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Il sapore della vendetta

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il-sapore-della-vendetta-abercrombieOgni opera di Joe Abercrombie ha avuto un tema dominante: per la trilogia di La Prima Legge è stato la politica con i suoi intrighi, per The Heroes è stato il campo di battaglia. Per Il Sapore della Vendetta, come dice già chiaramente il titolo (in originale Best Served Cold, che si rifà a una frase di Pierre Choderlos de Laclos La vendetta è un piatto che va servito freddo) il fulcro delle vicende ruota attorno alla vendetta che spinge Monzcarro Murcatto ad agire. Uno sviluppo delle vicende che nel modo di agire ricorda Beatrix Kiddo (interpretata da Uma Thurman) dei due film di Kill Bill di Quentin Tarantino: anche nel romanzo di Abercrombie la protagonista subisce il tradimento di una persona di cui si fidava, vede morire una persona a lei cara e si ritrova, dopo essere scampata in maniera davvero fortunosa, a pianificare lo stesso destino per i suoi carnefici dopo una lunga degenza per le profonde ferite fisiche subite.
Monza (diminutivo di Monzcarro), dopo essere stata a capo dell’esercito mercenario delle Mille Spade, si ritrova da sola a cercare alleati per mettere in atto la sua vendetta: i mezzi non le mancano di certo (data la fortuna accumulata facendo la mercenaria e custodita in un luogo sicuro), deve solo trovare le persone adatte per portare a termine i suoi propositi, dato che il suo obiettivo finale è un pezzo grosso: il Granduca Orso di Styria.
E’ così che s’incontrano vecchie e nuove conoscenze. Brivido, già visto in La Prima Legge, giunto a Talins per cominciare una vita diversa da quella del Nord e divenire una persona migliore. Come sono già stati conosciuti Scilo Vitari (una Pratica che lavorava per gli Inquisitori dell’Unione) e Nicomo Cosca (mercenario che si trova sempre in condizioni disagevoli, per non dire disperate, dopo essere riuscito sempre a dilapidare vere e proprie fortune). A loro si aggiungono l’ex detenuto Ghigno (ossessionato dai dadi e dai numeri), Morveer (Mastro avvelenatore, che soffre di un complesso d’inferiorità che si porta dietro fin da piccolo e vuole dimostrare a tutti la sua grandezza) e Day (sua assistente, sempre intenta a mangiare qualcosa).
Ognuno di loro dà il proprio contributo nel portare a termine la missione e risulta essere fondamentale per ogni assassinio dei sette che si trovano sulla lista di Monza. Ma come è tipico della vita i piani non vanno mai come sono stati congegnati e l’imprevisto scombina sempre i progetti; senza contare che sangue chiama sempre sangue, innescando un circolo che non ha mai fine. E’ così che si scopre che Monza non è l’unica ad avere come obiettivo la vendetta, ma che tutti hanno torti da voler vendicare, perché tutti sono stati in un qualche modo traditi da qualcuno, soprattutto da chi non ci si aspettava: è attraverso queste vicende che salta fuori la vera natura di ciascuno, mostrando come spesso la realtà sia diversa da come l’apparenza invece fa vedere.
La violenza e il brutale realismo che sono tipici di Joe Abercrombie si mantengono sempre sui soliti livelli, tuttavia l’opera pare avere toni meno cupi rispetto a La Prima Legge, forse perché la vendetta è un sentimento più comprensibile, quasi più umano, rispetto alle macchinazioni politiche che sfruttano qualunque cosa senza guardare in faccia nessuno, sacrificando tutto in nome del potere come ha fatto il Primo Mago Bayaz.
Come le altre opere tradotte e pubblicate da Gargoyle di Abercrombie, il formato del volume si mantiene con copertina rigida e sovracopertina, ma rispetto ai volumi precedenti si è avuto un aumento del prezzo passando da 19.90 E a 24.90 E; un aumento che si può cercare di giustificare con la presenza di diverse mappe (una per ognuna delle sette parti in cui è diviso il romanzo; sette come le persone che devono essere eliminate e i luoghi in cui si trovano), anche se sono in bianco e nero e sono realizzate con un tratto semplice e non molto ricche di particolari. Tuttavia, l’aumento del prezzo non fa mantenere lo stesso livello di attenzione nei riguardi del testo avuto in precedenza, dato che i refusi sono numerosi, più di quanto sia lecito aspettarsi.

6 comments to Il sapore della vendetta

  • Com’è questo Abercrombie? Complesso (e lungo) come Erikson o si fa leggere più facilmente?

    • Abercrombie ha uno stile più diretto e le trame sono meno complesse rispetto a quelle di Erikson perché meno ampie: con Erikson si ha a che fare con intere nazioni, continenti e anche altri piani d’esistenza; con Abercrombie la portata degli eventi e delle aree dove essi si svolgono è più limitata.
      Una lettura più facile rispetto a quella Malazan, ma meno epica; resta comunque valida, è realista e disincantata come quella di Erikson. Il giudizio nel complesso è positivo con The Heroes a mio avviso il libro migliore seguito da Il Sapore della Vendetta: Abercrombie dà il meglio in romanzi autoconclusivi piuttosto che raccontare di vicende che necessitano di più volumi per svilupparsi.
      Unico neo trovato nell’ultimo volume letto rispetto ai precedenti è l’aver dato più spazio alle scene di sesso e averle mostrate nei dettagli come già fatto da autori come Martin e Morgan; di questo non mi scandalizzo, ma a mio avviso è una di quelle scelte atta ad attirare lettori, più che a essere funzionale alla storia. Anche in The Heroes c’erano scene di sesso, ma non c’era compiacimento nel descriverle e soprattutto avevano un senso (come quella in cui Bremer Dan Gorst va con una prostituta)

  • Anche per i miei gusti le scene troppo esplicite, se non c’è un motivo per metterle… bah.

  • E finalmente l’ho letto. Sto scrivendo un commento, che forse pubblicherò entro una settimana (lo spero). Non mi è piaciuto come i libri della trilogia, e i motivi potrebbero essere parecchi ma, soprattutto, a un certo punto non c’è più un personaggio per cui parteggiare, nemmeno Monza. Tutti troppo feroci e negativi.
    Segnalo comunque che tutti e tre i libri autoconclusivi dell’ambientazione La Prima Legge, su kindle e in lingua inglese, costano all’incirca quanto questo solo tomo tradotto in italiano. Ammetto comunque che le mappe sono una cosa inguardabile sul kindle.

    • A me Il sapore della vendetta è piaciuto un po’ di più della trilogia, ma non arriva a The Heroes, il libro che ho preferito di Abercrombie. Personaggi che si salvano non ce ne sono, ma dopo aver visto quanto potesse essere bastardo Bayaz, il resto mi sembra con qualche luce (anche se piccola).
      Sulla questione prezzo non mi sorprendo (una questione su cui sono tornato più volte per quello che vedo in Italia). Gargoyle ha aumentato non di poco i prezzi e ha una politica che ultimamente non mi fa presagire qualcosa di buono: ho visto in libreria una delle sue ultime uscite (Brent Weeks, Il Prisma nero), un romanzo di 500 pag. in originale qua diviso in due parti al prezzo di quasi 20 E a volume.

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