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Da mesi non si parla d’altro che della decadenza di Berlusconi, concentrando tutta l’attenzione politica e mediatica su questo evento. Perché di evento infatti si è trattato visto quanto tv, giornali, rete ci hanno creato attorno: veri e propri show, teatrini da parte di tanti personaggi, arrivando a livelli di farsa e grottesco.
Dopo tanta attesa si è giunti alla conclusione della vicenda con la decadenza di Berlusconi. Ma questo non porrà termine alle farse, ai toni da sommossa, di aggressione verbale, dei tentativi di difendere l’indifendibile e di voler piegare la giustizia per i fini di un singolo: l’attenzione e l’effetto diversivo continueranno, si continuerà a focalizzare l’attenzione su questo punto quando invece ci si dovrebbe occupare di problemi molto più importanti e pressanti. Come al solito si avrà la dimostrazione che delle popolazione non importa a nessuno, conta solo chi ha il potere, chi ha i soldi.
Con la decadenza di tale individuo va tenuta presente una cosa: i problemi non finiranno e non si risolveranno. Perché troppi sono stati i danni che in venti anni sono stati perpetrati dal suo modo di fare. Per avere una situazione diversa, meno drammatica e disastrosa, le condanne sarebbero dovute arrivare molto prima, anzi, a un individuo del genere non si sarebbe dovuto nemmeno permettere d’andare al governo, perché troppo era il potere nelle mani di uno solo: economico, mediatico, politico. I risultati sono stati sotto gli occhi di tutti.
Ma il problema più grosso non è stato quello di avere Berlusconi, ma di avere milioni di Berlusconi, milioni di italiani che si sono rispecchiati in lui, che hanno avuto i suoi stessi ideali, i suoi stessi valori, secondo i quali tutto e tutti potevano essere comprati, dove il soldo imperava, la giustizia e la meritocrazia venivano presi a calci, la raccomandazione governava e l’impegno, la serietà, la professionalità valevano zero.
Ci vorrà molto tempo prima che le cose possano migliorare, si possano risolvere tutti i danni provocati, perché non va dimenticato che c’è un’intera generazione di giovani cresciuta con tali valori e ideali, dove egoismo, narcisismo, egocentrismo, arroganza, mancanza di rispetto, considerare le persone degli oggetti da usare, la fanno da padrone.

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