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Spiriti Guida

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In diverse culture antiche gli spiriti erano visti come guide, fonte di rivelazione di conoscenze nascoste e verità sconosciute.
Così facevano popoli come i greci, che interpellavano gli spiriti dei defunti, come viene mostrato nell’Odissea quando Ulisse invoca le ombre dei morti, allo scopo di interrogare lo spettro dell’antico indovino Tiresia sul suo futuro; è qui che il re di Itaca, oltre agli spiriti di Agamennone e Achille, incontra quello della madre,morta di crepacuore durante la sua lunga assenza, che lo avvisa di quanto sta accadendo nella propria casa e di come i Proci stiano insidiando il suo trono.
Allo stesso modo facevano i nativi americani con gli spiriti della natura, considerati fonte di saggezza e consigli per qualsiasi situazione.
Se si cerca attentamente, si scopre che qualsiasi popolazione ha creduto e crede in queste cose, anche se vengono chiamate in maniera differente a seconda della religione cui un popolo segue (non fanno così anche i credenti cristiani quando attraverso la preghiera chiedono consiglio e aiuto ai santi, esseri ormai non più umani, ma appartenenti a un mondo superiore, a un piano d’esistenza diverso da quello materiale?).
Con l’intrecciarsi delle culture, con la nascita della psicologia e la riscoperta di tecniche d’iniziazione appartenenti al passato, la religione ha perso parte della sua prerogativa di guida alla spiritualità; in un periodo dove le incertezze aumentano e le istituzioni dimostrano di non essere in grado di dare risposte, essere un centro di gravità e di conforto per le persone, gli individui hanno cominciato a camminare da soli, senza più appoggiarsi ai propri simili, ricercando aiuto lontano da questo mondo (e con mondo non si intende il pianeta su cui si vive, ma la mentalità, il modo di vivere conosciuto, le sue conoscenze e la sua sapienza), rivolgendosi all’Al di Là. E con questo non s’intende il mondo dei morti come si diceva in tempi antichi, il regno oltre la cessazione dell’esistenza, ma piuttosto un altro piano di consapevolezza dove si scoprono essenze capaci di consigliare e far giungere a una comprensione di se stessi, dell’uomo e della vita che prima s’ignoravano.
E’ quanto mostra Igor Ribaldi attraverso I Maestri Invisibili, primo libro di una serie dove riporta quanto appreso dagli incontri con le coscienze incorporee quali sono gli Spiriti Guida di cui parla nei suoi scritti. Incontri che non sono sua esclusiva o solo per pochi, ma che possono essere per tutti coloro che vogliono crescere, imparare, scoprire, dove non c’è bisogno di un intermediario per poter venire a contatto con queste essenze, ma occorre solamente conoscere il cammino, o se si preferisce la tecnica, per poter arrivare a loro, come viene spiegato in Il Mondo Invisibile.
Questo è solo uno dei modi in cui si possono incontrare tali Spiriti Guida; alle volte succede involontariamente, a esempio quando si usa l’Immaginazione (da non confondere con l’Invenzione). Succede agli scrittori (parlo di scrittori veri, che scrivono quello che sentono, quello che nasce dentro di loro, che viene dalle profondità dell’animo, non di scrivani commerciali che sfruttano un genere che va di moda per racimolare soldi e magari alimentare il proprio ego) che attraverso l’immaginazione riportano alla luce verità, frammenti di consapevolezza, d’evoluzione e far accorgerne anche gli altri; le storie che raccontano non sono solo intrattenimento, perché il raccontare una storia esprime ciò che si è e ai lettori piace tanto leggerla o ascoltarla perché fa tornare alla memoria echi di conoscenze svanite, come può accadere con le reincarnazioni e ci si ricorda di altre vite oltre quella che si sta vivendo, apprendendo lezioni e facendo proprie certe esperienze.

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