
Papa Francesco non era nemmeno stato seppellito che già c’era il toto elezioni. Fa parte del gioco, the show must go on, ecc ecc; si dica quello che si voglia, ma non è una cosa che mi sia piaciuta poi molto. Tuttavia, questi sono i fatti e con ciò che si deve avere a che fare, e che piaccia o no, occorre eleggere un nuovo Papa.
Per me la scelta più logica, più di buon senso e la migliore possibile al momento, dovrebbe essere quella del Cardinal Zuppi: è la figura più indicata. Sia come modo di fare, sia come diplomazia, sia come si pone con le persone (cordiale, pacato), oltre al dare continuità all’operato di Papa Francesco, Cardinal Zuppi sarebbe un buon Pontefice. Purtroppo, come spesso accade, essendo la persona più indicata, temo che ciò non avverrà (perché fare una scelta giusta quando si può fare una cavolata?)
I Cardinali Tagle, Besungu e Turkson, non li vedo eleggibli per uno stupido motivo: il primo filippino, gli altri due africani. Che c’entra, si dirà? C’entra, c’entra, basta pensarci un poco. Ma no, sei tu che pensi male, mica vorrai alludere al razzismo…mah, potrei però attaccarmi alla scaramanzia e a certe credenze… mica si vorrà far avverare la profezia di Nostradamus, no?
Un Papa tedesco lo escludo, dato che ce n’è stato uno di recente. Il patriarca latino di Gerusalemme non mi sembra una buona scelta, così come quella del Cardinale Parolin.
Non male se la scelta cadesse sul Cardinal Aveline, vista l’attenzione che dà alle periferie, alle migrazioni, al dialogo tra religioni differenti.
Da evitare invece l’elezione a Papa di un cardinale americano, specie un trumpiano come Burke; neppure Donovan mi sembra una scelta entusiasmante, nonostante si sia opposto alle politiche anti-immigrazione di Donald Trump. A prescindere da Burke, Donovan o qualsiasi altro nome made in USA, sarebbe meglio che la scelta non cadesse su un Cardinale degli Stati Uniti, specialmente se legato in qualche modo a Trump: troppe ingerenze e pressioni. Si dirà che per la scelta di un Pontefice non si devono guardare simili cose, ma basarsi su qualcosa di più elevato; purtroppo, che lo si voglia ammettere o meno, la Chiesa è un’istituzione e ha potere, e dove c’è potere ci sono degli equilibri sia politici sia economici; è sempre stato così, c’è chi lo ha fatto pesare di meno e chi di più (chi ha detto Bonifacio VIII?). Tuttavia, ci sono dei limiti a quello che si può scegliere, e se non si vuole pensare alla spiritualità, si pensi almeno alla decenza; sì, perché non si potrebbe proprio vedere un Papa che promuove le idee trumpiane o se non le promuove, sta zitto facendo finta di niente. Il Papa, essendo, secondo la religione cattolica, successore di Cristo, non può per tale motivo adeguarsi a certe politiche, in primis perché sarebbe una contraddizione, e poi perché così facendo allontanerebbe dalla Chiesa molte persone (e già se ne sono allontanate tante); e visto che i numeri, specie se grandi, sono potere, non sarebbe una scelta tra le più sagge. Sinceramente, di muri imbiancati, bigotti e ipocriti non ce n’è bisogno, dato che ce ne sono già tanti; ogni riferimento a politici italiani di una certa parte che si professano tanto credenti ma coi fatti smentiscono le parole che professano, non è puramente casuale.
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