare.
Per ottenere la sua libertà, deve fare qualcosa di ancora più difficile: riforgiare l’anima dell’Imperatore dopo che ha subito l’attacco di assassini mandati da una fazione rivale. L’attacco ha causato ferite fisiche che sono state subito curate, ma la sua mente è completamente sparita, dato che chi lo ha curato gli ha dato un cervello nuovo, che però ora è completamente vuoto.
Compito di Shai è riforgiare in poco tempo la sua anima praticamente com’era prima in modo che gli avversari non si accorgano che il loro attentato non è andato a buon fine. Attraverso documenti, diari, chi lo ha conosciuto, Shai deve fare qualcosa di quasi impossibile, da cui dipende la stabilità dell’impero, nonché la salvezza della propria vita.
Shai viene tenuta sempre sotto controllo non solo dalle guardie e dal capitano Zu, ma perché non tenti di fuggire viene chiamato un individuo come lei che con i suoi timbri e il sangue di Shai crea un sigillo che, nel caso lei tentasse di scappare, lo avviserebbe, scagliandole contro i suoi animaletti non morti. Senza contare che riceve costantemente le visite di due dignitari, Frava e Gaotoma, con il secondo che si rivela meno ostile nei suoi confronti.
Brandon Sanderson anche con The Emperor’s Soul riesce a creare un sistema magico davvero interessante con i timbri e le riforgiature legate alla conoscenza di ciò su cui si vuole lavorare. Il mondo è appena abbozzato, con una caratterizzazione dei personaggi buona ma non approfondita.
Una lettura piacevole, ma non certo la migliore novella scritta da Sanderson.

Elantris

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Elantris è il romanzo d’esordio di Brandon Sanderson, avvenuto nel 2005.
Elantris è una città stupenda, la città degli dei: un luogo di potere, radiosità e magia, dove le pietre stesse brillano con una luce interiore. Di notte Elantris splende come un enorme fuoco argenteo, visibile perfino da grandi distanze.
Ancora più straordinari però sono i suoi abitanti. Bellissimi, immortali, capaci di qualsiasi cosa, di curare malattie, creare dal nulla tutto ciò di cui hanno bisogno. Chiunque abiti a Teod o Arelon può divenire uno di loro: solitamente la Trasformazione (o Shaod) arriva di notte, cambiando completamente l’esistenza di chi viene scelto.
Ma poi, un giorno, tutto questo è finito. Quando è giunto il Reod, le persone toccate dallo Shaod non si sono più trasformate in bellissimi dei, ma in creature che sono parodie della vita: senza capelli, la pelle piene di macchie. Il loro cuore si è fermato, ma hanno continuato a esistere; soprattutto hanno sempre fame, ma sono costretti a vivere di stenti e rubare il cibo dai nuovi arrivati a Elantris perché sono stati emarginati, come in un ghetto, proprio nella città in cui tanti giungevano per ricevere aiuto o guardare ammirati le sue meraviglie.
La bellissima Elantris è divenuta un luogo di miseria e abbandono, piena di fango, dove l’umanità viene perduta. Per essa e i suoi abitanti pare non esserci speranza, fino a quando non vi giunge il principe Raoden, anch’egli colpito dallo Shaod. Ma come è nella sua natura, non accetta una realtà ingiusta e comincia a darsi da fare per ridare un senso alla vita a quelli come lui, fargli riscoprire la dignità umana.
E mentre Raoden sta ricostruendo una società all’interno di Elantris, ad Arelon è giunta Sarene, la sua promessa sposa, che si ritrova vedova pochi giorni prima delle nozze, vincolata da un contratto matrimoniale che le impone di rimanere. Sarene, che aveva acconsentito di sposare Raoden per creare un’alleanza con il suo paese natale, Teon, per opporsi all’impero di Fjorden che tutto vuole conquistare, non si lascia andare e adempie al suo ruolo di principessa: aiuta Arelon a non soccombere al sistema ingiusto creato e portato avanti da re Iadon, oltre che opporsi al gyorn derethi Hrathen, giunto da Fjorden per convertire Arelon alla religione dell’impero.
Le vicende di Elantris ruotano attorno alle azioni dei tre personaggi principali appena descritti: ognuno ha i suoi fini, ma tutti sono per la salvezza di Arelon, costretti a confrontarsi con le difficoltà che ostacolano il loro cammino. Per tutti loro però c’è un punto in comune: conquistare la fiducia degli altri per ottenere quello che vogliono, perché da soli non possono fare nulla.
Brandon Sanderson, come nelle altre opere successive a questa, dimostra di sapersela cavare con la creazione del sistema magico: in Elantris punta su poteri che si basano sugli Aon (una sorta di rune), il fondamento sia della lingua che della magia in Arelon e nelle sue regioni circostanti. Attraverso di essi si manifesta l’Aondor. Perché un Aon funzioni, deve essere disegnato con assoluta precisione e bisogna volerlo disegnare (occorre l’intenzione, non può essere qualcosa di accidentale); inoltre, l’uso e il potere di un Aon dipendono da quanto si è vicini a Elantris, rivelando che il potere è legato alla terra.
La nascita di un Elantriano appare, a una prima vista, come qualcosa voluto dalla volontà divina, ma c’è chi ritiene che tutto ciò sia inverosimile, dato che gli dei di questa parte di Cosmoverso sono morti e chi utilizza il Dor sta canalizzano i cadaveri di questi dei (non è una novità per Sanderson utilizzare i corpi degli dei per avere potere, come ha fatto vedere nella prima trilogia di Mistborn); non rimane che ritenere che tale nascita eccezionale sia qualcosa di casuale, a meno che non ci sia qualche schema nascosto di cui al momento si ignora l’esistenza.
Non vanno poi dimenticati gli Sheon, sfere di luce fluttuanti e senzienti, con al loro interno disegnato un Aon, che sono legati ad alcuni individui (Radoen e Sarene ne hanno uno). Triste è il fato in cui essi incorrono quando il loro compagno umano è colpito dalla Shaod: impazziscono e non sono più se stessi, vagando per Elantris senza una meta.
I punti interessanti di Elantris però non si limitano a questo: ciò che rende affascinante la lettura sono le azioni e le motivazioni dei personaggi.
Raoden che dal nulla comincia a crearsi un seguito, dando uno scopo alle persone che si aggregano a lui, perché così la loro attenzione si discosti dall’autocommiserazione e dal dolore che sempre li accompagna (gli Elantriano non muoiono per le ferite subite, ma non guariscono mai e la sofferenza dovuta a esse non se ne va, ma si accumula ogni volta che si fanno male, finché non impazziscono). Il suo impegno è volto a costruire una società che sia autosufficiente, dove ognuno ha un compito, vivendo dignitosamente, lontano dalle barbarie che prima del suo arrivo imperversavano, oltre a cercare di scoprire perché lo Shaod è cambiato e il Dor ora agisce in maniera differente.
Sarene che cerca di salvare un regno dall’incompetenza di un re che ha costruito un sistema basato sulla ricchezza, dove si ottengono titoli nobiliari in base a quanto si guadagna, spingendo le persone in una spietata competizione, dove chi non è ricco è praticamente uno schiavo. Non solo: Sarene cerca di far emancipare le donne della corte, visto come sono considerate. Per lei non è solo una questione di giustizia, ma anche un nuovo inizio, la ricerca di un’accettazione e un essere amata che nella sua patria no è riuscita a trovare.
Hrathen che è giunto ad Arelon per convertire la popolazione alla sua fede e così salvarla, letteralmente, perché se entro tre mesi non ci riuscirà, il paese subirà un’invasione militare dell’impero Fjorden, portando migliaia di morti. Una strage che vuole evitare, per non rivivere quanto avvenuto in un altro paese convertito. Hrathen non solo si dovrà confrontare con i fantasmi del suo passato e i dubbi sorti riguardo la sua fede, ma anche con l’integralismo di Dilaf, che vuole distruggere a tutti i costi Elantris (ben mostrato come nasce l’odio verso qualcuno o qualcosa).
Sanderson è bravo nella pianificazione e nello sviluppo degli eventi che occupano buona parte del romanzo; un avanzare lento, che però risulta piacevole. Forse è proprio per questo che quando tira le redini di tutte le sue trame lo fa troppo in fretta, rompendo il ritmo narrativo creato e facendo accadere troppe cose in poche pagine, lasciando il lettore perplesso, come se l’autore avesse avuto fretta di finire la sua storia. Perplessità che sorgono anche per come certe situazioni vengono risolte, risultando poco credibili.
Piccola nota: anche qui, come in altri romanzi dell’autore, Hoid fa la sua comparsa.
Elantris è un buon libro di esordio, ma non è perfetto; tuttavia ha permesso a Sanderson di farsi conoscere e apprezzare: con il tempo e l’esperienza è sicuramente maturato e migliorato, ma questa sua opera risulta comunque godibile e apprezzabile.

(In passato, come si può vedere da questo mio vecchio articolo, non ho recensito Elantris all’uscita perché decisi di non acquistarlo per via del prezzo alto. Che cosa è cambiato da allora? Semplice: alle volte nei mercati dell’usato si possono trovare libri a prezzi davvero bassi e alle volte ci sono conoscenti che passano il libro, avendo così la possibilità di leggere ciò che interessa. Le mie idee riguardo la questione che sollevai allora sono rimaste le stesse).

The Eleventh Metal

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The Eleventh MetalThe Eleventh Metal è una novella scritta da Brandon Sanderson ed ambientata nel mondo dei Mistborn. Gli amanti della prima trilogia dei Mistborn saranno contenti di ritrovare uno dei migliori, se non il migliore, personaggi di questo mondo: Kelsier.
In The Eleventh Metal, Sanderson mostra un Kelsier che è appena diventato Mistborn e sta imparando a utilizzare i suoi poteri; per maestro ha Gemmel, un altro Mistborn, che, con i suoi metodi particolari non sa se vuole davvero aiutarlo o farlo fuori. Gemmel pare non avere tutte le rotelle a posto, ma è l’unico che può insegnare a Kelsier a essere un Mistborn. Imparare direttamente dalla pratica è un insegnamento valido, ma molto pericoloso, visto il modo di agire di Gemmel.
Mentre sono diretti alla Fortezza Shezler, Kelsier cerca di superare la perdita della sua amata, nonostante lei lo abbia tradito, sforzandosi di sorridere per superare l’insensibilità legata in un nodo dentro di lui e iniziare di nuovo a sentire emozioni. Allo stesso tempo però Kelsier vuole avere vendetta per quello che gli è stato fatto, ma uccidere non è sufficiente: vuole trovare qualcosa che faccia cambiare le cose, il modo in cui vivono le persone, succubi della nobiltà.
Kelsier è all’oscuro del motivo per cui Gemmel vuole che si rechino alla Fortezza del nobile, ma lo scoprirà quando saranno sul posto, come scoprirà degli esperimenti che vengono fatti sugli skaa tenuti prigionieri e di un libro che teorizza dell’esistenza di un undicesimo metallo (The Eleventh Metal).
The Eleventh Metal è un racconto pieno di ritmo, interessante se si vogliono scoprire elementi del passato di Kelsier e di cose che sono menzionate all’interno della trilogia. A differenza di altri racconti autoconclusivi di Sanderson, questa novella non è fine a se stessa, ma necessita della conoscenza del mondo dei Mistborn per essere apprezzata nella sua interezza. Per chi invece conosce già questo mondo, è una lettura oltremodo piacevole.

Shadows for Silence in the Forest of Hell

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Shadows for Silence in the Forest of HellShadows for Silence in the Forest of Hell è una novella del Cosmoverso scritta da Brandon Sanderson. Una storia ambientata in un mondo cupo, dove la maggior parte delle persone vive all’interno di forti, dove viaggiare al di fuori di esse è pericoloso per via delle Ombre, una sorta di spiriti dei morti, visibili solo di notte, ma sempre presenti. Ci sono delle regole per sopravvivere a esse: non attirare la loro attenzione e avere sempre con sé dell’argento.
Per non attirare l’attenzione occorre non accendere dei fuochi o avere delle fonti d’illuminazione forte, e non versare sangue; la reazione nei due casi è differente e ce ne si accorge dal cambio di colore degli occhi delle Ombre, oltre che dal fatto che con il sangue queste creature entrano in uno stato di frenesia che le porta a uccidere chiunque sia a portata delle loro grinfie.
L’argento, oltre a essere l’unica cosa in grado di ferirle e ucciderle, funge anche da protezione e da barriera contro di esse, oltre che da cura per il loro tocco che risucchia la vita e porta all’avvizzimento della carne.
Altro elemento che tiene lontano le Ombre, sono i maiali: una cosa strana per chi non è di quel mondo, ma pare che funzioni e per restare al sicuro, ci si rivolge a qualsiasi cosa, proprio come fa Silence Montane, la proprietaria di una locanda ai margini delle Foreste. La sua non è una vita semplice, con debiti da pagare e il rischio di finire asservita (insieme alla sua famiglia) se non riesce a farlo; con sempre meno viaggiatori che arrivano alla sua locanda e le spese per mantenere la barriera d’argento che tiene fuori dalla sua tenuta le Ombre, la sua sembra una situazione disperata , destinata a finire in un solo modo. Ma nessuno sa che lei è la Volpe Bianca, un cacciatore di taglie temuto da tutti i briganti.
Ancora una volta Sanderson è bravo a creare un’ambientazione che affascina e colpisce, dove tutto è pericolo e solo l’intelligenza e la conoscenza posso far sopravvivere. Anche in Shadows for Silence in the Forest of Hell i protagonisti sono individui senza superpoteri e proprio questo rende più coinvolgente e appassionante la lotta che compiono contro forze più grandi di loro. Sanderson non può far mancare un colpo di scena (per chi avrà modo di leggere Shadows for Silence in the Forest of Hell, vedere il rapporto tra Silence e sua nonna). Una piacevole lettura, che non deluderà i fan dell’autore.

Sixth of the Dusk

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Sixth of the DuskSixth of the Dusk è una novella scritta da Brandon Sanderson ambientata nel Cosmoverso ma non legata a nessuna della ambientazioni conosciute nei suoi romanzi. La magia non è presente con forza come accade in Mistborn o nelle Cronache della Folgoluce; niente di così potente da far compiere gesta mirabolanti. Ci sono delle persone, come i Cacciatori, che hanno delle particolari abilità, ma non sono innate, bensì vengono trasmesse da particolari specie di uccelli. Sixth, il protagonista della vicenda, ne ha due: Kokerlii offre una schermatura mentale a chi sta vicino, rendendolo invisibile alle altre creature, Sak avvisa del pericolo inviando delle visioni in cui mostra il modo in cui si può morire se si fa una certa azione.
Simili uccelli sono molto ricercati e solo i Cacciatori sanno dove trovarli e come addestrarli. Il loro è un segreto che custodiscono gelosamente, visto i grandi pericoli che corrono nel loro mestiere.
Il mondo descritto da Sanderson è un mondo fatto di isole, alcune civilizzate, altre ancora selvagge, dove la morte può avvenire a ogni passo a causa di animali, piante, insetti o il terreno stesso. Gli oceani non sono da meno, abitati da creature gigantesche chiamate ombre. Un mondo per certi versi arcaico, praticamente incontaminato, ma che sta per finire perché gli uomini per far andare avanti la loro società vogliono civilizzare ogni terra che conoscono. Ammaliati dai doni concessi da esseri giunti dal cielo su astronavi, non si sono resi conto che stanno venendo usati e che il loro progresso tecnologico ha un prezzo da pagare. Solo Sixth si rende conto del grande pericolo cui tutti loro stanno andando incontro, mettendo da parte la sua ritrosia a interagire con gli altri uomini, che vede come invasori di territori che ritiene riservati per pochi, e decidendo di metterli in guardia di quello cui stanno dando incontro grazie anche all’aiuto di Vathi, una studiosa giunta sull’isola di Patji assieme alla compagnia colonizzatrice.
Sixth of the Dusk è una storia avvincente, adrenalinica, dal ritmo serrato. Sanderson è bravo a far percepire il pericolo presente a ogni passo, le minacce cui i protagonisti sono costantemente sottoposti. Apprezzata la scelta di far superare gli ostacoli ai protagonisti grazie alla loro intelligenza ed esperienza, piuttosto che a poteri eccezionali. Lettura consigliata, con un finale aperto che può far presagire a possibili sviluppi futuri, anche se per ora non ci sono le avvisaglie di un continuo della storia.

News su Brandon Sanderson in Italia

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Brandon SandersonSui propri social, Fanucci ha annunciato che non sarà più l’editore di Brandon Sanderson; pertanto non pubblicherà più suoi romanzi.
Una notizia data pochi giorni fa, ma da qualche tempo si sospettava che i rapporti tra la casa editrice e l’autore non fossero più quelli di una volta. Nel 2017, in un post su facebook (in quel post rispondeva soprattutto alle proteste di un gruppo di fan che avrebbero contattato direttamente l’autore per il modus operandi della ce nei riguardi delle opere dell’autore), Fanucci aveva fatto sapere che c’erano dei problemi con l’agente di Sanderson e pertanto le pubblicazioni dei libri dell’autore in Italia erano al momento bloccate; sugli store era possibile vedere che le date delle uscite di Le ombre (che doveva uscire a ottobre 2017) ed Edgedancer (che doveva uscire a gennaio 2018), i due libri di Sanderson che dovevano essere pubblicati, venivano spostate da un mese all’altro (attualmente lo store di La Feltrinelli dava entrambi in uscita per il 27 giugno, vedere le immagini sottostanti).
Adesso la situazione è divenuta più chiara e si sa che tali volumi non saranno pubblicati, né ce ne saranno altri (soprattutto il tanto atteso terzo volume delle Cronache della Folgoluce, Oathbringer) da parte di Fanucci.
Si nota che Sanderson è solo l’ultimo degli autori che non verranno più pubblicati da tale editore; prima di lui era toccato a Goodkind, Rothfuss e Hobb, le cui opere sono state poi pubblicate da altri editori italiani. Ai fan di Sanderson non resta che attendere che le sue opere seguano il percorso intrapreso da questi tre autori e vengano tradotte da case editrici decise a puntare su di loro: al momento non c’è ancora alcuna notizia ufficiale, ma stando a un comunicato apparso sulla fanpage italiana di Brandon Sanderson di facebook, i diritti sarebbero stati acquisiti da Mondadori (Folgoluce, almeno per quanto riguarda il terzo volume, e seconda trilogia Mistborn) e Armenia (la nuova serie young adult Skyward).

Fanucci annuncia che non sarà più editore di Sanderson

Edgedancer, una data di uscita che non si verificherà

Edgedancer, una data di uscita che non si verificherà

News su Brandon Sanderson

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Mi spiace molto leggere il post di Luigi Prova, e proverò a dare una spiegazione nella speranza di trovare lettori in ascolto.
I dati di FB ci dicono che noi rispondiamo ogni sei ore di media all’83% dei messaggi.
Siamo quindi consapevoli di cosa vuol dire gestire un social, mantenendo sempre l’educazione e il rispetto verso i lettori o le lettrici.
Circa Brandon Sanderson in particolare, abbiamo pubblicato 12 romanzi, esclusi i tre con Robert Jordan, spaziando dai suoi y/a alla fantasy, alla fantascienza, lo abbiamo accolto lo scorso anno in Italia per Lucca Comics dedicandogli il tempo che merita e non abbiamo mai fatto mancare un suo titolo in vendita tra edizioni rilegate o tascabili.
Questo è sinonimo di come ci teniamo a lui e come siamo i primi a voler vedere i suoi libri pubblicati.
Se in questo momento non stiamo fornendo risposte è perché non ne abbiamo, siamo in attesa di ricevere notizie dai suoi agenti.
Come le avremo, vi faremo sapere.
Conosciamo bene il sito di Sanderson e i suoi avanzamenti dei vari romanzi in scrittura ma questo non si traduce in un’immediata pubblicazione in Italia.
Ci sono rapporti da rispettare con gli intermediari, un calendario editoriale, un tessuto di librerie da considerare, un lavoro commerciale da organizzare, insomma, c’è il lavoro di un editore.
Se questo per voi non è abbastanza e volete consegnare a lui una lettera che ci critica aspramente, non posso impedirvelo; dico solo che mi dispiace molto anche perché non ci siamo mai sottratti a una richiesta e a quanto ci risulta non ci sono mai arrivate petizioni.
Infine, per “Edgedancer”: c’è un’edizione americana voluta dallo stesso autore che lo colloca cronologicamente prima del terzo volume del ciclo “Stormlight Archive”, “Oathbringer”, e che è uscita da poco in America come libro singolo, un mese prima del terzo della serie che dovrebbe uscire a metà novembre.
Così facendo, l’autore fa in modo che il lettore non perda l’esatta cronologia degli eventi.
Non va bene neanche se seguiamo i desideri dell’autore stesso?
Spero di aver soddisfatto le vostre richieste e di aver placato un po’ i vostri animi.
Vi capisco molto bene, anche io da fan faccio fatica ad aspettare un nuovo libro di un mio autore preferito ed è anche per questo che ho cominciato a scrivere…

Sergio Fanucci

Risposta Fanucci su Brandon sanderson-1

Risposta Fanucci su Brandon sanderson-2

Questo è quanto scritto da Sergio Fanucci sulla pagina facebook della casa editrice in risposta alle proteste dei lettori per la mancanza di notizie riguardo le opere di Brandon Sanderson di prossima pubblicazione in Italia. Secondo l’editore, la responsabilità è degli agenti di Sanderson e per questo ha ritenuto di dover scrivere una lettera, soprattutto in seguito a un commento di un lettore (Luigi Prova). (Si fa notare a seguito di ciò che sul romanzo “Shadows of Self” della serie Mistborn di Brandon Sanderson , libro la cui uscita è stata annunciata da mesi e che doveva essere nelle librerie italiane in ottobre, ma che in America è uscito due anni fa, al momento non si sa ancora nulla).

Gentile Fanucci,
Vi scrivo dato che noi lettori abbiamo sempre cercato un dialogo ed ancora una volta proviamo a parlarvi in anticipo.
Vivendo in UK, a breve incontrerò il vostro scrittore Brandon Sanderson. Non so se mi verrà dato il tempo di parlargli di persona. In caso negativo, gli consegnerò una lettera (firmata da quasi 200 persone) in cui ho esposto i motivi per cui i suoi lettori italiani sono scontenti di Fanucci. Tra questi:
1) Totale disinteresse nel comunicare con i lettori. Fanucci sembra essere una casa editrice che non si è resa conto di essere nell’epoca dei social network, in cui è di fondamentale importanza avere un dialogo con i propri clienti. I lettori di Brandon Sanderson passano dal sito dell’autore in cui vi è una barra percentuale di tutte le opere cui sta lavorando, dal sapere la data di uscita di “Oathbringer” con un anno di anticipo, a voi. Dopo infinite richieste e petizioni abbiamo ottenuto una nota. Sono passati 6 mesi: niente ulteriori notizie, né date d’uscita, figurarsi pubblicazioni.
2) Ci piacerebbe una traduzione di “Shadows of Self”, “The bands of Mornings” e “Arcanum Unbounded”.
3) Ci sono voci di una possibile estrapolazione di “Edgedancer” dalla raccolta di “Arcanum Unbounded”: una vera offesa per tutti noi lettori di Brandon Sanderson
In conclusione della lettera è scritto anche che noi lettori italiani vorremmo che cedesse i propri diritti ad un’altra casa editrice italiana.
Mi dispiace davvero di essere arrivati a questo punto.

Proteste su opere italiane Brandon Sanderson

La situazione non è certo piacevole e magari si poteva anche evitare di arrivare a certe scelte. Ma se alle volte si arriva ad agire in un determinato modo, è perché si è stati esasperati da certi comportamenti: Fanucci oramai è conosciuta per una comunicazione non certo delle migliori (spesso non risponde a richieste e commenti, a tanti non ha mai risposto), oltre che per poca cura nelle sue traduzioni, per libri con numerosi refusi al suo interno, costi elevati, saghe mai concluse. Il discorso è lungo e ci sarebbe tanto da dire: se una serie vende poco, l’editore non investe ulteriormente su di essa e non la conclude (o la ristampa), perché il suo scopo è sempre e solo il guadagno, non può andare in perdita se vuole continuare a esistere; le traduzioni hanno il loro costo, anche se i traduttori spesso vengono pagati poco e hanno tempi stretti per concludere il lavoro; copertine, materiale cartaceo hanno naturalmente anche loro un costo e il loro ammortizzamento dipende da quanto si riesce a vendere.
Ognuno è libero di scegliere da che parte stare (quella dell’editore o quella del lettore), ricordando spesso che la verità sta nel mezzo. Una cosa però è certa: Fanucci o la si ama o la si odia. Personalmente, se un libro m’interessa e ha un prezzo consono e appropriato, lo acquisto, altrimenti, se reputo che la qualità del lavoro e il prezzo non sono adatti, non lo acquisto: sinceramente, ritengo che andare a toccare il lato economico sia l’unico modo per far capire certe cose a un imprenditore (tale è un editore), più di tanti bei discorsi o proteste (anch’io in passato ho fatto in quest’ultimo modo, ma non è servito a nulla; probabilmente non servirà nemmeno non comprare certe cose se il loro prezzo è alto, ma per lo meno non spenderò soldi).

Le opere di Brandon Sanderson pubblicate in Italia

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Brandon SandersonPer chi ancora non le conoscesse e volesse farsi un’idea delle opere pubblicate in Italia di Brandon Sanderson, può andare su Letture Fantastiche e trovare i vari articoli che ho realizzato su di esse.

Il Ritmatista

La Via dei Re

Parole di Luce 1/3

Parole di Luce 2/3

Parole di Luce 3/3

La saga Mistborn

I romanzi conclusivi di La Ruota del Tempo, Il Conciliatore, Elantris e alcune news dall’America

Steelheart e Firefight

Calamity

Calamity

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Calamity di Brandon SandersonCalamity conclude la trilogia degli Eliminatori di Brandon Sanderson. Dopo Steelheart e Regalia, David e i superstiti del suo gruppo devono affrontare un altro Alto Epico: Prof. Posseduto dall’oscurità, colui che era stato il loro capo diventa il nemico che da anni combattono. Come se non bastasse lui, devono fare i conti con un’altra forza distruttiva, Obliteration. Sia quest’ultimo che Prof verranno ritrovati a Ildithia, quella che un tempo era Atlanta e che ora è una città completamente fatta di sale e in perenne movimento. David non solo cercherà di scoprire il piano architettato da Regalia, la causa della caduta di Prof, ma tenterà anche di riportare indietro il suo mentore facendogli affrontare la sua paura più grande.
Come nei precedenti volumi, Brandon Sanderson mostra nuovi Epici e i loro straordinari e bizzarri poteri, oltre a immettere altri oggetti tecnologici di derivazione epica; grazie all’ingresso in scena di un nuovo personaggio, Knighthawk, verrà spiegato come tali oggetti vengono creati. Ma le sorprese non finiscono qui: sono mostrati nuovi aspetti dei poteri degli epici già incontrati, su tutti Megan, che per aiutare i suoi compagni si addentrerà più a fondo nella loro conoscenza, correndo il rischio di farsi prendere dall’oscurità.
In questo volume conclusivo non mancheranno scontri spettacolari, come non mancheranno le risposte a lungo cercate alle domande che da anni ruotano attorno agli Epici; ma anche se si avrà soluzione a esse, le risposte avute porteranno ad altre domande e misteri. Succede con Calamity (in Steelheart sembrava che Sanderson si fosse ispirato alla serie Wild Cards di George R.R.Martin con la stella rossa apparsa in cielo, ma già in Firefight si era visto come l’autore avesse intrapreso un’altra strada), facendo venire il sospetto che anche questa serie sia legata in un qualche modo al Cosmoverso. Stessa cosa avviene con Firefight e attraverso di lui Sanderson mette in campo le realtà alternative e gli infiniti mondi esistenti, tema molto caro alla fantascienza e ai fumetti supereroistici americani. Un maggior approfondimento di queste tematiche, magari con un approccio meno adrenalinico dall’uso immediato, avrebbe potuto dare più spessore a una storia comunque buona e coinvolgente; oltre a questo, Calamity risente dei difetti già incontrati nei volumi precedenti (atteggiamenti adolescenziali nei momenti meno opportuni, abuso di similitudini bizzarre) anche se in maniera minore. Il limite di questa serie è che è stata progettata per essere young adult: le fosse stata data un’impronta più matura, ci si sarebbe trovati dinanzi a un’opera di ben altro valore. Questa, sia ben chiaro, è un’opinione strettamente personale (ma si sapeva dall’inizio che tipo di serie si avrebbe avuto davanti), perché, pur con i suoi limiti, la trilogia risulta godibile e coinvolgente, capace anche di dare spunti di riflessione sul libero arbitrio e sulle paure personali che ogni singolo individuo ha e come influiscono su di lui (molto bella la parte dedicata a Prof).
Qualcuno potrebbe contestare la scelta del finale, che non è forse tra i più originali e tra quelli che più colpiscono, ma, visto il periodo reale e il puntare su letteratura fantastica che si focalizza sul mostrare il peggio dell’essere umano, è qualcosa di positivo che lascia aperta la strada alla speranza.