Quanto può condizionare qualcosa di non detto? Quanto può cambiare la vita?
Alle volte davvero tanto: una semplice frase non pronunciata può far prendere all’esistenza un corso diverso, ancora di più se dietro di essa si nasconde un forte sentimento come un amore non rivelato. A tanti, specie in gioventù, per inesperienza, insicurezza, paura, è capitato di non trovare la forza di aprire il proprio cuore alla persona di cui si era innamorati, intimoriti da un sentimento che sembrava troppo grande. Nell’attimo in cui si vive tale esperienza, il rimpianto, il dolore che si prova pare assoluto, che possa durare per sempre; crescendo, le cose cambiano, il sentimento che c’era prima svanisce e ci si accorge che la vita va avanti, provando tenerezza e dolcezza per quanto passato, alle volte anche accorgendosi che è stato meglio così.
Ma alle volte non si riesce a staccarsi da un certo sentimento e si rimane ancorati a esso: è allora che le parole non dette diventano un macigno, un fantasma che segue come un’ombra, non lasciando più liberi, facendo sì che non ci si accorga delle tante opportunità che la vita ha da offrire, inseguendo qualcosa che è oltre le proprie possibilità.
Di questa realtà è perfetta incarnazione Takaki Toono, personaggio creato da Makoto Shinkai per il film d’animazione 5 cm per second, dove viene mostrato un percorso che dalla prima adolescenza si protrae fino all’età adulta. Il regista mostra l’inizio di un amore tra Takaki e Akari, studenti delle elementari con la passione per i libri: questo li avvicina e fa nascere un legame che diventa sempre più forte, ma purtroppo, per il lavoro dei genitori che sempre si devono trasferire, si trovano allontanati l’uno dall’altra. Rimangono in contatto scrivendosi lettere, decisi a non far morire il legame, convinti che il loro sentimento possa durare per sempre. Si rincontrano in una notte di neve, dopo un lungo viaggio tribolato di Takaki in treno, quando le condizioni meteo parevano ormai far saltare il loro ultimo incontro. Ed è un incontro magico nel silenzio della notte innevata, con il loro primo e unico bacio dato sotto un ciliegio. Un incontro carico di promesse, di speranze, che sembra eterno, ma che nello stesso in cui viene formulato tale pensiero si capisce che i due non potranno rimanere insieme, dovendo affrontare lontani uno dall’altra una vita desolata e un tempo infinito. In un mattino luminoso si separano e nessuno dei due riesce a trovare il modo di rivelare il sentimento che prova per l’altro, né a parole, né con la lettera che hanno scritto (Takaki l’ha persa in mezzo alla neve cambiando treno, Akari non ha il coraggio di consegnarla).
Ma se crescendo Akari riesce ad andare avanti, provando dolcezza per il periodo passato, Takaki rimane ancorato a quel momento e a quel sentimento, covando nel cuore la speranza di rincontrarla, sognando di passare dei momenti insieme a lei: è questo che fa quando si siede su una collina a guardare le stelle, immaginando di averla al suo fianco. Così facendo non si accorge dell’amore che prova per lui una sua compagna di classe, Kanae, che tristemente si rende conto che lui non potrà mai amarla perché il suo cuore è rivolto verso un’altra persona: è come se fosse un cosmonauta con lo sguardo fisso e perso nell’infinito dello spazio aperto, che avanza spinto dalla convinzione che in fondo all’abisso profondo debbano esserci i misteri dell’universo, cercando di avvicinarli. Magnifico è il parallelo Takaki/astronauta che avanza nell’universo verso una meta ignota e lontana, creando un’immagine appropriata con il rincorrere un tempo, una situazione passati e che più non ritorneranno, simbolo di qualcosa d’irraggiungibile. Anche qui, con Kanoe, abbiamo parole non dette, un amore che non riesce a essere rivelato, lasciando così rimpianto e perdita di qualcosa di unico e prezioso, e tanta, tanta tristezza.
Takaki cresce, diventa adulto, ha solo cercato di andare avanti, aspettando qualcosa che forse era al di là della sua portata, tuffandosi nel lavoro, convinto che se avesse tenuto duro, qualcosa sarebbe accaduto.
E qualcosa in effetti accade. Ritornato a Tokyo, a un passaggio a livello, incrocia di nuovo Akari e si avvera la convinzione che avevano da adolescenti che avrebbero rivisto insieme i ciliegi in fiore. Ma si avvera in un modo ben diverso da quanto desiderato, una coincidenza non voluta, fugace, della durata di un istante, che lascia un senso di amaro, perché fa rendere conto che quel sentimento tanto forte che per anni l’ha accompagnato ora non c’è più, è definitivamente, inesorabilmente sparito. La vita, le persone, sono andate avanti e non hanno aspettato, hanno lasciato indietro quel passato, e quanto legato a esso, cui tanto Takaki era rimasto attaccato. Le parole non dette, i sogni cullati su di esse, appartengono solo al mondo dei ricordi e non sono più parte della vita reale e tutto quel ricercare in luoghi dove è impossibile incontrare la persona centro dei propri sentimenti, quell’aspettare, sono stati solo un modo per crogiolarsi in emozioni trascorse, belle, ma che non possono più tornare, rendendo il solo fatto di vivere una riserva di montagne di tristezza.
5 cm per second può essere considerato un capolavoro non solo a livello grafico (davvero ben realizzati i disegni), musicale e di regia, ma soprattutto per il tatto, la profondità, la sensibilità con la quale sono stati trattati i personaggi e i loro sentimenti. Una storia magnifica perché racconta di vita e lo fa in un modo che se ne viene toccati a fondo. Una storia universale, che comunica a tutti perché parla di esperienze, stati d’animo che chiunque almeno una volta nell’esistenza ha vissuto.
Una visione davvero consigliata, perché 5 cm per second è uno di quei film che non si dimenticano, che rimangono dentro come pochi sanno fare.
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