Racconti delle strade dei mondi

Il falco

L’inizio della Caduta

 

Jonathan Livingston e il Vangelo

Jonathan Livingston e il Vangelo

L’Ultimo Demone

L'Ultimo Demone

L’Ultimo Potere

L'Ultimo Potere

Strade Nascoste – Racconti

Strade Nascoste - Racconti

Strade Nascoste

Strade Nascoste

Inferno e Paradiso (racconto)

Lontano dalla Terra (racconto)

365 storie d’amore

365 storie d'amore

L’Ultimo Baluardo (racconto)

365 Racconti di Natale

365 racconti di Natale

Il magazzino dei mondi 2

Il magazzino dei mondi 2

365 racconti d’estate

Il magazzino dei mondi 2
Aprile 2024
L M M G V S D
1234567
891011121314
15161718192021
22232425262728
2930  

Archivio

Non dimenticare d'essere bambini

No Gravatar

«…Questa sera ho ricevuto una telefonata da un vecchio amico, un certo Mike Hanlon. Mi ero completamente dimenticato di lui, Ricky Lee, ma non è questo che mi ha spaventato. In fondo ero solo un ragazzo quando lo conoscevo e i ragazzi sono abbastanza smemorati. Non trovi? Ma sì. Puoi scommetterci la testa. No, quel che mi ha spaventato è stato che ero sceso per venire qui quando mi sono accorto che non mi ero solo dimenticato di Mike. Mi ero dimenticato di tutto quel che significa essere ragazzo.» (1)

Tanto tempo fa, quando eravamo bambini, il nostro universo andava prendendo una certa forma; ed eravamo certamente noi a dargliela (chi altro?); e anche se allora eravamo molto piccoli, quella forma era più grande di ciò che poi ci hanno obbligato a vedere, a capire, e a diventare. Lo era, sì; ed è facile dimostrarlo: i giorni e le notti, la luce e i colori, gli affetti e le sensazioni di allora, ci sconvolgerebbero per la loro intensità, se potessimo riviverli oggi. (2)

Quanto si guadagna e quanto si perde crescendo? Dipende da come si vive. Quello che però spesso accade è che si dimentica quello che è stato, che si è provato. Alle volte è una cosa naturale, altre volte è una cosa voluta. Restare ancorati al passato è sbagliato perché non fa vivere il presente, ma anche dimenticare il passato è qualcosa di sbagliato, perché fa dimenticare sia le cose belle e quanto di positivo hanno dato, sia gli errori e le lezioni che da essi c’è da apprendere.
Quello che spesso si perde è quel punto di vista che rendeva il mondo un posto pieno di opportunità e speranza, di scoperte e promesse. E lo si perde perché società, istituzioni, fanno credere che sia qualcosa d’immaturo, d’infantile, perché sognare è qualcosa da deboli, mentre nel mondo occorre essere duri, spietati, furbi e saper colpire e sfruttare i punti deboli degli altri. “Bisogna ragionare da adulti, occuparsi delle cose concrete”, è quello che tanti insegnano. Ma non si accorgono che così facendo ci s’impoverisce. Sognare però non significa stare con la testa fra le nuvole, infilare la testa nella sabbia per non vedere la realtà: significa semplicemente seguire le proprie ispirazioni e non quelle imposte dagli altri (che hanno sempre un tornaconto a far sì che ci si adegui, mentre l’individuo ha più che altro da perderci). Significa ritrovare se stessi e come si era, quell’essere bambini che rendeva le cose diverse, alle volte speciali e faceva essere più vicini e uniti agli altri.

1. It. Stephen King. Sperling&Kupfer Economica 2009 Pag.87
2. Agenda degli angeli (L’Angelo delle antiche promesse). Igor Sibaldi. Frassinelli. 2012

Leave a Reply

You can use these HTML tags

<a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>