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Recensione L'Ultimo Potere e L'Ultimo Demone

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L'Ultimo DemoneSul blog Sole e Luna c’è la recensione a L’Ultimo Potere e L’Ultimo Demone. Sì, in un unico articolo si parla dei due libri ed è anche giusto che sia così, dato che le due opere sono strettamente legate tra loro (come già scritto in un altro pezzo, in origine dovevano essere un volume unico, ma per sviluppare meglio le vicende, e far sì che i vari intrecci  non si accavallassero in maniera poco chiara, ho preferito effettuare una separazione).
Ringrazio Annalisa Sutto sia per la recensione, sia per la segnalazione dei refusi.
Mi fa piacere quando mi si segnalano cose che mi permettono di migliorare il testo; mi fa molto meno piacere invece aver commesso degli errori, ma anche da questo c’è da imparare ed è un bene (mi verrebbe da dire che è naturale imparare dagli errori, ma meglio non dare mai le cose per scontate). Accade che rileggendo spesso un proprio testo sorga una certa assuefazione a esso e per quanto attenti, qualcosa scappa: questo però non deve accadere e pertanto l’attenzione deve essere ancora maggiore. I refusi non mi piacciono quando li trovo nei libri di altri autori, figurarsi in quelli che ho realizzato io. Da questa esperienza ho imparato diverse cose: se si vuole un risultato ottimale, non si devono portare avanti due lavori allo stesso tempo (ci sono autori, es. Brandon Sanderson, che riescono a lavorare su più fronti, ma è anche vero che hanno anche un entourage numeroso che li aiuta, il che fa molto la differenza) e questa è una cosa che non ripeterò più in futuro. Inoltre, bisogna stare attenti a quello che fa Word e controllare tutto della formattazione del testo, anche quando si pensa che sia a tutto a posto; sì, perché diversi refusi trovati nel testo erano parole (o parti di parole) con una diversa grandezza di carattere. Devo ancora capire com’è successo, ma in diversi casi, Word, invece di usare grandezza di carattere 12 per il font Times New Roman, ha usato 11; una cosa che con questo programma non ci si accorge visivamente a video (sono praticamente grandi uguali), ma che ben si vede quando si fa la conversione del file rtf o doc in epub. Qualcuno potrebbe dire che sono inezie, ma non sono d’accordo, perché è fastidioso durante la lettura avere parole (o parti di parole) più piccole. Questo non mi era mai successo, ma ora so come evitarlo e far sì che non si ripeta. Una revisione approfondita di L’Ultimo Demone verrà quindi fatta di nuovo, ma intanto una veloce è già stata effettuata, eliminando i refusi già individuati e gli errori di formattazione, e negli store ora è presente una versione più corretta di quella precedente.
Ora una piccola riflessione. Fa piacere ricevere complimenti, ma se penso a quello che ho scritto, non ritengo di aver realizzato qualcosa di originale, creato dalla mia fantasia, perché esso è basato sull’osservazione della realtà che stiamo vivendo. Mi piacerebbe che quanto fatto sia frutto di fervida immaginazione, invece si tratta di riportare nelle vicende di I Tempi della Caduta quanto sta accadendo ogni giorno. Per quanto tanti inneggino all’ottimismo, al pensiero positivo, di positivo c’è ben poco: la follia sta sempre più prendendo piede nelle persone, ci sono casi sempre più eclatanti di violenze gratuite, omicidi mossi da motivi futili. La dignità umana perde sempre più valore, viene sempre più calpestata in nome del profitto e del denaro. Gli estremismi crescono, idem l’arroganza e la prevaricazione, sta diventando tutto un tutti contro tutti; il caos sta prendendo piede, anzi sta dilagando. Le istituzioni se ne fregano delle persone non tutelandole, lasciando che le cose degenerino. Le persone sono sempre più senza controllo.
Vorrei tanto aver inventato le cose; invece ho raccontato la realtà, solo cambiandole l’abito.

Passando a un argomento più leggero per ridere un po’ (perché non ci si può sempre deprimere con una realtà sempre più preoccupante), nella recensione si parlava di trovare magari nuova vita per le opere scritte in una trasposizione cinematografica. E visto che sognare e fantasticare non costa nulla (almeno per il momento 😀 ), sarebbe tanta roba se i film su L’Ultimo Potere e L’Ultimo Demone avessero come regista George Miller: sarebbe la persona per me appropriata, dato che proprio i suoi primi tre film su Mad Max hanno contribuito a ispirare i lavori che ho realizzato. Miller saprebbe dargli un’impronta adrenalinica che renderebbe molto bene le vicende narrate (vedere Mad Max: Fury Road); questo limiterebbe la parte più introspettiva, ma si sa che se ben fatte le immagini possono rendere ugualmente bene la parte cartacea (e qui mi viene in mente 5 cm per second, che non c’entra niente con tutto questo, ma è perfetto per far cogliere allo spettatore i sentimenti dei protagonisti con poche immagini). In uno scambio di mail, Annalisa invece vedeva meglio Guillermo del Toro o Shyamalan. Di del Toro ho visto (alla regia) La spina del Diavolo, Pacific Rim, i due su Hellboy,  Blade II, il bellissimo Il labirinto del fauno; sempre di del Toro, ma qui è solo co-sceneggiatore, ho visto la trilogia su Lo Hobbit. Di Shyamalan (sempre alla regia) ho visto il bellissimo Il sesto senso, Unbreakable-Il predestinato, The Village, E venne il giorno (un consiglio: se siete depressi, vedete quest’ultimo in un altro momento) (voce fuori campo: consiglia quello che ha parlato di un mondo dove tutto è rosa e fiori) ( 😀 ).
Tra questi tre la scelta non sarebbe facile (anche se alla fine rimarrebbero Miller e del Toro) ma di sicuro ci sarebbe un regista su cui sarebbe preferibile non puntare, trovandomi d’accordo con una battuta che ho sentito, mi sembra di Guillermo del Toro, ma non sono del tutto sicuro (mi si corregga se sbaglio): “Non chiedete a Peter Jackson di fare la trasposizione cinematografica di un libro: ne farà una trilogia.” Nel mio caso sarebbero sei film, meglio sarebbe allora fare una serie tv (ma da non fare sceneggiare a George Martin, che non prenda idee per andare avanti con Le cronache del ghiaccio e del fuoco 😀 ).

 

3 comments to Recensione L’Ultimo Potere e L’Ultimo Demone

  • Il refuso scappa sempre (è davvero incredibile come dopo un po’ che si rilegge un proprio testo non si notano più gli errori) e oltre alle soluzioni che hai citato, un’altra fondamentale consiste nel far leggere le bozze a un’altra persona (ovviamente una persona che conosce bene la grammatica e la sintassi…). Io sono in una botte di ferro perché quando mi è capitato di pubblicare qualcosa ho come lettrice mia madre… pignolissima professoressa di lettere! 🙂

    • Sì, avere per madre una professoressa di lettere è una fortuna in questo frangente 🙂
      Purtroppo a rileggere più volte un testo ci si fa l’abitudine e, quasi per magia, non si notato i refusi, cosa che non succede con un testo non ancora letto. Avere qualcuno di preparato al fianco farebbe comodo.

  • […] Caduta. La revisione effettuata è andata a correggere quei refusi che erano stati segnalati nella recensione fatta da Annalisa Sutto, che ancora ringrazio per aver così permesso di migliorare il lavoro […]

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