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Il gioco di Ender

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Il gioco di EnderIl gioco di Ender è probabilmente il romanzo più conosciuto di Orson Scott Card, oltre a essere l’opera che nel 1986 ha vinto sia il Premio Nebula sia il Premio Hugo; nonostante ciò, in Italia non ci sono state molte ristampe e oramai è fuori catalogo e si può trovare solamente nell’usato benché nel 2013 ne sia stato tratto un film diretto da Gavin Hood, con Asa Butterfield, Harrison Ford, Ben Kingsley e Viola Davis parte del cast. Questo probabilmente perché la pellicola al botteghino fu un flop, nonostante diverse nominations ai Saturn Award, tra le quali miglior film di fantascienza; un fallimento difficile da capire, dato che il film era fatto bene e rispettava lo spirito del libro, senza stravolgerlo, rovinarlo o banalizzarlo com’era successo in altre occasioni per altre opere. Certo c’erano state delle semplificazioni (non si fa cenno alla situazione della Terra con i vari schieramenti in tregua tra loro solo per poter fronteggiare la minaccia aliena, si dà meno spazio al fratello e alla sorella del protagonista che nel romanzo hanno un ruolo meno marginale rispetto al film), ma il regista aveva saputo rimanere fedele al lavoro di Orson Scott Card.
In un futuro non molto distante, la Terra è stata attaccata da una razza aliena conosciuta come Scorpioni; a costo di grandi sacrifici, la razza umana è riuscita a ottenere la vittoria, ma la minaccia è sempre presente e così si decide di trovare tra i più giovani chi sarà capace di guidare l’umanità alla vittoria definitiva, seguendoli con uno speciale programma. Andrew “Ender” Wigging è un terzo figlio, ottenuto grazie a una dispensa speciale, dato che a ogni famiglia è consentito di avere al massimo due figli; questo è avvenuto per via delle grandi capacità dei suoi fratelli maggiori, tuttavia inadatti per il ruolo ricercato (il fratello, Peter, ha una grande intelligenza ma è troppo sadico; la sorella, Valentine, è altrettanto intelligente ma troppo dolce di carattere), con la speranza che in lui fossero presenti le qualità ricercate. Visti gli ottimi risultati ottenuti, Ender viene mandato alla scuola di guerra, dove viene volutamente isolato dagli altri ragazzi da chi gestisce la struttura perché sviluppi le capacità di leader nella guerra contro gli Scorpioni. Costretto a farcela da solo, Ender si trova a essere sempre sotto pressione, a dover vincere sempre per essere il migliore, guidando i gruppi di altri ragazzi che gli sono assegnati in battaglie simulate a gravità zero.
Mentre Ender si addestra, sulla Terra, Peter e Valentine, sotto pseudonimo, utilizzano la loro grande intelligenza per manipolare l’opinione pubblica e avere influenza sulla comunità internazionale, in modo così da avere in futuro il posto di comando mondiale.
Sempre più sotto pressione, costretto a difendersi dagli attacchi anche fisici degli altri ragazzi (arrivando, non volendo, a uccidere), Ender deve dare fondo a tutte le sue risorse e a trovarne di altre, arrivando a stravolgere le regole della scuola per ottenere la vittoria, proprio quello che vogliono i suoi supervisori, arrivando così a essere promosso alla Scuola di Comando. Passato un ultimo periodo sulla Terra presso una casa su un lago, convinto da Valentine a proseguire il suo cammino, Ender viene addestrato da Mazer Rackham, l’eroe che cinquant’anni prima ha sconfitto gli Scorpioni, non invecchiato per aver sempre viaggiato su un’astronave a velocità relativistica. Rackham rivela a Ender che gli Scorpioni hanno una mente collettiva, capace di comunicare tra loro telepaticamente, dalla quale gli esseri umani hanno appreso l’ansible, un nuovo modo di comunicazione. Scopre anche che non c’è nessuna prossima invasione aliena, ma che saranno gli esseri umani questa volta ad attaccare e che l’attacco, visto le distanze da coprire, è partito anni prima; Ender avrà qualche anno per essere pronto a raggiungere la flotta umana e guidarla. L’addestramento sotto Rackham è duro, anche se avrà con sé alcuni dei suoi compagni della scuola di guerra: Ender si troverà a gareggiare con quello che è diventato il suo maestro in simulazioni di battaglie stellari sempre più dure. Nell’esame finale che deciderà se sarà il capo della flotta spaziale terrestre, Ender per battere Rackham, che incarna gli Scorpioni che difendono il loro pianeta natale, decide di usare l’arma risolutiva terrestre contro il pianeta alieno, distruggendo tutto quanto. Ender pensa di aver concluso così il suo ultimo test ma scopre che è stato manipolato dagli adulti per l’ennesima volta: non c’è stata mai nessuna simulazione, lui ha sempre guidato tramite ansible l’attacco terrestre, causando ingenti perdite umane ma alla fine vincendo e sterminando la razza aliena.
Per Ender la verità è un colpo tremendo, dato che era arrivato a comprendere il nemico, la capacità che mancava al fratello e alla sorella, e ad amarlo, ritenendo che ci fosse un altro modo per vincere. Pur essendo diventato l’eroe della Terra, deve vivere da esule, perché se tornasse a casa sarebbe nuovamente sfruttato; non gli rimane che andarsene con la sorella verso un pianeta un tempo abitato dagli Scorpioni. Là, scopre che la razza aliena, telepaticamente, si era introdotta nel gioco che faceva ai tempi della scuola di guerra e gli aveva lasciato degli indizi perché trovasse l’ultima loro regina in forma di pupa. Lì, scopre dalla pupa che avendo un modo di comunicare diverso, gli Scorpioni non avevano compreso subito che gli umani erano una razza senziente, ma quando erano arrivati a farlo, avevano cessato ogni velleità di attaccarli e il loro sterminio non era necessario.
Ormai adulto, Ender scrive un libro, La Regina dell’Alveare, dove narra la storia degli alieni rivelando tutto quello che era accaduto. Viaggiando con la sorella a velocità relativistica, il tempo passa in modo diverso e mentre loro sono ancora giovani, il fratello Peter è invecchiato e ormai alla fine del suo cammino chiede a Ender di scrivere un libro su di lui come è stato fatto per gli Scorpioni: nasce così L’Egemone. Entrambi i volumi sono firmati con il nome l’Araldo dei Morti. Nessuno sa che dietro di esso si cela Ender, a parte la sorella.
In cerca di redenzione, Ender, accompagnato da Valentine, parte alla ricerca di un pianeta che possa essere la nuova patria degli Scorpioni.
Il gioco di Ender è un’opera molto valida, che si legge con piacere. La tematica principale è la critica che viene fatta agli adulti sul loro manipolare i bambini e forgiarli per i loro fini; ma quando si giunge al finale, si scopre anche quanto valore viene data alla conoscenza e alla comprensione dell’altro, perché solo così si può raggiungere la verità: senza avere tutte le informazioni necessarie, solo con mezze verità, si giungono a conclusioni errate che portano solo dolore e disastri. Anche se Orson Scott Card è stato spesso criticato per certe sue posizioni, Il gioco di Ender è un libro che andrebbe letto.