Racconti delle strade dei mondi

Il falco

L’inizio della Caduta

 

Jonathan Livingston e il Vangelo

Jonathan Livingston e il Vangelo

L’Ultimo Demone

L'Ultimo Demone

L’Ultimo Potere

L'Ultimo Potere

Strade Nascoste – Racconti

Strade Nascoste - Racconti

Strade Nascoste

Strade Nascoste

Inferno e Paradiso (racconto)

Lontano dalla Terra (racconto)

365 storie d’amore

365 storie d'amore

L’Ultimo Baluardo (racconto)

365 Racconti di Natale

365 racconti di Natale

Il magazzino dei mondi 2

Il magazzino dei mondi 2

365 racconti d’estate

Il magazzino dei mondi 2
Aprile 2024
L M M G V S D
1234567
891011121314
15161718192021
22232425262728
2930  

Archivio

Il Maestro dei Sogni e Strade Nascoste

No Gravatar

Il maestro dei sogni di Olga KharitidiIl Maestro dei Sogni di Olga Kharitidi è un libro che mi è capitato di trovare e leggere di recente e che racconta l’esperienza della psichiatra russo-americana nella sua iniziazione alla tecnica millenaria degli sciamani uzbeki di Samarcanda, i Guaritori del Sogno. La lettura dell’opera è gradevole e scorrevole, mai pesante, che dà spunti interessanti di riflessione e, se si vuole, anche d’aiuto nella comprensione dei traumi e della loro risoluzione.
Quello che mi ha colpito è il fatto che ci sia un punto in comune con Strade Nascoste; quanto scritto da Olga Kharitidi è qualcosa che esiste da secoli e io, scrivendo qualcosa di simile nella mia opera, non ho scoperto nulla di nuovo. Tuttavia, quando ho scritto quello che ho scritto, non ero a conoscenza di tali concetti e quanto realizzato è stata un’idea, o se si vuole un’intuizione, che ho reputato funzionale alla scena che stavo descrivendo. Non deve sorprendere la cosa, non si è di fronte a nulla d’eccezionale: è già capitato che siano sorte idee senza sapere che esse erano già state pensate e scoperte, vuoi per via dell’inconscio collettivo, vuoi perché magari gli esseri umani sono collegati tra loro da qualcosa d’invisibile e che li connette alle conoscenze esistenti.
Anche se è interessante e importante scoprire come vengono alla luce certe idee, in questo momento l’attenzione viene focalizzata su cosa tale idea trasmette.

Ghendor non fece altre domande sull’argomento, sapendo che non ci sarebbero state risposte: non era ancora venuto il tempo. «C’è una cosa che non capisco ed è legata ai miei timori» disse dopo qualche momento. «Perché la mia paura portava avanti una parte di me che non si riusciva a staccare dall’infanzia? Perché era così ancorata a dove ero nato e ai miei genitori, al timore di non rivederli più? Non ho mai avuto separazioni che potessero creare un trauma tale da generare un’emozione del genere.»
Aliman mise le mani dietro la schiena. «La paura che hai sentito è una parte di tua madre: un trauma che ha lasciato un segno nel suo animo e che inconsciamente ti ha trasmesso alla nascita. Si è dovuta separare molto giovane dai luoghi cui teneva, costretta ad andarsene per lavorare e poter mangiare, stando lontano dai suoi genitori per molto tempo. La paura di non rivederli, di essere abbandonata, le ha lasciato una cicatrice mai guarita. E alla tua nascita è passata a te. Ecco perché vivevi quelle emozioni e non ne capivi bene il motivo.» Si fermò. «Ecco perché nella Rivelazione s’insiste sulla risoluzione dei conflitti interiori: non solo per vivere meglio, ma anche per non correre il rischio di trasmettere ad altri i propri timori, o colpe, come sono chiamate, e far pagare a loro le proprie mancanze.»
«Mia madre mi ha raccontato della sua infanzia, di quanto le è capitato: non può essere stato questo ad avermi condizionato?»
«Ti ha reso il timore a un livello di coscienza più alto, ma non l’ha fatto nascere. Puoi far fatica a crederci, ma è così: fa parte del complesso gioco della vita.»
Strade Nascoste – Capitolo XVII. La foresta di Hestea.

«Nelle storie familiari ci sono tragedie molto più gravi di quanto potreste mai immaginare. Le persone imparano a nasconderle a se stesse e ai loro figli. Giocano a nascondino con gli spiriti del trauma; secondo voi come va a finire? Nella maggior parte dei casi sono le persone a perdere, perché, anche se loro non ricordano, i loro geni – quelle infallibili particelle di memoria – non dimenticano nulla e la ferita resta aperta finché non viene curata.
«Funziona così anche nelle cose più piccole. Poco dopo essere venuti al mondo, nell’archivio della nostra memoria si cominciano ad accumulare ferite, il meccanismo è lo stesso della teoria darwiniana della sopravvivenza del più forte, ma in questo caso viene applicato alle realtà psichiche. Ogni creatura tenta di sopravvivere e questo vale anche per gli spiriti del trauma: devono “nutrirsi”. Hanno sempre fame e si procurano il loro cibo provocando altre ferite. Come spiegate il paradosso per cui le vittime di abusi si trasformano a loro volta nei peggiori carnefici? Sembra illogico, ma per gli spiriti del trauma è assolutamente normale sopravvivere dentro alle vittime di abusi attraverso le loro ferite e nutrirsi ricreando quelle ferite.
Il Maestro dei Sogni. Olga Kharitidi. Oscar Mondadori 2003, pag.56

Leave a Reply

You can use these HTML tags

<a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>