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Final Fantasy: The Spirits Within

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Final Fantasy: The Spirits WithinFinal Fantasy: The Spirits Within è il primo film (2001) ispirato alla famosa serie videoludica di Final Fantasy, diretto da Hironobu Sakaguchi (il creatore della serie) e Moto Sakakibara. Ed è il primo film fotorealistico interamente generato in computer grafica. Non fu un successo: non solo perché non fece guadagnare quanto si credeva, ma anche perché fu criticato dai fan che lo ritennero completamente slegato dai videogiochi, senza i riferimenti che tanto avevano apprezzato (come invece è successo con Kingsglaive: Final Fantasy XV e Final Fantasy VII Advent Children).
Simili affermazioni sono allo stesso tempo vere e false. Non ci sono magie, invocazioni, che tanto hanno caratterizzato i videogiochi. Ci sono però spunti che si rifanno alla saga (c’è sempre un personaggio che si chiama Cid), specie a Final Fantasy VII (la meteora con entità aliena che precipita sulla Terra, il suo influsso che influisce su di essa, l’energia vitale del pianeta messa in pericolo e che nel momento del bisogno interviene in maniera salvifica). Nonostante questo, probabilmente i fan si aspettavano un film dove c’erano per protagonisti i personaggi dei videogiochi (come succede in Kingsglaive: Final Fantasy XV e Final Fantasy VII Advent Children). Una simile critica è comprensibile, tuttavia ingiusta nei riguardi di Final Fantasy: The Spirits Within, che si dimostra essere un buon film di fantascienza, di spessore superiore agli altri due citati.
Siamo nel 2065: la vita sulla Terra è limitata praticamente a poche città fortificate difese da particolari barriere, dopo che trentaquattro anni prima è precipitato sul pianeta un meteorite ed eterei alieni hanno preso a dilagare sulla sua superficie, cibandosi dello spirito di animali ed esseri umani. Ogni tentativo di eliminarli è fallito e gli uomini sono stati costretti, oramai decimati, a ritirarsi dietro le barriere per sopravvivere. Nessuno conosce il motivo di questa invasione, la ragione che spingono gli alieni ad agire in tale maniera, o di come possono essere fermati.
Nessuno eccetto la dottoressa Aki Ross, convinta che la chiave di tutto sia racchiusa nei sogni che da mesi fa. Tutte le notti non fa che sognare lo stesso scenario apocalittico, dove schiere di soldati alieni si scontrano in una guerra che porta una distruzione senza fine. Nella comprensione dei suoi sogni e nel portare a termine le ricerche del dottor Cid, suo mentore, è racchiusa la soluzione alla minaccia che rischia di distruggere la Terra. In una lotta contro il tempo, soprattutto contro l’ottusità dei militari che vogliono utilizzare un’arma devastante da poco creata per eliminare gli alieni, Aki dovrà riuscire a recuperare tutti gli otto spiriti necessari a creare lo spettro capace di portare salvezza al pianeta.
Film meno basato sul combattimento rispetto a Kingsglaive e Advent Children, è più riflessivo e se si vuole più intimista (il regista creò il personaggio di Aki dopo che la madre morì in un incidente anni prima la realizzazione del film), incentrato sui temi della vita oltre la morte e sul fatto che tutti gli esseri viventi abbiano uno spirito e che una volta lasciato il corpo esso ritorni a Gaia, il nucleo che racchiude tutte le essenze vitali e che è costante evoluzione. Buona la caratterizzazione dei personaggi seppur non si brilli per originalità, come sono buoni gli sviluppi delle relazioni tra loro senza scadere nella superficialità; la trama seppur già vista e non particolarmente complessa, è ben strutturata nello sviluppo delle vicende e del dipanarsi dell’intreccio (l’alternarsi di ciò che accade nella realtà e il progredire dei sogni di Aki tiene viva l’attenzione dello spettatore), non scadendo in facili e banali soluzioni (SPOILER: gli alieni non sono invasori venuti volutamente sulla Terra per conquistarla, ma sono gli spiriti di una razza che con la guerra ha distrutto il proprio pianeta natale, ritrovatisi così a vagare sperduti nello spazio; le loro azioni sono mosse solamente da paura e sofferenza perché smarriti in un pianeta sconosciuto e in una condizione che non comprendono, e il loro agire, portatore di morte, è qualcosa d’inconsapevole, un reagire privo di volontà).
Final Fantasy: The Spirits Within è un film sottovalutato che andrebbe riscoperto.

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