Arcanum Unbounded è una raccolta di racconti scritti da Brandon Sanderson e ambientati nel Cosmoverso, l’universo dove sono ambientati la maggior parte dei suoi romanzi. Anche se le storie sono a sé stanti e si svolgono su mondi diversi, si può intuire come esse fanno parte di un qualcosa di più grande e hanno un legame. Molto interessante di questa antologia la descrizione dei sistemi in cui si svolgono le varie vicende; come è interessante (e si può dire anche affascinante) la postfazione dopo ogni racconto che mostra come è nato, da che idea ha l’autore ha preso spunto: una scelta che personalmente ho apprezzato molto.
In totale i brani della raccolta sono nove e di alcuni di essi avevo già parlato in precedenza: L’anima dell’imperatore, L’undicesimo metallo, L’allomante Jack e le fosse di Eltania, Ombre per Silence nelle foreste dell’Inferno, Sesto del Vespro. Dopo averli riletti, le impressioni avute la prima volta sono state confermate quasi per tutti (L’alloamnte Jack continua a essere il brano che meno è stato apprezzato), tranne che per L’anima dell’Imperatore, che devo dire mi ha preso molto di più in questa occasione, a dimostrazione che alle volte il giudizio è condizionato dal momento in cui si legge un determinato testo.
Rimane allora da parlare di La speranza di Elantris, Mistborn: storia segreta, Sabbia bianca ed Edgedancer.
Il primo racconto è legato strettamente al primo lavoro pubblicato da Sanderson, Elantris, e per poterlo comprendere è necessario aver letto prima il romanzo. Il testo è un arricchimento della storia principale e cronologicamente è collocato nei momenti finali della vicenda. La speranza di Elantris è carino, anche se non mi ha preso particolarmente, forse perché anche il romanzo non mi aveva colpito come altri lavori dell’autore.
Cosa differente invece per Mistborn: storia segreta, dato che come protagonista si ha Kelsier, uno dei personaggi creati da Sanderson che personalmente ho più apprezzato. Il racconto parte dallo scontro tra il protagonista e il Lord Tiranno narrato nel primo romanzo di Mistborn, L’Ultimo Impero (per chi non avesse letto la saga e non voglia avere SPOILER, si fermi qui): Kelsier brucia l’undicesimo metallo convinto che possa essergli d’aiuto nello scontro, ma le cose non andranno così e lui perderà la vita. Da questo punto in poi il racconto seguirà tutte le sue avventure nel cosidetto aldilà fino ad arrivare alla conclusione della trilogia. Oltre che bello, il racconto serve per comprendere meglio eventi che si sono svolti durante tutti i primi tre romanzi della serie Mistborn (fine SPOILER).
Sabbia bianca porta lo stesso nome dell’omonima graphic novel, com’è logico che sia,dato che descrive una scena presente in essa. Senza la conoscenza della graphic novel il brano in sé non riesce a esprimere tutto il potenziale insito in questo storia.
E infine si giunge a Edgedancer, il racconto più atteso, legato a Scadrial, il mondo delle Cronache della Folgoluce, cronologicamente collocato tra Parole di Luce e Giuramento. Protagonista delle vicende è Lift, una Danzafilo, uno degli ordini dei Radiosi. Fuggita dal luogo dove era diventata una figura importante, perché sentiva che troppi avevano aspettative su di lei, si mette sulle tracce di Buio per impedire che continui la sua opera di eliminare coloro che stanno per diventare Radiosi e fermare così, secondo lui, l’arrivo di una desolazione. Con il suo carattere spensierato e in apparenza alla Peter Pan (che però nasconde una profondità non da poco), Lift si ritroverà in un mare di guai, oltre che di avventure.
A costo di ripetersi come succede con Sanderson, ancora una volta l’autore statunitense non delude: Arcanum Unbounded è una lettura davvero piacevole e interessante per i vari mondi che propone.
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