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Fortezza Superdimensionale Macross

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un'immagine con i personaggi e i mezzi di Fortezza Superdimensionale Macross in RobobtechFortezza Superdimensionale Macross è una serie del 1982, conosciuta in Italia soprattutto perché facente parte della serie Robotech, dove fu fatto un lavoro di riscrittura della sceneggiatura da parte della Harmony Gold nel 1985 per collegarla ad altri due anime, Chōjikū kidan Southern Cross e Kiko soseiki Mospeada, e farne diventare una storia unica. A differenza di tanti cartoni animati che erano stati trasmessi in Italia in quel periodo sulle emittenti televisive (se si toglie Gundam), incentrati prevalentemente sui combattimenti tra il robot difensore della Terra e quelli invasori (dove le munizioni sembravano non finire mai e dove gli alieni sembravano accanirsi contro il Giappone, attaccando con un mostro alla volta), la serie Macross ha tematiche molto più varie e profonde.
Tutto inizia nel 1999, quando sulla Terra, su Macross, si schianta una ciclopica astronave aliena. Dal suo studio vengono fatte nuove scoperte tecnologiche, soprattutto in campo bellico, con la costruzione a esempio dei Varitech VF-1 (o Valkirye). Ma la sua presenza porta l’arrivo dell’immensa flotta degli Zentradi, un popolo alieno di giganti molto simili agli umani, dedito unicamente alla conquista e alla guerra. Per sfuggire all’attacco, l’SDF-1 (così è stata chiamata la fortezza superdimensionale) fa un salto nell’iperspazio, iniziando una lunga odissea che dai confini del sistema solare la vede voler ritornare sulla Terra, sempre braccata dalla flotta nemica convinta che in essa ci siano i segreti delle misteriosa Protocultura. Nel mentre, all’interno della gigantesca nave si è andata a ricreare una piccola società umana (gli abitanti della cittadina di Macross hanno fatto anch’essi il salto nell’iperspazio), cercando di costruire una parvenza di normalità in un contesto anomalo e straniante come può essere quello di essere in mezzo all’universo e a un conflitto alieno. All’interno dell’SDF-1 sorgono negozi, attività commerciali, viene anche fatto un concorso di bellezza per rendere meno dura la vita e non far pensare alla gente la situazione in cui si trova. Il concorso vede vincitrice la giovane Lynn Minmay, e la lancerà nella carriera di cantante, diventando un’icona di Macross e non solo: le sue canzoni, il suo modo di fare, non solo faranno braccia nel cuore del giovane pilota Hikaru Ichijyo (nella serie Robotech conosciuto come Rick Hunter), con cui avrà una travagliata relazione, ma anche in quello degli alieni, avendo un ruolo determinante nello scontro.

Fortezza Superdimensionale Macross offre molti spunti di riflessione e una profondità di trama e dei personaggi notevole. Lo spettatore non solo viene coinvolto dalle vicende del protagonista Hikaru Ichijyo (che da civile diventa militare, prendendo parte attiva nella lotta, con le difficoltà dell’addestramento, la paura della battaglia, di morire, lo sbigottimento della scoperta del nemico, la perdita di compagni e amici, il peso delle responsabilità) o degli altri personaggi (l’instabile, indecisa, capricciosa, nonché affascinante Lynn Minmay, il carismatico comandante Roy Fokker, la rassicurante Claudia LaSalle, l’introversa e decisa Misa Hayase, il capitano Global, l’asso dei cieli Maxmilian Jenius), ma anche dal confronto tra due razze differenti, che in realtà hanno in comune più di quanto si pensi. Ma prima di arrivare a questa scoperta, colpisce l’impatto che ha il modo di vivere degli umani su una razza aliena che conosce solo la guerra. Una razza aliena dove non ci sono contatti tra i membri di sesso maschile e quelli di sesso femminile, che vivono separati, e che rimane sconvolta dinanzi a cose semplici come una canzone, un bacio (il vedere un uomo e una donna che si baciano li manda nel panico più totale).
Magnifico è il messaggio che viene fatto passare sull’importanza della cultura, del creare, che si contrappone al distruggere della guerra: il confronto con essa getta molti dubbi negli Zentradi sul loro modo di vivere, ponendosi domande sul senso e la giustezza della loro esistenza, spingendoli a ribellarsi e a schierarsi con gli umani, volendo conoscere la cultura di cui dispongono, volendo vivere in mezzo a loro. E’ ben mostrato il loro desiderio di cambiare, ma anche la difficoltà di adattarsi a qualcosa di nuovo e a lasciarsi alle spalle un modo di vivere che ha occupato la totalità della loro esistenza: non tutti gli Zentradi ci riescono e in tanti sentono il richiamo delle armi, di tornare a combattere, che per tanto è stata la loro ragion d’etre, dando così via a nuovi conflitti dopo che si era raggiunta la vittoria a caro prezzo.
Questa serie di Macross merita davvero d’essere vista per il messaggio sull’importanza della cultura (quella cultura che tanto ora, specie nel nostro paese, è sottovalutata, disprezzata e banalizzata), per la comprensione e la convivenza tra razze diverse, la critica contro la guerra ma anche la necessità di saper difendere ciò che è importante e prezioso. Ma merita anche per lo spessore e la profondità dei personaggi che rendono unica questa storia, lasciando un segno in chi la guarda con una delicatezza di grande impatto. Senza contare che, ancora oggi, visivamente è ancora uno spettacolo valido e che Macross è stata una pietra miliare dall’animazione giapponese e può tranquillamente essergli attribuito il termine di capolavoro.

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