The Tunnel to Summer, the Exit of Goodbyes è la storia di due adolescenti, Tono Kaoru e Hanashiro Anzu, che s’incontrano in un giorno di pioggia alla fermata del treno; non avendo l’ombrello, il ragazzo dà alla ragazza l’ombrello perché vede che lei è senza e tiene ben stretta una borsa per non farla bagnare, segno che per lei è importante.
Come scopriranno poco dopo, sono nella stessa classe a scuola; Hanashiro praticamente non lega con gli altri compagni (anzi, ci litiga e viene pure alle mani), tranne con Tono, con cui sembra essere entrata subito in sintonia, forse perché hanno entrambi problemi con i genitori: lei vive da sola perché i suoi l’hanno mandata lontano da casa perché vuole seguire le orme del nonno mangaka (che hanno sempre considerato un peso e un fallito), lui vive con un padre alcolizzato dopo che la madre se n’è andata causa la scomparsa della sorella minore. La morte della sorellina ha segnato profondamente Tono, cambiandone il carattere e lasciando in lui una profonda ferita; è convinto che se la sorella non se ne fosse andata, la famiglia non si sarebbe sfasciata.
Le cose sembra che possano cambiare quando una sera, scappando di casa dopo che il padre ubriaco l’ha aggredito, Tono finisce per caso per trovare il Tunnel di Urashima capace, secondo una leggenda metropolitana, d’esaudire qualsiasi desiderio. Mentre lo esplora, trova uno dei sandali di Karen, la sorella, e subito dopo il pappagallino che avevano da piccoli, vivo e vegeto, quando ormai invece nella realtàè morto da tempo. Altra cosa che scopre una volta uscito dal tunnel è che è trascorso una settimana di tempo, mentre per lui sono passati pochi minuti.
Deciso ad approfondire la cosa, decide di ritornarci e a sua insaputa, viene seguito da Hanashiro. I due decidono di collaborare per venire a capo del segreto del tunnel e scoprire se per davvero può esaudire i loro desideri. La ragazza, durante le loro prove, ritroverà le tavole di un manga che aveva disegnato, e vuole esprimere il desiderio di diventare una mangaka affermata, dato che le possibilità per farcela sono poco e ci vuole un talento particolare per avere successo, cosa che lei non ritiene di avere.
Tono, dopo aver letto il suo lavoro, la incoraggia e lei decide d’inviare la sua opera a una casa editrice; con sua sorpresa, viene accettata, ma lei ritiene di non avere ancora successo e per questo decide di andare assieme al ragazzo fino in fondo al tunnel, come si erano promessi di fare.
Tono però non mantiene la promessa perché ha capito due cose: uno, che Hanashiro non ha biosgno del tunnel perché possiede già talento per avere successo; due, che il tunnel non esaudisce tutti i desideri, ma fa rriavere ciò che si è perso. Da solo entra nel tunnel, deciso ad arrivare in fondo al tunnell per riavere la sorella, anche se per farlo nel mondo reale passeranno degli anni.
Hanashiro, anche se sconvolta e staziata dal dolore di non poter rivedere Tono di cui si è innamorata, segue le ultime parole dell’ultima mail inviata dal ragazzo, e diventata una mangaka apprezzata. Tono, dal canto suo, riesce a ritrovare la sorella e mentre è assieme a lei nella loro vecchia casa, ritrova il cellulare che aveva gettato e legge le mail che Hanashiro gli ha inviato aspettandolo per anni. Tono capisce che entrando nel tunnel ha perso qualcos’altro e, incoraggiato dalla sorella, torna indietro.
Hanshiro ormai è una donna, ma quando rivede Tono, è come se il tempo non fosse mai passato e i due si baciano.
Cosa dire di The Tunnel to Summer, the Exit of Goodbyes? Un buon film, che come atmosfere ricorda quelle di Makoto Shinkai (vedere Your name): sognanti, un po’ tristi, che parlano di cose perdute, persone che si allontanano e a volte si ritrovano. Tomohisa Taguchi segue un po’ le tracce di Shinkai, discostandosi dalle atmosfere del manga (almeno questo è quello che si capisce leggendo altre recensioni) e prendendo un’altra direzione dalla versione cartcea (la storia si focalizza solo sui due ragazzi, che appaiono più chiusi e “cupi”). Lo sviluppo del tema amoroso e del capire cosa è importante e di come alle volte si perda di vista ciò che conta inseguendo sogni impossibili, non sarà dei più originali (si è visto tante volte in tante forme diverse), ma svolge il suo compito di creare una storia che prenda lo spettatore e lo porti fino alla fine; il finale può sembrare un po’ affrettato e scontato, ma serve per discostarsi da certe atmosfere tristi(certo, sarebbe stato più interessante mostrare una Hanshiro più adulta che si domanda se Tono sta ancora camminando nel tunnnel, mostarndo lui che ancora insegue il suo sogno e far finire così il film, ma queste sono solo disquisizioni inutili). The Tunnel to Summer, the Exit of Goodbyes è un buon film, ma non sarà annoverato tra quelli memorabili.
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