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Rabbia

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Si prova rabbia per un mondo che va allo sfascio. Ma la rabbia non è rivolta per la rovina in sé (che non piace e non fa certo piacere vederla), ma perché non si vuole fare niente per evitarla, quando invece con responsabilità e impegno si potrebbe costruire qualcosa di nuovo che funziona. E’ questo lassismo, questa accidia, questo lasciar andare, che fa rabbia.

Si prova rabbia per la costante mancanza di rispetto a cui l’individuo è sottoposto, non più considerato come persona ma come numero, oggetto atto a dare energie, mezzi, ai grandi gruppi quali sono multinazionali e istituzioni che lo sfruttano finché è utile e poi lo accantonano (quando non lo schiacciano) nel momento in cui non è più utile.

Si prova rabbia nel vedere raccomandati, furbi, truffatori, disonesti passarla sempre liscia, rimanendo impuniti e continuando a fare come hanno sempre fatto, senza mai pagare per le proprie azioni.

Si prova rabbia nel vedere sempre le solite facce nei posti di potere, dove nulla cambia, dove tutto resta uguale anche se viene asserito il contrario. Possono cambiare i nomi (Berlusconi, Renzi, Salvini, Grillo), ma sono tutti uguali, tutto dello stesso stampo, tutti intenti a continuare a prendere in giro la popolazione e a fare solamente il proprio interesse, cercando d’accaparrarsi una poltrona e di mantenerla (leggere questo articolo per approfondire la questione).

Si prova rabbia nel vedere imprenditori, politici, banche, multinazionali, che, dopo aver fatto quello che gli pareva, dopo aver calpestato e usato i lavoratori e i cittadini comuni, dopo essere stati la causa della crisi economica che si sta vivendo, chiedono proprio a quelli che hanno calpestato di aiutarli, di dargli una mano, di trovare idee per risolvere questo stato delle cose. Per fare alcuni esempi dello sbando in cui ci si trova e con che tipo d’individui si ha a che fare, basta pensare a Renzi e al suo chiedere idee per venire fuori da una situazione in cui non sa dove mettere le mani, ritrovandosi poi come al solito a difendere i poteri forti e a fare l’interesse degli imprenditori (emblematiche le parole di uno dei suoi ministri, Poletti, quando asserisce che gli imprenditori devono essere liberi di fare quello che vogliono). Oppure, per restare in ambito letterario dato su Le Strade dei Mondi si parla spesso di libri, del post di Fanucci dove l’editore chiede aiuto ai lettori perché trovino soluzioni per risolvere il problema del calo della vendita di libri e dove si pone la domanda di come mai si è giunti a questa situazione. I casi sono due: o si conosce benissimo la risposta e si cerca di fare quelli aperti e disponibili al dialogo per ingraziarsi i lettori (quindi è una presa in giro e la rabbia è sacrosanta) oppure si è privi d’intelligenza e allora ci si domanda perché si è scelto di fare il lavoro dell’editore se non si è capace di risolvere i problemi legati a esso (e anche qui c’è rabbia perché la legge dell’ignoranza non è più tollerata). In ogni caso, se si vuol capire come si è finiti in questa situazione editoriale, si leggano questi articoli Influenze e deterioramento delle storie e dello stile del Fantasy contemporaneo, Qualche osservazione sulla percezione da parte dei lettori dei romanzi fantasy realizzati in Italia, sta andando l’editoria? e si cominci a usare un po’ la testa e la responsabilità.

Si prova rabbia perché per anni in campo editoriale non si è fatto altro che puntare sul guadagno immediato, sul non investire, sul pubblicare mediocrità, sul non avere capacità ed esperienza, sul puntare sulla moda e su cose (libri è una parola troppo grossa per certe pubblicazioni) semplici che non facessero pensare. E ora che il boomerang sta tornando indietro, dopo aver preso in giro e mancato di rispetto ai lettori, dopo aver fatto come si voleva, si ha il coraggio di chiedere a tali persone di aiutarli, di tirarli fuori dai guai quando nei guai ci si è cacciati da soli, anzi, si è stati i suoi creatori.

Si prova rabbia per un mondo che sempre più usa due pesi due misure, dove chi è al potere, in ruoli di comando e controllo pensa di poter fare quello che gli pare e rimanere impunito: per questo si guardino le trasmissioni di Report, i sempre più numerosi casi di malaffare come Mafia capitale (che però è solo la punta di un iceberg ricopre tutte le istituzioni), ma anche quello che accade in America tra polizia e neri, in India dove gli stupratori sono rilasciati immediatamente e possono tornare liberi a massacrare e ammazzare le donne vittime della loro brutalità e violenza, e in tante altre parti del mondo.

Si prova rabbia per come gli individui si adeguano a un sistema fallito, perdendo la propria libertà, l’onestà intellettuale, la dignità, rendendosi schiavi di un modo di vivere che è solo apparenza e falsità, che impoverisce solamente.

Tanti, istituzioni e potenti in primis, sono così ciechi e ottusi che non si stanno rendendo conto di uno stato d’animo che sta crescendo sempre più, anzi, non fanno altro che agire in un modo che non fa che ingrossarlo. Di questo passo si arriverà al punto di rottura e dopo essere stato compresso tanto a lungo, questo stato non potrà che portare a una grossa esplosione e alle sue disastrose conseguenze: creare e accumulare tensioni, come ha insegnato la storia, non ha mai portato nulla di buono. Le due Guerre Mondiali avrebbero dovuto insegnarlo: si è così ignoranti da voler fare il “non c’è due senza tre”?
C’è da augurarsi che lo stato delle cose cambi nel futuro immediato, che qualcosa di nuovo, di più responsabile, di più valido inizi, ma non si è tanto speranzosi, non tanto per le poche prospettive che si vedono, quanto proprio per la mentalità che tanto è diffusa in un così alto numero di persone. Perché una delle verità è questa: i cambiamenti cominciano sempre dal singolo e se il singolo non ha volontà di rinnovarsi, di cambiare, nulla potrà mutare.

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