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Invictus

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Dal profondo della notte che mi avvolge,
buia come il pozzo più profondo che va da un polo all’altro,
ringrazio gli dei qualunque essi siano
per l’indomabile anima mia.

Nella feroce morsa delle circostanze
non mi sono tirato indietro né ho gridato per l’angoscia.
Sotto i colpi d’ascia della sorte
il mio capo è sanguinante, ma indomito.

Oltre questo luogo di collera e lacrime
incombe solo l’Orrore delle ombre,
eppure la minaccia degli anni
mi trova, e mi troverà, senza paura.

Non importa quanto sia stretta la porta,
quanto piena di castighi la vita,
io sono il padrone del mio destino:
io sono il capitano della mia anima.

Invictus, William Ernest Henley

Questa poesia ha acquisito maggiore popolarità grazie al film Invictus – L’invincibile di Clint Eastwood. Un film che narra la storia di Nelson Mandela, dalla sua liberazione alla vittoria ai mondiali di rugby in Sudafrica della propria nazionale.
Certo, la storia raccontata nella pellicola può essere edulcorata rispetto a quanto realmente accaduto, ma il suo spirito è quello di far cogliere un messaggio importante, che tutti gli uomini dovrebbero ricordare: l’unità rende forti, la divisione indebolisce.
Ma per unità non s’intende aderire meccanicamente o obbligatoriamente (nel senso che si è obbligati) a un’idea, a uno stare tutti dalla stessa parte, perché altrimenti non si fa altro che seguire la linea dei regimi, dove importa solo obbedire, senza capire quello che si sta facendo. Perché si raggiunga un’unità che renda le cose migliori per tutti occorre essere consapevoli della strada da intraprendere, occorre comprendere che gli odi, i pregiudizi e tutti quei pesi inutili che causano sofferenze e limitatezze vanno lasciati indietro perché qualcosa di nuovo possa essere creato.
Occorre che ognuno faccia la sua parte, sia responsabile della parte di mondo con cui entra in contatto, perché gli uomini sono specchi, facce della stessa essenza, abitanti dello stesso mondo. Non occorre essere eroi per cambiare il sistema, ma essere saldi nelle proprie convinzioni, anche se questo può costare fatica, sacrifici, rendere soli e abbandonati dagli altri. Le grandi persone conosciute dalla storia e dalle moltitudini non hanno fatto altro che non mollare, continuare per una strada che ritenevano giusta, che solo loro riuscivano a volere. Certo, con il tempo l’idealizzazione ha accresciuto la dimensione di tali figure, ma la loro grandezza è centrata su un’unica cosa: l’essere consapevoli che nessuno può togliere la capacità di scegliere.

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