Di Il mestiere dello scrittore di Haruki Murakami ho già parlato in due precedenti articoli (Sull’importanza dell’educazione e Il fallimento del boom del fantasy). Occorre chiarire subito una cosa: non si tratta di un manuale di scrittura. Non vengono dati insegnamenti su come scrivere un romanzo, non c’è la ricetta magica per divenire scrittori di successo che tanti aspiranti autori ricercano: questa è un’illusione che occorrerebbe togliersi subito dalla mente se si vuole intraprendere questa strada.
Tuttavia, c’è tanto da imparare da Haruki Murakami, dal racconto che fa delle sua esperienza. Il rapporto che ha con la scrittura, con i premi letterari, il suo modo di lavorare: lo spirito di Il mestiere dello scrittore è far riflettere, rendere consapevoli di tante cose: dell’impegno che ci vuole per migliorarsi, dell’importanza del leggere tanto, su che cos’è l’originalità, sulle cose che non vanno nella società.
Haruki Murakami ha tanto da dire al lettore, ma la cosa principale che chi vuole essere scrittore deve comprendere è che ognuno deve trovare la propria strada da solo, non può ripercorrere quella percorsa da un altro perché per lui potrebbe non essere valida: questo è un errore che in tanti commettono cercando di andare per imitazione e che va assolutamente vietato. Certo, possono esserci dei punti in comune, ma deve avvenire naturalmente, non essere qualcosa di voluto.
Come fatto per On Writing di Stephen King, è una lettura che consiglio caldamente.
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