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Halloween - La serie cinematografica

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Michael Myers, protagonista della saga di Halloween

Immagine presa da https://it.wikipedia.org/w/index.php?curid=7714020

Halloween è una lunga serie di film iniziata nel lontano 1978 da John Carpenter che ha reso famosa l’attrice Jamie Lee Curtis nel ruolo di Laurie Strode, ma che ha soprattutto reso iconica la figura di Michael Myers, l’assassino protagonista di questa saga al momento arrivata al tredicesimo film (di cui uno però, Halloween III – Il signore della notte, che non ha nulla a che vedere con questo personaggio). Michael mostra la sua natura fin dalla più tenera età, uccidendo sua sorella maggiore; rimane la sorella minore, che perseguiterà per i tanti film che verranno dopo il primo, Halloween – La notte delle streghe. Questa fu una pellicola a basso budget, 300000 dollari, che fruttò 70 milioni di dollari d’incassi, risultando uno dei film indipendenti di maggior successo nella storia del cinema e che fu il capostipite del genere slasher. La particolarità di tale film è che per la maggior parte del tempo è girato in soggettiva, con la macchina da presa che mostra quello che vede lo sguardo dell’assassino, in modo quasi che lo spettatore possa immedesimarsi in lui; un horror urbano dove le scene di violenza e sangue non sono molte, cosa cui si rimedierà nei film successivi facendo però perdere quell’atmosfera che ha fatto avere successo al primo film. Qualcuno ha voluto vedere in Halloween una critica contro la mancanza di morale dei giovani americani negli anni settanta, ma questa è una spiegazione forzata, che poco spiega la ragione delle storie della serie: Michael Myers uccide senza ragione, è una macchina di morte che avanza ammazzando chi si trova sulla sua strada. Per anni viene rinchiuso in manicomio, ma nessuno ha mai capito cosa gli passasse per la testa, sempre che qualcosa gli passasse: Michael è un vuoto con l’istinto omicida, nient’altro. La cosa inquietante, e a tratti assurda, è che non importa quante volte e in che modo Michael venga colpito, lui si rialzerà sempre, progenitore di quel Terminator che diversi anni dopo acquisirà altrettanta notorietà, con la differenza che quest’ultimo è una macchina, mentre Myers è un semplice (si fa per dire) essere umano; alcuni teorizzano che sia la sua furia omicida a farlo tornare sempre dalla morte, ma nel sesto capitolo della serie viene data una spiegazione soprannaturale di questa sua condizione.
Interpretato negli anni da diversi attori, facendo così variare la sua corporatura, ha la particolarità d’indossare (quasi) sempre una tuta da meccanico e di portare (quasi) altrettanto spesso una maschera che non fa mai vedere il suo volto, oltre naturalmente ad avere una forza sovrumana e un istinto predatorio infallibile. Altra particolarità iconica, è la musica, con l’Halloween Theme divenuto un marchio di fabbrica della saga.

La serie regolare, se così vogliamo chiamarla, termina nel 2002 con Halloween – La Resurrezione, con Rob Zombie che nel 2007 realizza un remale\rebooth; lo stesso regista sarà alla guida del film successivo nel 2009, terminando qui la sua parte con la saga, che verrà ripresa nel 2018, e che è un sequel diretto di Halloween – La notte delle streghe del 1978, ignorando tutto quello che è stato detto nei film precedenti, facendo tornare Jamie Lee Curtis e Nick Castle (il primo Michael Myers) e che resteranno per i due film successivi, Halloween Kills e Halloween Ends, ultimo capitolo della serie (per ora) uscito nelle cinematografiche americane nell’ottobre di quest’anno.
Tra alti e bassi (quando la storia è sempre quella (con Michael che perseguita i parenti, uccide chi ha la sfortuna d’incontrarlo, viene eliminato ma tanto si sa che non è morto) e l’unica cosa che cambia è il numero di persone che ucciderà di film in film, non c’è da aspettarsi molto), non si può negare che Halloween non abbia segnato la storia dell’horror, creando un personaggio che è divenuto uno dei serial killer più famosi del cinema e della cultura pop.